Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

sabato 29 gennaio 2011

28 gennaio 2011, un altra tappa verso la libertà

di Luciano Granieri



28 gennaio 2011, una giornata  di politica vera. La politica alla quale si chiede di risolvere i problemi della gente comune, la politica utile ad   occuparsi  di donne e uomini che a malapena riescono ad arrivare a fine  mese con il loro stipendio.  Nei bunker dei palazzi è in onda la farsa. Ad esempio il  ministro degli esteri  in Parlamento non va mai per  riferire sulle questioni importanti relative ai rapporti con gli altri Stati, o sull’evoluzioni degli scenari di guerra dove l’Italia manda al macello giovani vite umane,  ma  corre prontissimo quando si tratta di illustrare i documenti provenienti da S.Lucia relativi alle presunte proprietà immobiliari del genero di Fini . Nel fortino del potere si discute sulle prostitute, minorenni e non,  che hanno sollazzato e sollazzano il  bavoso presidente del consiglio con la sua congrega di puttanieri, mentre fuori nelle piazze  va in scena la politica che rivendica il diritto della gente comune a vivere una vita dignitosa. Il fatto che di queste rivendicazioni, anche non strettamente legate al  mondo operaio,  se ne debba far carico solo la FIOM e il sindacalismo di base,   rivela come i partiti d’opposizione e  le altre organizzazioni sindacali siano latitanti o addirittura conniventi con il potere economico e finanziario. La FIOM stessa, forse, non è ancora attrezzata a sopportare una tale responsabilità . In una manifestazione che ha avuto una partecipazione straordinaria (più di 7.000 persone in una città come Cassino non adusa alle proteste),  in una festa di colori e, suoni stridono  le incomprensioni fra il sindacato dei metalmeccanici, e i sindacati di base presenti (Usb e Cub), ai quali non è stato concesso di parlare dal palco principale destinato esclusivamente alla FIOM.  Forse per rompere e liquidare definitivamente la strategia  del divide et impera sarebbe necessaria una maggiore collaborazione, evitando deleteri personalismi. Detto questo si deve registrare il grande successo della manifestazione e dello sciopero. Alla FIAT di Cassino, nonostante ricatti e minacce dei  vari capetti,  l’adesione  allo sciopero  è risultata vicina al 50% dei lavoratori. Dunque, nonostante qualche piccola smagliatura il processo di unificazione delle lotte , iniziato con la manifestazione del 16 ottobre scorso a Roma, sta procedendo inesorabile, tanto da provocare azioni   repressive e reazionarie abilmente mirate  . Un treno di studenti, partito da Roma per raggiungere Cassino,   è stato bloccato a Colleferro. Ai manifestanti è stato impedito di proseguire perché, secondo Trenitalia erano sprovvisti di biglietto, di solito i treni speciali allestiti per le manifestazioni sono gratuiti. Il blocco dei binari da parte degli studenti da Colleferro è rimbalzato a Cassino. I manifestanti di ritorno dalla  piazza   si sono riversati sulla ferrovia, bloccando a loro volta la linea fino a quando la situazione di Colleferro non si è risolta , ma gli studenti romani dopo  essere rimasti sette ore bloccati  nella cittadina della Valle del Sacco,  hanno dovuto prendere la via del ritorno .  Il fatto che sia  stato impedito a molte persone   di giungere sul luogo della manifestazione, infrangendo il  loro diritto costituzionale  a manifestare liberamente, è di una gravità estrema  e dimostra come si sia ormai di fronte ad atti deliberatamente fascisti, e che il potenziale del conflitto  determinato dalla formazione di un nuovo proletariato diffuso comprendente  lavoratori, studenti, insegnanti , ricercatori universitari, comincia  a suscitare paura nelle stanze del potere.  Come al solito abbiamo effettuato le nostre riprese da dentro il corteo scambiando due chiacchiere con compagni e amici. Abbiamo condiviso il viaggio con : L’Eurodeputato del PD Francesco De Angelis, Giovanni Russo Spena e Francesco Salvi della Federazione della sinistra, Fausto Bertinotti ex leader di Rifondazione Comunista,   Antonio Di Pietro dell’Italia dei Valori. Sperando, ma ne siamo convinti, che questa sia una delle tante tappe che porteranno all’unificazione definitiva delle lotte diamo appuntamento a tutti nella prossima piazza.

