Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

sabato 16 novembre 2013

E' il "porcellum" la causa di tutti i mali?

Luciano Granieri



Nel tramestio insulso e confusionario di un parlamento diviso per bande, fra un rinvio e l’altro di un governo  inconcludente  sorretto dall’azionista di maggioranza,  Napolitano,  e gli azionisti di minoranza,  le già citate bande,  si ergono maestosi alcuni capisaldi osannati da tutti. Principi incontrovertibili  che è vietato contestare, pena il rischio di essere trattato da pericoloso terrorista. Si da il caso che i suddetti precetti, venerati dagli azionisti sia di maggioranza che di minoranza non vengano mai realizzati. Ma non è la capacità o meno di dar seguito a certi propositi, così unanimemente condivisi, quanto il merito di tali postulati, che a mio parere è del tutto opinabile. Come è detestabile il modo con cui questi siano stati elevati a luoghi comuni  necessari esclusivamente a legittimare la necessità della sopravvivenza di un governo, inetto e immobile.

Il principio unico che racchiude tali incontestabili postulati è la necessità delle riforme, in primis  l’urgenza di modifica della legge elettorale. Ecco il primo grande totem. E’ indubbio che il porcellum sia un sistema da  rigettare , ma non perché , come sostengono tutti, non dà la possibilità ai cittadini di eleggere  i propri rappresentanti, nominati dai partiti. Non è questo lo scandalo! Perché in un sistema di collegi uninominali i candidati chi li sceglie se non i partiti stessi?  Chi    deve essere eletto viene inserito    in un collegio così detto sicuro, per cui alla fine della fiera, anche con questa finta botta di democrazia ad occupare lo scranno ci va comunque chi  decide il partito. 

Altro tormentone, quello che sta rendendo Renzi popolarissimo, riguarda la certezza della vittoria. Con  il sistema elettorale  basato sulle  elezioni comunali già  il giorno dopo lo scrutinio si sa chi ha vinto.    Ma  è sufficiente sapere chi ha vinto in modo così rapido?    Mica siamo in un agenzia di scommesse in cui si deve  conoscere subito il vincitore ,       magari se si è imposto con un over,  o con un under.   E’ importante sapere chi ha vinto per fare che cosa . Dovrebbero essere le cose da fare e non chi le fa    al  centro  della questione. 

Lo scandalo vero  del porcellum è il premio di maggioranza. Ed è una piaga questa che affligge molti altri sistemi elettorali.   Il premio di maggioranza viola il principio di eguaglianza dei cittadini. Questo infatti  conferisce un peso maggiore al voto di quegli elettori che si sono espressi per gli schieramenti che hanno ottenuto il premio. Nell’ultima  tornata elettorale  la questione emerge con chiarezza alla Camera (al Senato  grazie al complicato sistema di attribuzione del premio su base regionale la faccenda è ingarbugliata) , in cui Pd e Sel con poco meno del 30% dei consensi hanno conseguito una larga maggioranza. Considerato che un elettore su quattro si è astenuto, come può essere legittimata una maggioranza eletta  solo   da un elettore su quattro? 

Si tira in ballo la storia della governabilità, della stabilità di governo. Ripeto la domanda: governabilità per fare che?   Ricordo   che la tanto sbandierata governabilità non è garantita neanche quando in Parlamento regna una maggioranza bulgara. Nell’ultimo governo targato Pdl, la maggioranza era netta sia  alla camera che al senato, eppure Berlusconi, dopo la ribellione di Fini, è stato costretto al mercato delle vacche per mantenere in piedi il suo governo,  solo la compravendita di deputati e senatori, agevolata dai temporeggiamenti di Napolitano,  ha garantito la governabilità di un esecutivo devastante per il nostro Paese. 

Qui si innesta un altro luogo comune, cavallo di battaglia delle truppe penta stellate: il vincolo di mandato che si vorrebbe imporre per impedire che un parlamentare passi armi e bagagli allo schieramento opposto. Personalmente sono d’accordo con i padri costituenti, i quali avevano previsto la libertà, per un eletto, di cambiare schieramento. Un Senatore e un Deputato devono essere liberi di poter scegliere il cambiamento di sponda, qualora non ritenessero l’operato del proprio partito non più  rispondente al programma proposto agli elettori per ottenere il consenso.  Certo quando a provocare il cambio di campo sono sostanziose prebende, la questione assume tutt’altro aspetto. Ma in questi casi il vincolo di mandato non c’entra nulla, c’entra invece e molto l’onorabilità del Parlamentare. 

