La manifestazione di ieri, organizzata a Frosinone per lanciare la costituzione di un fronte
unitario antifascista nella nostra provincia , ha avuto il merito di rimetter
al centro le reali motivazioni su cui poggiano le celebrazione della festa della Repubblica. Radici
che spesso si sono confuse in una sorta di esaltazione patriottarda, fra sfilate delle forze armate (da
qualche anno fortunatamente con meno
carri armati ad occupare i fori imperiali), schieramento di alte
cariche istituzionali, spesso annoiate, ma comunque impettite a salutare i
corpi militari.
Ieri a Frosinone, in Piazza VI dicembre di fronte al
Comune, è stato subito chiaro che si stava
festeggiando la Repubblica, non le forze
armate. Ma soprattutto era del tutto
evidente che si stavano celebrando le fondamenta antifasciste radicate nel patto
sociale scritto nella Costituzione figlia della resistenza.
Ai vari
Caudilli del “prima gli Italiani” , alla
paccottiglia razzista nostalgica di una sciagura storica che probabilmente non
conoscono neanche bene, è stato sonoramente ricordato che vivono in una
Repubblica democratica fondata sul lavoro, in cui "tutti i cittadini hanno pari
dignità sociale e sono eguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di
razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali
e sociali".
Al “bacia crocifissi”, con annesse
litanie alla “Gasperino er Carbonaro” vestito da marchese, è stato ricordato
che le leggi disumane licenziate per
acchiappare consensi - dopo aver diffuso fiumi di paura in gente già resa insicura da una
devastante crisi economica - sono
incostituzionali. La giurisprudenza costituzionale le smonterà
pezzo per pezzo. Le sentenze del tribunale di Firenze, e più recentemente di
quello di Bologna, che hanno giudicato
incostituzionale la norma del decreto sicurezza per la quale si vietava la registrazione all’anagrafe dei
richiedenti asilo, stanno li a
dimostrarlo. Meno male che c’è la Costituzione!
Piuttosto
si è levato alto dalla piazza l’appello ad
un maggior rispetto della Costituzione.
Non è tollerabile che gruppi i quali fanno orgogliosa mostra di iconografia nazifascista
possano tranquillamente partecipare ad
elezioni per eleggere soggetti istituzionali che dovranno giurare su quella
Costituzione così tanto odiata.
Non è tollerabile che uno di questi gruppi,
i sedicenti fascisti del terzo millennio, occupino abusivamente un palazzetto di proprietà dello Stato
democratico ed antifascista senza pagare alcun affitto.
Non è tollerabile che
un ministro legiferi in pieno disprezzo dei principi costituzionali ignorando
il ruolo del Parlamento e le elementari regole istituzionali.
Non è tollerabile
che, in qualsiasi forma venga declinato, il fascismo sia considerata un’idea.
Il Fascismo è un crimine.
Questo è stato ribadito più volte dal variegato e pluralista fronte riunito dall’Anpi della provincia di Frosinone. Un fronte composto da partiti politici, sindacati, movimenti
studenteschi e associazioni antifasciste, che da ieri ha iniziato il suo percorso fatto
di incontri, manifestazioni, confronti nelle piazze.
A proposito, non sarebbe
male andare nelle periferie a spiegare a chi ha votato Salvini che, nonostante i rom siano stati cacciati,
nonostante gli immigrati siano sempre di meno, il loro condottiero li sta per derubare
di 41 miliardi di euro. Sono quelli che dovremo restituire in interessi per il debito di 17,5
miliardi che il difensore del popolo
italico si sta accingendo a contrarre con i mercati europei allo scopo finanziare la famosa flat tax.
Una riforma
della tassazione che, per consentire a chi più ha di pagare di meno (alla
faccia della progressività fiscale scritta in costituzione), accolla ai poveracci
un ulteriore debito di 41 miliardi. Un
salasso che li renderà ancora più poveri
indipendentemente dal numero dei rom o degli immigrati che popoleranno il loro
quartiere. Al di la di tutte le discriminanti fasciste e razziste, gli conviene? ci conviene?
Gli aderenti al fronte unitario antifascista della Provincia
di Frosinone:
Anpi della provincia di Frosinone (sezioni di Ceccano e
Frosinone)
Frosinone Libera
Frosinone Libera
Collettivo UgualMente
Lazio Pride
Rete degli studenti medi
CGIL (Spi Mfe)
Rete delle Comunità Solidali
Osservatorio Peppino Impastato
Cittadinanzattiva TDM
Blog Aut Frosinone
Giovani Democratici
Giovani Democratici
Possibile
Potere al Popolo
Democrazia Atea
Rifondazione Comunista
Partito Comunista dei lavoratori
Partito Socialista Italiano
Partito Democratico
Partito Socialista Italiano
Partito Democratico