28 gennaio 2011. Manifestazione FIOM a Cassino. Concentramento, bandiere e musica in vista della partenza del corteo. Intervista all' europarlamentare del PD
Francesco De Angelis.                                                                                                                               






28 gennaio 2011, il corteo parte dal piazzale di concentramento:Interviste a Fausto Bertinotti, Antonio Di Pietro, Giovanni Russo Spena e Cesare Salvi. Blocco della stazione di Cassino per protestare contro la decisione presa da Trenitalia di fermare a Colleferro un treno di studenti provenienti da Roma per partecipare alla manifestazione .



Corso di Storia del Fascismo

da Museo storico della Liberazione,
00185 ROMA, Via Tasso 145                

 tel 06.7003866, fax 77203514, e-mail info@museoliberazione.it, sito web www.museoliberazione.it

Il Museo storico della Liberazione, più noto a Roma come Museo di Via Tasso, rappresenta nel patrimonio storico culturale della città  un  unicum da conoscere e valorizzare  in quanto museo e insieme luogo di memoria, essendo stato, nell’occupazione nazista, carcere delle SS e quindi  testimonianza viva del processo di genesi e sviluppo del fenomeno resistenziale. Nell’intento di stimolare un rapporto più stretto tra insegnanti, studenti, cittadini, e luoghi fondamentali della memoria, il Museo intende proporre per l’anno 2010-11 una serie di incontri che dovrebbero svolgersi per l’appunto nella sede del Museo,  sulle origini del Fascismo in Italia.

Obiettivo: richiamare l’attenzione sulle condizioni e i passaggi storico politici attraverso i quali il fascismo si affermò.
Strumenti: da un lato la proiezione dell’opera fondamentale di Sergio Zavoli Nascita di una dittatura (RAI, 1973-74 ) e ricordare il volume che ne fu tratto (SEI, Torino 1975), dall’altro un ciclo di lezioni di aggiornamento e la raccolta di una cartellina-reading con scritti su singoli aspetti di approfondimento
Modalità: la proiezione delle singole puntate dell’inchiesta di Zavoli (condotta con largo impegno di fonti orali, a volte l’ultima occasione di ascoltare testimoni diretti), della quale è stata trovata un’ottima riproduzione nella mediateca del Museo, accompagnate da lezioni discussioni con gli studiosi di cui sotto, su temi legati al tema generale, anche se non direttamente alla puntata proiettata.
Periodo: da febbraio a marzo con cadenza settimanale, o il giovedì o il venerdì dalle 16,30 alle 18,30
Prenotazioni: si prega di prenotarsi per tempo (15 gennaio 2011) scrivendo a  visite@museoliberazione.it.

Antonio Parisella (Univ. Parma), Origini e avvento del fascismo                                giovedì   3 febbraio 2011                        
Giovanni Sabatucci (Univ. Sapienza), Il movimento dei combattenti                          giovedì 10 febbraio 2011
Antonio Parisella (Univ. Parma), Dal movimento dei Fasci al PNF                             venerdì 18 febbraio 2011      
Leonardo Rapone (Univ. Tuscia), I partiti antifascisti                                                 venerdì 25 febbraio 2011
Eros Francescangeli (dir. “Zapruder”), “Colpo su colpo” Gli arditi del popolo         giovedì   3 marzo    2011
Mauro  Canali (Univ. Camerino), Il delitto Matteotti                                             giovedì 10 marzo   2011
Silvana Casmirri (Univ. Cassino), Dal governo di coalizione al regime      venerdì 18 marzo   2011
Sergio Zavoli, Riflessioni dopo 40 anni (da confermare)                                               venerdì 25 marzo   2011

Con tale iniziativa non si vuole realizzare o proporre un intervento modello ma più semplicemente offrire l’opportunità di misurarsi con un’opera giustamente ritenuta un capolavoro della saggistica storica audiovisiva e di incontrarsi con studiosi che, per le loro esperienze di ricerca, sono competenti nella materia.
L’iniziativa vuole essere una risposta di qualità alle difficoltà provocate dai tagli, ed  è autofinanziata dal Museo. Vi si chiede, pertanto, di partecipare con un contributo volontario personale alla sottoscrizione popolare a sostegno del Museo. Il 15% del ricavato sarà devoluto all’Associazione Italo Greca – Fondazione Mediterraneo per il Museo di Cefalonia, che versa in condizioni altrettanto difficili.
Grazie. Cordiali saluti.
                                                                                                     