I padri costituenti, hanno pensato e scritto la  Costituzione dando per scontato che i destinatari fossero persone per bene e non venduti corrotti. Ed ecco che alla fine ci siamo arrivati al nocciolo del problema. La governabilità non è assicurata dal sistema elettorale. Detta grossolanamente, in un sistema maggioritario  i partiti si accordano    prima delle elezioni convergendo in coalizioni,  nel proporzionale    la trattativa avviene dopo il voto. Sempre e comunque si deve dialogare, mediare. Ora, e qui ripropongo il tormentone,  dialogare e mediare per fare che? Per risolvere i problemi dei cittadini, o per mantenere in piedi i propri elefantiaci e costosissimi apparati?  Infatti nel primo caso ci troveremmo di fronte a dirigenti responsabili, brave persone, che alla fine comunque riuscirebbero a trovare delle soluzioni in favore dei cittadini , nel secondo caso, invece un accordo sarebbe irraggiungibile perché gli interessi di bottega non sono mai destinati a conciliarsi fra di loro. Ecco,  il problema della governabilità sta tutto qui. Non c’entra il sistema elettorale, c’entra se in parlamento siedono brave persone o no. 

Piuttosto in una ipotetica riforma elettorale  vedrei bene l’adozione di  un quorum come nei referendum. Un risultato  elettorale è valido se conseguito con una percentuale di votanti non inferiore al 60% degli aventi diritto. Al di sotto di questa soglia chi vince,  non  avendo  la fiducia della maggioranza dei cittadini, non è legittimato a governare . In questo caso  tutti i candidati dovranno essere rimossi  e interdetti  a ripresentarsi. Si ripeteranno le elezioni con nuovi candidati. Si creerebbe il caos? Meglio il caos che questa melma. Del resto in Belgio sono stati per diverso tempo senza un governo vivendo tutti felici e contenti.  


Bambini super vaccinati

Associazione Mamme Colleferro



 Il  9 Novembre scorso si è tenuta, presso il Comune di Colleferro, la conferenza "BAMBINI SUPERVACCINATI: SAPERNE DI PIU' PER UNA SCELTA LIBERA E CONSAPEVOLE", organizzata dall'Associazione Mamme Colleferro con la partecipazione del Pediatra Dott.Maurizio Conte (Associazione Medici per l'Ambiente) e dell'Avvocato Roberto Mastalia, esperto di danni da vaccino.

Ha suscitato profonda indignazione tra il pubblico, costituito da molti genitori, alcuni dei quali di bambini danneggiati, l’inconcepibile assenza di tutti i medici dell’Ospedale e della Asl di Colleferro, più volte invitati a partecipare al dibattito che avrebbe potuto essere una giusta occasione di confronto in un contraddittorio sul delicato tema dei vaccini. Va segnalato che l’affissione stessa delle locandine è stata osteggiata dalla ASL e consentita solo il giorno precedente l’evento, non permettendo la piena e libera diffusione dell'iniziativa e che l’assenza del personale sanitario non è stata una nostra scelta ma della Azienda Sanitaria Locale.

La Conferenza è stata ricca di contenuti scientifici puntuali, verificabili e aggiornati. Dati preziosi omessi dall'informazione corrente che non si preoccupa nemmeno di fornire la notizia più evidente e cioè che nell'Esavalente praticata nei bambini di due mesi ci sono 2 vaccini facoltativi insieme ai 4 obbligatori che, senza alcuna legge dello Stato, si è imposta come somministrazione ufficiale.

Il Dott. Conte, basandosi su dati e ricerche  autorevoli, ha analizzato il contenuto dei vaccini e la loro tossicità da cui scaturisce una grave alterazione del sistema immunitario nonché  una parziale e illusoria immunizzazione nei riguardi di gravi patologie invasive come le meningiti e le polmoniti. Il suo intervento si è focalizzato sul confronto rischio/beneficio di una pratica imposta per legge in maniera indiscriminata, la cui utilità rimane fortemente dubbia  vista l'attuale condizione sanitaria, igienica, sociale e culturale del nostro Paese, dove da decenni le malattie per cui si vaccina sono scomparse soprattutto grazie a migliori condizioni igieniche ed alimentari piuttosto che alle vaccinazioni in sé. Finalmente è stata anche smentita la notizia che il continuo afflusso di extracomunitari faciliti la ricomparsa di  malattie  da anni assenti in Italia.


 Molto è stato detto sui danni causati dai vaccini, danni non riconosciuti come tali dalla maggior parte dei medici, anche davanti all'evidenza, nonostante una legge italiana (Legge 210/92 di cui si omette la diffusione) ne riconosca l'esistenza. Danni che potrebbero essere ridotti notevolmente riconoscendo le prime reazioni avverse ai vaccini o posticipando la pratica vaccinale. Sarebbe inoltre utile una vaccinazione personalizzata dopo un'accurata anamnesi  e dopo esami ematochimici ad hoc (che ogni medico pediatra di coscienza dovrebbe consigliare).

Il Dott.Mastalia ha diretto il suo intervento con un nutritissimo quanto aggiornato materiale di ricerca, soffermandosi sugli interessi dell'industria farmaceutica che, controllando gran parte della ricerca medica, tende a minimizzare i danni alla salute dei vaccini praticati a livello di massa.

Ha operato un confronto giuridico tra l'Italia e la maggior parte delle Nazioni europee e mondiali dove la pratica vaccinale è solo RACCOMANDATA  e NON OBBLIGATORIA,  mentre in alcune regioni italiane tale obbligo è stato SOSPESO.

Esperto legale di danni da vaccino, ha infine parlato di difesa del diritto al riconoscimento del danno poiché lo Stato che obbliga è il primo ad abbandonare le famiglie con il loro carico di dolore e di spese mediche quando purtroppo il danno è fatto…

La conferenza si è conclusa con un  dibattito molto partecipato del pubblico che ha ricevuto un VADEMECUM promosso dall'Associazione Mamme Colleferro su cosa fare quando arriva la lettera di convocazione della ASL locale ai Vaccini. Documento che l'Associazione è pronta a diffondere ulteriormente, perché continuare ad omettere informazioni è un'offesa grave alla dignità dei genitori che devono assumersi la responsabilità di vaccinare in maniera libera e consapevole.

L'A. ma Colleferro è stata tacciata di fare allarmismo. Si ricorda che tale associazione opera in modo volontario, senza fini di lucro, nella direzione della libertà dell'informazione e di tutela dei diritti del cittadino (e ancor più del bambino) a ricevere le giuste informazioni senza omissioni di parte.

La  ASL RMG si è resa collaborativa nei confronti dell’Associazione per una futura conferenza sullo stesso tema con la partecipazione di eminenze scientifiche universitarie ed istituzionali. Ci si aspetta che tale evento debba prevedere un confronto in contraddittorio per una reale ed efficace informazione basata sulla trasparenza. Si auspica che tale proposta della Asl non sia dettata dalla circostanza ma dalla necessità di fare chiarezza su una pratica di cui nessuno vuole parlare ma solo obbligare. Grazie a tutti.

venerdì 15 novembre 2013

500 anni dal "PRINCIPE"

Prof.ssa Anna Natalia, Presidente dell’Associazione Anagni Viva

Sabato 9  novembre, nella  Sala  della   Ragione che sempre suscita stupore e  ammirazione in coloro che  vi entrano per la prima   volta, si è tenuta, dalle  9.00 alle  12.30, una Conferenza di alto valore  culturale, dedicata a  “ Il  Principe “ di  Nicolò Machiavelli, a  500 anni dalla  sua pubblicazione.
L’ iniziativa era  promossa dall’ Associazione  Culturale “Anagni Viva”, dal Sistema Biblioteche -Valle  del Sacco – Biblioteca di Anagni, dal  Liceo classico e scientifico “Dante  Alighieri” e Linguistico-socio-psicopedagogico “Regina  Margherita” ed  era  rivolta a tutti gli  alunni delle ultime classi degli  Istituti di Istruzione  Superiore della  città, ai loro insegnanti oltre che  ai cittadini interessati.
I relatori, il  prof. Giuseppe  Patota, docente di Storia della  Lingua  Italiana all’ Univ. di Siena e  di Arezzo e il dott. Stefano  Folli, editorialista del  Sole  24 ore, hanno esplorato con sapienza di contenuti e talento comunicativo, gli aspetti linguistico-letterari dell’ opera di Machiavelli e l’ attualità dei temi politici e storici affrontati nel “ Principe”.

Ha  condotto il dibattito con intelligenza e  partecipazione, Giorgio  Zanchini, giornalista di Rai RadioTre, coinvolgendo il numerosissimo  pubblico e raccogliendo alcune  pertinenti domande poste dai ragazzi e dagli insegnanti.
L’ ottima  riuscita dell’ iniziativa è stata  motivo di grande  soddisfazione , espressa  anzitutto dai relatori, da tutti i presenti e, in primo luogo, dai ragazzi che hanno ascoltato con grande attenzione gli argomenti trattati. Gli organizzatori sono per questo grati agli insegnanti e ai loro dirigenti, oltre che all’ Amministrazione   Comunale per avere assicurato la  disponibilità della  Sala  della  Ragione e delle  attrezzature  necessarie.
E’  augurabile che possano esserci con frequenza incontri di carattere  autenticamente culturale, perché essi dimostrano che  la qualità dell’ offerta  risponde a reali aspettative di crescita della  conoscenza da parte, soprattutto, dei  giovani.