                                                                                                           prof. Antonio Parisella
                                                                                                                        presidente del Museo
 
c/c postale 51520005 intestato a: Museo storico della Liberazione, via Tasso145-00185 Roma. Causale CONTRIBUTO VOLONTARIO
Bonifici: IBAN: IT 39 T 07601 03200000051520005
Bonifici esteri: BIC/SWIFT:  BPP II T RR XXX

Frosinone / Lezioni sulla sicurezza stradale in due scuole

di Claudio Martino




Promosse dal Comune di Frosinone (Assessorato e Comando della Polizia locale) e dall'Associazione italiana familiari e vittime della strada (AIFVS), sono in corso, presso due istituti scolastici del capoluogo ciociaro, delle serie di lezioni sulla sicurezza stradale.
Docente, Pietro Giannitti, ispettore superiore della Polizia locale di Frosinone, allievi i ragazzi della scuola media "Frosinone 3" (D.S. Beniamino Lisi, referente progetto Bruna Ceci) ed i bambini del secondo circolo didattico (D.S. Ruggero Mastrantoni, referenti progetto Silvana Balzano e Graziella Gneo).
Gli incontri si inquadrano in un progetto più ampio, denominato "Strada più sicura con la conoscenza", consistente in una sorta di "campionato", tra le ultime classi di ambedue le scuole, in cui si gareggerà preparando e ponendo domande alle squadre avversarie sul tema del codice della strada e della sicurezza stradale.
Le due classi della "Frosinone 3" che avranno totalizzato, nel "campionato" interno all'istituto, più punti, si scontreranno, per il primo posto, il 27 maggio 2011, presso la Villa Comunale di Frosinone, nell'ambito della mostra e premiazione relative al Premio Roberto Cocco. E lo stesso faranno le due classi "più forti" del 2° circolo didattico.

mercoledì 26 gennaio 2011

Buon Viaggio verso la luna

di Luciano Granieri





Ne abbiamo tanto scritto, ne abbiamo tessuto le lodi, vi abbiamo anche offerto un piccolo assaggio e finalmente!!!!!  Ladies and Gentleman we are very happy to present you:  THE INCREDIBLE MAURO BOTTINI- SAX TENORE, SOPRANO E CLARINETTO, THE GREAT PAOLO  TOMBOLESI – PIANO E TASTIERE, THE BIG DRUMMER MASSIMO MANZI – BATTERIA, THE MARVELLOUS STEFANO MICARELLI – CHITARRA  AND THE FABOLUS MASSIMO MORICONI AL BASSO. Signori giù il cappello davanti Mauro Bottini quintet. Al di là dell’enfasi ben giustificata,  diciamo che domenica 23 gennaio si è tenuto ad Alatri, presso la biblioteca comunale il concerto di  presentazione del nuovo disco ( CD correggerebbe Massimo Moriconi) del Mauro Bottini Quintet “Self Portrait”. Il set  prevedeva l’esecuzione di tutti i brani dell’ultima fatica di Mauro Bottini. Cosa è accaduto?  Salite  sul treno che spedisce dritti verso la luna e lo scoprirete  . Si parte  dunque  con The Train  for the Moon, il brano giusto per scaldare la numerosissima platea. Certo come già descritto in altro post,  le 8  tracce di “Self Portrait” segnano  una pagina eccellente nel panorama jazzistico italiano e non solo, ma sentire queste stesse esecuzioni dal vivo con i cinque giovanotti ad impressionare per tecnica sensibilità  armonico –ritmica e genialità improvvisativa,  è tutt’altra storia. Potremmo illustrare  gli effetti speciali che Massimo Moriconi tirava fuori dal suo basso,  in Flowers Shop, o in St.Thomas, potremmo descrivere il fuoco, l’incedere poliritmico che tracimava dai tamburi e dai cimbali di Massimo Manzi in The train for the moon e in Four,  oppure potremmo dilungarci nel magnificare le soluzioni armoniche di Paolo Tombolesi in Estate e in In A sentimental  mood, e che dire della fluidità solistica di Stefano Micarelli in Self Portrait e nel bis di the Train for the Moon?  Potremmo infine esaltare tutta la sapienza di Mauro Bottini al tenore al soprano e al clarinetto, la freschezza delle sue composizioni. MA ABBIAMO LE IMMAGINI. Dunque basta chiacchiere che ognuno entri nell’incredibile alchimia che coinvolge un appassionata platea e  cinque  signori che ti inondano di note e ritmi in viaggio continuo   dal jazz al blues al funky,  al calypso alla bossa nova.