L’azione del governo venezuelano contro i prezzi esagerati è bene accolta dai cittadini e manipolata dai media

Tamara Pearson. fonte http://znetitaly.altervista.org


Dopo aver operato in giro di vite riguardo alla  “grottesca” imposizione di prezzi esagerati da parte dei negozi di elettronica e aver proposto di stabilire un massimo per i margini di profitto, ci sono state grosse file fuori da tali negozi in tutto il Venezuela, mentre alcuni negozi hanno temporaneamente chiuso. L’opposizione e i media privati hanno descritto questa situazione come “caotica”, mentre il governo si è rivolto ai movimenti di base per “garantire  l’ordine”.
Ieri durante un incontro del gabinetto dei ministri , il Presidente Nicolas Maduro ha affermato  che le forzedell’opposizione “si sono incontrate per  venire fuori e infiltrarsi nelle file per generare violenze”. Ha detto che i consigli comunali, il Fronte Francisco de Mirando e rami del Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV) si sarebbero “attivati” e avrebbero “protetto la tranquillità della gente”.
Ha anche annunciato, tramite il suo account di Twitter, che avrebbe “incorporato la Milizia Nazionale e le organizzazioni di base nell’offensiva economica per garantire l’ordine e   raggiungere   tutto il paese”.
Maduro ha detto che i negozi che sono chiusi per “fare l’inventario” oggi hanno dovuto riaprire fino a mezzogiorno e vendere i prodotti a prezzi giusti. Sembra che alcuni negozi abbiano chiuso o per evitare le ispezioni o per cambiare i prezzi di vendita, sebbene molti esercizi commerciali funzionino come al solito.
Maduro oggi ha anche rifiutato di ammettere che ci sia violenza nelle file o nei pressi, e ha detto che tale violenza sarà perseguita. Il procuratore generale Luisa Ortega ha nominato dei procuratori di stato per rispondere ai problemi.
“Sto seguendo togno cosa, gli abusi dei parassiti e degli usurai devono finire in pace e secondo la legge,” ha scritto Maduro.
Ancora incette e prezzi elevati
Il Ministro degli affari Interni, Miguel Rodriguez, ha detto che le autorità avevano scoperto quattro depositi dove si faceva incetta di prodotti di elettronica e per la casa. Ha detto che i depositi vengono usati per tenerci questi prodotti allo scopo di venderli nel periodo di Natale a prezzi esorbitanti.”
I magazzini negli stati di Mirando e Carabobo, presumibilmente hanno prodotti della Daka, una catena di negozi di elettronica chiusi dal governo nel fine settimana per aver aumentato  i prodotti di oltre il 1200% del prezzo di importazione
Rodriguez ha anche detto che i proprietari di un negozio di elettronica di Zulia, erano stati arrestati dopo che si era scoperto che vendevano a prezzi altissimi, computer e computer portatili prodotti dallo stato.
pubblici ministeri hanno accusato anche due dirigenti del negozio di prodotti elettici Krash Depot nello stato di Falcon per usura generica. I dirigenti, Edward Sosa e Angel Latuff, devono riferire a    un tribunale di quello  stato ogni tre settimane ed è stato proibito loro di lasciare il paese.
Oggi anche il Generale maggiore della Guardia Nazionale, Justo Nogera, ha informato che è stato trovato un deposito nello stato di Portuguesa dove si stava facendo incetta di 70 tonnellate di farina di grano.
Nel frattempo, il governo venezuelano ha firmato un accordo con la società di elettronica Samsung, per un’iniziativa imprenditoriale congiunta per costruire televisori, schermi, lavatrici, frigoriferi, telefoni e tablet in Venezuela.
Manipolazione
Sabato mattina c’è stato un piccolo caso di saccheggio, in un negozio Daka, a Valencia, nello stato di Carabobo, mentre alcuni media privati hanno sostenuto c’erano pochi altri casi isolati di saccheggio da allora.
L’uomo di affari e commentatore Alberto Ravell, ha pubblicato una foto sui social network di quello che credeva fosse un saccheggio. Si è scoperto invece che la foto era di un terremoto in Cile, dove dei prodotti erano caduti dagli scaffali di un negozio.
I media privati venezuelani e la gente che usa i social  network hanno usato anche una foto dell’Agenzia di stampa EFE che rappresentava una donna che rideva mentre portava tre nuovi piccolo apparecchi elettrici, per aggiungerle ai loro articoli sul saccheggio del negozio Daka nello stato di Carabobo.
La donna in effetti aveva comprato legalmente i prodotti in un negozio Daka a Caracas dove non c’erano stati saccheggi. I giornalisti dei media pubblici hanno accusato i media privati di “stigmatizzare la povertà e la discendenza africana” nell’uso che avevano fatto della foto.
La donna, Clotilde Palomino, è stata intervistata oggi dal giornale il Correo del Orinoco. E’una collaboratrice domestica, e ha detto:”Ho comprato un frullatore, un fero da stiro e un lettore Blu-Ray con i miei piccoli risparmi messi da parte per molto tempo. Ero molto contenta e poi quando sono uscita dal negozio, immaginate la mia sorpresa davanti a diecine di fotografi e giornalisti che facevano un mucchio di fotografie. Ho sciolto tutto da un’amica…che mi ha detto che le mie foto erano dappertutto…è stato veramente orribile… Sto molto male perché sono stata lo zimbello di tutti, ci sono persone che mi chiamano e mi prendono in giro….ecco le ricevute di quello che ho comprato. “
Niurka Rivas, una portavoce del consiglio comunale a cui appartiene Clotilde Palomino, ha detto: Appoggiamo [le misure governative per i prezzi più bassi] perché i commercianti non possono avere profitti così enormi. Se hanno comprato dollari al tasso di cambio ufficiale, come possono vendere le cose al tasso parallelo? Che cosa altro ancora vogliono rubare ai Venezuelani? Non siamo disposti a permettere altri abusi”.
Oggi la stampa privata in Venezuela ha focalizzato le prime pagine sul cosiddetto “saccheggio” e sulle lunghe file per comprare prodotti elettrici ribassati. Il tritolo di Panorama è: “Le file e il caos aumentano la caccia ai ‘prezzi giusti’.
Anche i media in lingua inglese hanno partecipato alla manipolazione; il titolo del giornale Investor’s Business Daily diceva: “Il Venezuela diventa una nazione di saccheggiatori” e quello di Press TV: “I saccheggiatori minacciano la stabilità del Venezuela.” Il filmato di Press TV mostra un uomo che trasporta un elettrodomestico  sulla sua motocicletta, mentre  nel seguito del video una donna che ha comprato qualche cosa parla con un’amica.