Buona Visione  e Buon Viaggio verso la Luna. 









Fiat, i costi e i conti che non tornano

da http://www.sbilanciamoci.info


Se il costo del lavoro pesa solo per il 7% sul valore di un'auto Fiat, perché tanta enfasi su quel 7%? Qualche ipotesi, in attesa di dati certi che la Fiat non dà
Nel dibattito sulla Fiat di queste settimane manca qualsiasi dato che consenta di avere le idee più chiare sul problema. Sorprende molto che non li richiedano i sindacati (e il governo); un po’ meno che non li fornisca la Fiat di propria sponte.
Due anni fa Marchionne affermava che il peso del costo del lavoro diretto in Fiat non superava il 7% sul valore del prodotto. Sarebbe utile capire se questa affermazione, a prima vista sorprendente, abbia qualche implicazione per ciò di cui si sta discutendo.
L’elemento decisivo per inquadrare il problema è l’impatto dei costi fissi, conseguenza diretta dell’utilizzo degli impianti. Quale che sia il livello di produzione di uno stabilimento (ad esempio, Mirafiori), i costi diretti per ogni vettura sono sempre quelli. A titolo puramente esemplificativo - le cifre non le conosco, e le invento sul momento (augurandomi che Fiat le fornisca): 3.000 euro di acquisti dall’esterno (motori, freni, sedili, etc.), e 5 ore di manodopera sulla linea di montaggio, per un totale di 300 euro a 60 eu/ora. Totale costi diretti: 3.300 eu/vettura.
I costi indiretti sono di due tipi: da un lato l’ammortamento dell’impianto (costo fisso), dall’altro gli oneri finanziari, di R&D, di distribuzione (costo quasi fisso). Supponiamo che l’impianto valga 4 miliardi da ammortizzare in 10 anni, e che gli altri costi fissi ammontino a 200 milioni /anno se le vetture prodotte sono 1 milione, poco meno se sono la metà.
Lo stabilimento consente di produrre, a capacità completamente utilizzata, 1 milione di vetture /anno. In tale caso il costo totale per vettura sarà: 3.000 + 300 + 400 (ammortamenti) + 200 (oneri + distribuzione) = 3.900 eu. Il costo del lavoro incide per il 7,7%.
Se però Fiat produce solo per metà della capacità potenziale, 500 mila vetture/anno, il costo totale per vettura sarà: 3.000 + 300 + 800 (ammortamenti) + 350 (oneri + distribuzione) = 4.450. L’incidenza degli ammortamenti deve raddoppiare, quella della distribuzione non proprio, ma ci va vicina. Il costo del lavoro scende al 6,7%. Se la produzione si riducesse ulteriormente, l’incidenza del costo del lavoro si ridurrebbe ulteriormente.
Cosa se ne deduce? Escluderei che il motivo per cui Fiat abbia recentemente prodotto solo metà delle vetture che produceva qualche anno fa sia da attribuire a problemi dell’organizzazione di fabbrica (scarsa flessibilità, scioperi, difficoltà di gestire gli straordinari, assenteismo, quant’altro che abbia a che fare con il lavoro). Il problema è di mercato: la Fiat non vende abbastanza, forse perché mancano i modelli, perché la qualità non è quella richiesta, forse per via della concorrenza spietata, per la crisi, la saturazione del mercato, o forse per tutti questi motivi assieme. Certo è che se Fiat avesse pensato di potere vendere 1 milione di vetture, le avrebbe assemblate anche senza avere risolto tutti i problemi di organizzazione di fabbrica che oggi sembrano essere sul tappeto e alla base dell’accordo contestato da tante parti.
Morale: i veri problemi della Fiat sono altri. Hanno relativamente poco a che fare con l’organizzazione del lavoro. Che anche su quel fronte si possa fare di meglio è probabile. Un accordo negoziato sarebbe stato auspicabile e possibile. Certamente non è stato neppure tentato. Accordo non è stato, ma una imposizione su cui la Fiat non era disposta a cedere nulla. Oggi c’è solo da sperare che le promesse di nuovi investimenti non solo vengano mantenute, ma che consentano alla Fiat di ripresentarsi sul mercato mondiale con nuove e più convincenti carte in mano.



Giorno della memoria



Il 27 gennaio 2011 si celebra per l’undicesimo anno il "Giorno della Memoria".
 
Molti Stati hanno istituito un “Giorno della Memoria”: l’Italia, con legge 211 del 20 luglio 2000, lo ha fissato al 27 gennaio, giorno in cui, nel 1945, fu “liberato” il campo di sterminio di Auschwitz.

“Shoah” è un termine ebraico che vuol dire “catastrofe”, “distruzione”, ed è ormai universalmente utilizzato per definire ciò che accadde agli ebrei d’Europa dalla metà degli anni Trenta al 1945, in particolar modo nel quadriennio finale, quando fu pianificato e rigorosamente attuato il progetto di totale e sistematica eliminazione della popolazione europea ebraica.
 
Ricordare quelle vittime serve a mantenere viva la memoria delle loro esistenze e dell’assurdo motivo per cui furono troncate.
 
Il Comune di Frosinone, con l'Assessorato alla Cultura,  in collaborazione dell'ARCI Comitato provinciale, organizza, presso il cinema Nestor alle ore 20.30 del 27 gennaio, la proiezione del film L'UOMO CHE VERRA'. 
L'uomo che verrà è un film del 2009 diretto da Giorgio Diritti; è stato distribuito nelle sale cinematografiche italiane il 22 gennaio 2010. Nella versione originale il film è in dialetto bolognese con sottotitoli in italiano.
Ambientato nel 1944, racconta gli eventi antecedenti la strage di Marzabotto visti attraverso gli occhi di una bambina di otto anni. Il film è stato girato a Radicondoli in provincia di Siena e in provincia di Bologna, con un budget di 3 milioni di euro  , con il supporto di Rai Cinema e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Il film è stato presentato in concorso al Festival Internazionale del Film di Roma 2009, dove ha vinto il Marc'Aurelio d'Oro del pubblico al miglior film e il Gran Premio della Giuria Marc'Aurelio d'Argento. Ha ottenuto sedici candidature ai David di Donatello 2010, vincendo tre premi, fra cui quello per miglior film. Ha ottenuto sette candidature ai Nastri d'argento 2010, vincendo tre premi.
Trama
Nell'inverno 1943-1944 sull'appennino emiliano, la piccola Martina (Greta Zuccheri Montanari), di otto anni, vive con i genitori e con la numerosa famiglia contadina, che fatica ogni giorno per sopravvivere. Dalla morte del fratello più piccolo Martina ha smesso di parlare e questo la rende oggetto di scherno da parte dei coetanei. Tuttavia il suo sguardo sul mondo che la circonda è molto profondo: la seconda guerra mondiale arriva anche sulle sue colline ricoperte di neve, con la presenza sempre più invadente di soldati tedeschi e squadre di partigiani. Lena (Maya Sansa), la madre della bambina, resta nuovamente incinta e Martina segue con attenzione i nove mesi della gestazione, mentre le complesse vicende della guerra si intersecano con la quotidianità della vita contadina: il bucato, le ceste intrecciate nella stalla, la macellazione del maiale, gli amoreggiamenti dei giovani, la Prima Comunione.
Il fratellino di Martina nasce in casa, a fine settembre del 1944. Allo spuntar del giorno le SS arrivano nelle campagne bolognesi, mettendo in atto un feroce rastrellamento, che verrà ricordato come strage di Marzabotto: vecchi, donne e bambini vengono trucidati, dopo esser stati raccolti nei cimiteri, nelle chiese, nei casolari. Martina, che era riuscita a fuggire, viene scoperta e rinchiusa in una piccola chiesa insieme a decine di altre persone. Dopo aver chiuso le porte, i soldati tedeschi lanciano all'interno, attraverso le finestre, delle bombe a mano che fanno strage. La bambina resta miracolosamente illesa e torna a casa, trovando solo stanze vuote e silenzio: prende la cesta con il fratellino e si rifugia nella canonica di don Fornasini, uno dei parroci della zona.
La vicenda si conclude con il ritorno di Martina al casolare di famiglia, dove si prende cura del fratellino e finalmente, cantando per lui una ninna nanna, ritorna a parlare.
Realtà e finzione
Nei titoli di coda si dichiara che i personaggi e le vicende del film sono frutto di finzione, mentre lo sfondo storico (la strage di Marzabotto) è reale. Tuttavia alcuni personaggi del film sono realmente esistiti:
• don Giovanni Fornasini, giovane parroco antifascista
• don Ubaldo Marchioni, che fu ucciso davanti all'altare della chiesa di Casaglia: la pisside che teneva in mano al momento dell'uccisione si conserva ancora, con una pallottola incastrata sul fianco
• il partigiano Lupo, della brigata Stella Rossa
• la donna storpia uccisa in chiesa, perché non aveva potuto ubbidire ai soldati tedeschi che le avevano ordinato di uscire subito
• il gruppo di ottantaquattro persone che fu realmente ucciso con le mitragliatrici nel cimitero di Casaglia
• il gruppo di una settantina di persone che fu realmente ucciso all'interno di una chiesa con il lancio di bombe a mano
Anche la vita contadina di quegli anni è ripresa con realismo e ricchezza di dettagli.