Affrontare e vincere la sfida della povertà è nell’interesse di tutti

Giuseppina Bonaviri


In Ciociaria sta crescendo la tipologia di poveri che si definiscono del “terzo tipo” (alle prime due appartengono i migranti e gli emarginati definitivamente arresi alla strada) che non sono facilmente identificabili come nel caso di quelli che chiamiamo “barboni” poiché questa categoria di poveri è rappresenta da coloro che hanno studiato e lavorato fino a qualche anno fa. Sono i capofamiglia monoreddito che perdono il lavoro e che non riescono a ritrovarlo per difficoltà di relazioni ed per quella insufficienza cronica della politica a rilanciare un progetto pubblico di reimpiego, così come le famiglie con persone non autosufficienti e con più di tre figli. Sono tutti coloro che hanno perso o stanno perdendo la fiducia nel futuro: occorre essere solleciti nell’aiutarli poiché, se non lo si fa subito, si rischia di intaccare anche la loro capacità di reazione e resistenza alla sopravvivenza. 

E’ stimato che il 25% delle famiglie in Ciociaria abbia  un reddito precario per rapporti di lavoro dei propri componenti, instabili o a tempo ridotto. Di questi il 15% sono le famiglie più giovani che si trovano, proprio nei loro anni migliori, a dover fare i conti con condizioni di estremo disagio; il restante 10% è di matrice operaia o di famiglie composte da un nucleo di un solo genitore che lavorava e che ora è in cerca di occupazione. La precarietà compromette la qualità di vita di molta parte della nostra popolazione la quale, a causa della gravità del momento, perde anche la capacità d’interazione rischiando un serio disadattamento sociale.

Questa condizione è da considerarsi un’emergenza nazionale e non solo locale. Dal 2007 al 2012, in Italia, il numero delle persone in condizioni di povertà è raddoppiato: da 2,4 a 4,8 milioni. Ciò equivale a dire che la subiscono 8 italiani su 100. Questa fetta di popolazione fa parte dei quasi dieci milioni che percepiscono un reddito inferiore a 506 euro al mese; fra questi si ritrovano i 6 milioni a bassa alfabetizzazione e quanti stanno abbandonando la scuola, in un Paese come l’Italia, che ha un tasso di abbandono scolastico fra i più elevati della Ue.
Due terzi dei poveri risiedono nell’Italia meridionale e una parte del Lazio, come appunto la Ciociaria, si può considerare nelle stesse condizioni se consideriamo che nelle nostre zone il tasso di disoccupazione è il più alto di tutte le regioni del centro-nord, i consumi non crescono da circa cinque anni  e che in questi ultimi sei mesi si è arrivati al 17% delle famiglie che  hanno ridotto la spesa alimentare e sui beni primari aggiungendo, anche, il fenomeno dei migranti che continua ad aumentare. Un indicatore della difficoltà che incontrano le attività economiche del nostro territorio e di converso la popolazione è quello che viene da due dati pubblicati nel Dossier Statistico dell’Immigrazione 2013, presentato nei giorni scorsi. L’indice di attrattività (quanta più popolazione straniera un territorio è capace di trattenere rispetto a quella straniera) per la provincia di Roma ha un valore 62,5 (settima nella graduatoria nazionale), la provincia di Latina 42,6, (43° posto), quella di Frosinone con un indice 27,1 è al 73° posto; ancora più indicativo è il saldo migratorio interno. Mentre tutte le province di Roma, Latina, Rieti e Viterbo hanno un valore positivo (è maggiore il numero dei nuovi residenti rispetto a quanti si trasferiscono in un'altra provincia o lasciano il nostro Paese) la provincia di Frosinone, ha un saldo negativo: nell’ultima rilevazione del Cnel, per 90 nuovi residenti sono 100 coloro che l’hanno abbandonata.