lunedì 24 gennaio 2011

Due Virtù

da un suggerimento di Alfonso Cardamone






Si racconta che quando Dio Padre creò il mondo, affinché gli uomini
prosperassero,decise di concedere loro due virtù.E così fece.

Gli svizzeri li fece ordinati e rispettosi delle leggi.

Gli inglesi perseveranti e studiosi.

I giapponesi lavoratori e pazienti.

I francesi colti e raffinati.

Gli spagnoli allegri e accoglienti.

Quando arrivò agli italiani si rivolse all'angelo che prendeva nota e gli
disse:
"Gli italiani saranno intelligenti, onesti e di Forza Italia".

Quando terminò con la creazione, l'angelo gli disse:

"Signore, hai dato a tutti i popoli due virtù, ma agli italiani tre...questo
farà sì che prevarranno su tutti gli altri!"
"Per la miseria...è vero"! disse il buon Dio
"Ma,mio buon Angelo, tu sai che le virtù divine non si possono più
togliere..."!
Che gli italiani abbiano tre virtù ...però ... ogni persona non potrà averne
più di due insieme!"

Fu così che:
L'italiano che è onesto e di Forza Italia, non può essere intelligente.
L'italiano che è intelligente e di Forza Italia, non può essere onesto.
E quello che è intelligente e onesto ... non può essere di Forza Italia