Organizzare un movimento di solidarietà diffusa diviene, allora, un imperativo per dare in concreto il sostegno a chi ne necessita. Un impegno non facile poiché per questo tipo d’interventi si scontano  difficoltà progettuali che non consentono di rendere estensibile nel tempo il concetto stesso di solidarietà. Questo anche perché,  per la continua e nuova necessità di trovare soluzioni rispetto ad una dignitosa vivibilità dei sottoccupati e precari, non si riesce a garantire e tutelare quell’elevato numero di persone in stato di bisogno estremo. Non è una questione di compassione è un interesse primario della nostra comunità. Siamo consapevoli che in carenza di misure nazionali di sostegno al reddito si debbano trovare delle alternative e che non si può aspettare oltre per porgere una mano.

La proposta di un reddito di cittadinanza non rimane utopia, dato che esso è adottato in tutti i Paesi che hanno adottato l’euro, tranne l’Italia e la Grecia ma purtroppo è di là da venire. Così pensare di  integrare piani di intervento concreti ed unitari per mettere fine all’attuale insufficienza e frammentarietà progettuale non può essere sottovalutato da chi gestisce la cosa pubblica. Accogliere l’emergenza significa redigere specifici piani locali, come ad esempio “il piano freddo” per i senza dimora. Allora, in mancanza di provvedimenti amministrativi, non rimane che “rimboccarsi le maniche” attivando associazioni “non profit” e cittadinanza attiva.

La Rete La Fenice vuole concorrere alla convergenza di idee ed interessi all’interno di un sistema funzionante a vantaggio della comunità, a partire dalla famiglia; solidarietà che va gestita secondo processi nuovi di partecipazione destinati a potenziare la crescita di tutticome un dovere che compete al cittadino oltre che agli organi dello Stato, dove ineguaglianze e corruzione abbiano finalmente fine .
Ed ecco perché riteniamo doveroso e urgente stimolare i nostri governanti invitandoli ad una riflessione che sia appannaggio di una nuova umanizzazione. Non è più il tempo di sterili strategie di ingegneria sociale. 


Frosinone. Crisi del pronto soccorso. Riduzione degli sprechi e razionalizzazione della spesa, questa la via maestra

Il segretario del PdCI Frosinone

Oreste della Posta

Si fa sempre più catastrofica la situazione dei nostri pronto soccorsi. Con l’avvicinarsi dell’inverno, con l’aumento delle malattie dovute ad esso, i pronto soccorsi saranno sempre più intasati soprattutto per le patologie riguardanti anziani e bambini. È chiaro che è una situazione che bisogna assolutamente risolvere in quanto non vi sono più i fondi per pagare gli straordinari agli operatorio del pronto soccorso.

Nella nostra visione della sanità, noi riteniamo che è il malato che deve essere al centro di tutte le attenzioni e non certo tutto ciò che gira intorno alla sanità.
In tutti paesi europei il pronto soccorso è considerato l’elemento fondamentale per la sanità pubblica, in quanto elemento di snodo tra emergenza, diagnosi e cura.
In questo quadro noi ci appelliamo al presidente Zingaretti affinchè risolva questo gravissimo problema della nostra provincia anche con atti di straordinaria portata che possano comunque dare una risposta a questa situazione.

I comunisti di Frosinone ritengono che sia possibile fare un programma di riduzione degli sprechi e razionalizzare le risorse sui territori in modo da rendere la sanità sempre più efficiente, anche perché siamo stanchi e stufi di vedere cronache sui nostri giornali che riguardano vicende sanitarie e nulla hanno a che vedere con la salute dei cittadini.
Ebbene anche sfatare il luogo comune che gli italiani consumerebbero troppe medicine! Basta confrontare la nostra spesa farmaceutica con quella tedesca per capire di cosa stiamo parlando.

I comunisti esprimono solidarietà agli operatori sanitari che sono in prima linea cercando di assicurare un servizio efficiente e in molte volte in situazioni disperate.

Falchette, falchetti...parola d'ordine

Luciano Granieri

Chi l’ha detto che la nuova Forza Italia è un partito chiuso alle volontà del capo? Chi l’ha detto che la nuova  Forza Italia, non ha militanti, e che non è in grado di formare nuovi dirigenti? Le ultime manifestazioni in difesa degli alti degli ideali  di giustizia del partito (l’Impunità di Silvio), con militanti un po’ attempati e botulinati, ma con tanta convinzione e con qualche euro in saccoccia per le spese di trasferta, smentiscono la favola di un partito senza popolo.  Inoltre la storiella che Forza  Italia non è attenta  alla formazione dei propri giovani futuri dirigenti è la solita invenzione dei comunisti con la puzza sotto il naso. Qualche giorno fa,  dopo una ferrea selezione operata dall’ufficio casting diretto da Daniela Santanchè, le menti più fini e brillanti fra i giovani di Forza Italia, sono stati invitati ad un seminario di alta politica tenuto da un docente “ILLUMINATO” AUTOREVOLE” (Sempre Silvio)   sui temi   della  giustizia, del’economia  e  delle rivoluzioni arabe (l’impunità di Silvio, la difesa dei diritti degli evasori,  la dinastia della famiglia Mubarak). La selezione è stata così severa che gli eletti alla corte del capo dovevano conoscere una parola d’ordine segreta per accedere alla sala del seminario.  Nel video alcune opinioni  dei fortunati ammessi al seminario e la procedura  che questi dovevano seguire per entrare.



Note informative sul video:
Immagini tratte dal servizio realizzato da Repubblica.It

Audio  by  Romina e Debora, le ragazze “der Calippo e nà’ bira + un frammento del film “Nell’anno del Signore” un omaggio al grande regista Luigi Magni recentemente  scomparso

giovedì 14 novembre 2013

GIORNATA MONDIALE DEL RICORDO DELLE VITTIME DELLA STRADA 17 novembre 2013 / Richiesta illuminazione monumento importante presente in città.

associazione italiana familiari e vittime della strada - onlus
via A. Tedeschi, 82 - 00157 Roma - tel. 06 41734624 - fax 06 233216163


Frosinone, 11 novembre 2013

Al Presidente
dell’Amministrazione Provinciale di  Frosinone

Al Sindaco di Frosinone



GIORNATA MONDIALE DEL RICORDO DELLE VITTIME DELLA STRADA
17 novembre 2013 / Richiesta illuminazione monumento importante presente in città.

Nella 3a domenica di novembre ricorre la Giornata Mondiale ONU dedicata al Ricordo delle Vittime della Strada.

L’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, nel dare la dovuta rilevanza alla gravità della strage stradale, frutto di superficialità, indifferenza, inerzia ed omissioni, ed impegnata a ricordare per cambiare, fa appello alla sensibilità e al ruolo delle SS.VV. per chiedere di illuminare in tale ricorrenza il monumento più importante presente in città.

Perché questa strage non sia sottovalutata diamole luce, dimostriamo apertamente di essere contro le aberrazioni e la barbarie!

Analoga richiesta è stata avanzata all’ANCI dalla presidente nazionale della nostra Associazione, perché in ogni Comune venga illuminato il monumento più importante.

Certi della collaborazione per un impegno di civiltà, ed in attesa di riscontro, porgiamo distinti saluti.

I responsabili della sede AIFVS di Frosinone

Franco Cocco 337-922004

Claudio Martino 338-3465874

Riparte il "Music Inn"

Ernesto Assante. fonte http://ricerca.gelocal.it/ 


Stasera parte Music Inn Jazz, un doppio appuntamento settimanale che porta la firma di uno dei più importanti musicisti del jazz italiano, Roberto Gatto, che ne curerà la direzione artistica. Il concerto d' apertura di questa nuova serie vedrà sul palco del Music Inn un quintetto "all stars" formato da Roberto Gatto, Dado Moroni, Maurizio Giammarco, Giovanni Tommaso e Fabrizio Bosso. Sabato sarà subito la volta di un ospite internazionale, il cantante e tastierista Frank McComb, eccellente voce in bilico tra soul e jazz. Poi nelle settimane seguenti, arriveranno Battista Lena, Javier Girotto, Rita Marcotulli, Rosario Giuliani e molti altri. 

Gatto, dirigere questi appuntamenti al Music Inn è una sorta di "ritorno a casa"... 