QUANTO RUMORE PER UN PAIO DI SLIP

di Fausta Dumano







Stamattina il quartiere si è svegliato presto, quanto rumore,un paio di slip rossi dimenticati sul cofano di una macchina.Il  primo a dare l' allarme è stato TOM, l' operatore ecologico, che passava con l' apetta.La notizia si diffondeva con un tam tam insieme alla tazzina di caffè, SLIP ROSSI.........sul posto è arrivato subito il giornalista, quello esperto dei ''FAVOLOSI MONDI R.C.'', i vigili erano ancora stanchi per la festa del giorno prima, tanto che non si sono accorti che la città è piena di manifesti abusivi ,ma questa è un' altra storia.......Mentre il giornalista cominciava a scrivere sul blocco notes, è arrivata una squadra in borghese  della digos, BRUNO VESPA ha subito fatto costruire un plastico   per capire da qualche balcone sia fuggito lo slip. La conduttrice di ''CHI L' HA VISTO'' HA INIZIATO LE RICERCHE NEI NEGOZI DI INTIMO PER STABILiRE  CHI COMPRA SLIP ROSSI.....MISTER B ha subito organizzato una conferenza stampa per spiegare che si tratta di un complotto  delle donne comuniste per screditare la sua immagine, gli slip indiziati erano rossi, lui non è mai andato a letto con una donna di sinistra, neanche se minorenne.........COMPLOTTO, trovata pubblicitaria provocatoria per lanciare  la manifestazione delle donne contro mister B ........Comunicati  di solidarietà per esprimere lo sdegno per la provocazione che offende ''il comune senso del pudore''Il comune ha emesso un'ordinanza , che vieta di stendere slip rossi ai balconi,le trasgressive saranno condannate a 2 anni di carcere, se straniere saranno espulse immediamente dal paese.La  zona è stata chiusa al traffico  e sono vietate manifestazioni, ''ZONA ROSSA''La  scrittrice ROSSANA CAMPO è stata denunciata per istigazione per via del libro''IN PRINCIPIO ERANO LE MUTANDE''Il libro sarà  bruciato al primo rogo pubblico ,intanto è bandito dalle scuole e dalle biblioteche..................................NELLA MACCHINA ABBONDONATA DA TEMPO DORMIVA AISHA, LA CLOCHARD INVISIBILE è MORTA ASSIDERATA PER IL FREDDO, NESSUNO SE NE è ACCORTO..............L' INDAGINE APERTA RIGUARDA UN PAIO DI SLIP ROSSI

Donne

di Fausta Dumano



Roba da donne......una sfida lanciata dalle scrittrici donne migranti che scelgono la penna per descrivere la loro condizione di donne e straniere....donne trasversali per età, condizione sociale e latitudine, legate da un filo invisibile l' essere donna. Ancora una volta a permettere la pubblicazione di questo puzzle di voci la coraggiosa casa editrice MANGROVIE, ROBA DA DONNE......si articola in due sezioni, che non segnano una scissione, ma sono intersecate, la prima parte ospita contributi di studiose, la seconda racconti, ma il testo si apre con ''FARE LA GUERRA AD UN INTIMO'' di UBAX ALI FARAH e nei racconti c'è un' intervista a DACIA MARAINI,''DONNE CHE SCRIVONO PER LE DONNE'',ciò dimosta l' intreccio del libro. Singolare anche la scelta delle voci, voci nuove e voci ''consolidate''. La scelta della redattrice di AUT di parlare di questo libro proprio adesso non è casuale....in un momento storico in cui l' unica immagine proposta dai media è quella delle veline, delle escort della corte di MISTER B, donne esposte come carne da macello sul bancone, come spot per pelli conciate, il manifesto di TOSCANI, donne che si stendono sui letti dei potenti, donne considerate nella posizione verticale....la redattrice dà spazio a donne che si stendono a letto con i libri .......''SAI COME SI DICE GUERRA CIVILE IN SOMALO??? Lo spiega XABIIBA , con le b schioppettanti, un nome mal pronunciato , mentre si interroga se si può spezzare il legame doloroso con il passato, superare un trauma....leggere il libro è un viaggiare nei percorsi delle donne , ''LA CAROVANA DEL SALE'' ELENA DAK, poi una finestra della shoah, mentre CHRISTIANA DE CALDAS BRITTO ci spiega ''le sue donne'', donne che difficilmente vengono ascoltate, donne che si aggrappano ad un pensiero , ad un ricordo, che guardano cose con stupore che a noi sfuggono.Conflitto con le parole, spaesamento linguistico, leparole hanno un valore fonetico prima che semantico. e siccome gli italiani amano fare sondaggi con le domande più svariate segnaliamo ''il provocatorio manifesto contenuto nel libro''dichiarazio/nè....''NON SIAMO NE’ ALTE NE’ BASSE, NE’ CHIARE, NE’ SCURE, .................TANTI NE’  DI COMPARAZIONE, NE’ APPARTENENTI NE’ ESCLUSE......BUONA LETTURA.








Il brano è Easy Rider eseguito da una straordinaria vocalist dalla voce ipnotizzante, Cassandra Wilson, accompaganta da  Colin Linden – Slide Guitar, Keiith Ciancia – Tastiere, Reginald Veal – basso, Jay A. Bellerose: batteria e percussioni