«Senza dubbio ho un legame affettivo con il Music Inn, ma la cosa che mi piaceva era l' idea di avere uno spazio a Roma per il jazz, un nuovo punto d' incontro per gli appassionati. L' offerta a Roma non manca, c' è l' Auditorium, la Casa del Jazz, c' è un club attivissimo come l' Alexanderplatz, ma è ancora poco in una città così grande, se si pensa alla realtà di New York, di Parigi, di Londra, dove ogni sera c' è un circuito di club che offrono possibilità  a tanti musicisti diversi. Ecco, mi piaceva l' idea di fare un club visto dalla parte di un musicista, con una "vibrazione" giusta per chi suona e per il pubblico». 

Nostalgia del vecchio Music Inn? 

«Non è operazione nostalgia, oggi la realtà è talmente diversa che ogni paragone è impossibile. Diciamo che del vecchio club mi piacerebbe far rivivere la comunità. Una comunità che esiste ed è numerosa, tangibile. In città c' è tanta roba, tanti musicisti, una bellissima scena che arranca perché non ha spazi in cui suonare». 

Ma è la dimostrazione che volendo si può.

«Si, credo proprio che volendo si possa fare. Io ho sempre amato molto le sfide, sono sempre andato controcorrente. E mi piace scommettere su questo progetto, voglio portare a suonare al Music Inn i migliori jazzisti italiani, ma anche moltissimi giovani, mi piacerebbe avere una serie di appuntamenti con dei bravi musicisti americani, far tornare qui personaggi come Rava, Pieranunzi, Fresu. L' importanteè volare basso, siamo un locale da 65 posti a sedere, non abbiamo sovvenzioni, si fa quello che fanno i club in tutto il mondo, facendo pagare il biglietto e offrendo un po' di ristorazione. Insomma vogliamo restare noi stessi, non sparare i fuochi d' artificio». 

E riaprire un club per il jazz in città. 

«Si, riportando la qualità, facendo suonare i musicisti che non fanno più i concerti nei club. Una volta si andava al Music Inn ad ascoltare Ornette Coleman o Charlie Mingus, quella scena oggi non c' è più, ma ci sono tanti musicisti che possono dare grandi soddisfazioni, che amano posti più piccoli e un rapporto diretto con il pubblico, non quello da grande palco e da festival jazz». 

Quale sarà la formula? 

«Il venerdì si alterneranno sulle pedane tutti i maggiori interpreti della scena jazzistica italiana e internazionale. Martedì invece, spazio alla jam session di jazz, intitolata "La Jam del martedì al Music Inn". Nel corso della serata si esibirà una formazione affidata di volta in volta a un band leader di assoluto valore, nella seconda parte si aprirà la jam session in cui si darà spazio a musicisti affermati e giovani talenti».

mercoledì 13 novembre 2013

Ci sarà la ripresa, ma a vantaggio di chi?

Luciano Granieri

Finalmente si intravede la tanto desiderata luce in fondo al tunnel. L’Ocse e l’agenzia di rating Moody’s registrano segnali positivi sulla crescita economica italiana, dalla recessione si passerà alla stagnazione. Il premier Letta va in brodo di giuggiole esaltando la politica economica del governo, spacciando un venefico disposto combinato fra la soddisfazione delle promesse elettorali di Berlusconi, (leggi abolizione dell’Imu sulla prima casa) e una manovra che dietro il falso  schermo della riduzione de cuneo fiscale, nasconde le solite spoliazioni dei redditi dei cittadini, come la via maestra da seguire per uscire dalla recessione. 

L’unione europea avalla queste previsioni positive, ipotizzando per l’anno prossimo un’inflazione dell’ 1,4%.  Ecco dunque servite le cassandre pronte a vaticinare   un futuro nero come quello della Grecia.  L’uscita del tunnel è vicina, bisogna perseverare con le politiche del rigore. Punto. Scusate tanto ma da vecchio comunista e cassandra ad honorem non ci credo. Il mio scetticismo non è né ideologico, né da profeta del bastian contrario ad ogni costo.  Mi baso su  fatti ben precisi.  

Martedì  scorso ,  il tesoro è riuscito  ad allocare ben   sei miliardi e mezzo di bot, ad un anno,  al tasso irrisorio del 0,668%. Solo due anni fa lo Stato  per piazzare i suoi  titoli a scadenza annuale doveva assicurare tassi all’8,2%. Nell’arco di 24 mesi i rendimenti sono calati di dieci volte ma  l’asta ha avuto egualmente un grande successo. Come mai? 

Possibile che gli investitori  siano  così scemi da prestare soldi ad un tasso di interessi  che è la metà dell’aumento del costo della vita previsto per il 2014 da Bruxelles ?  E’ sensato pensare che un’acquirente di bot  accetti di subire    una perdita secca dello 0,7%  sul valore del suo patrimonio? Gli investitori non sono sprovveduti, semplicemente non credono  nella ripesa,  e di conseguenza giudicano poco realistico, se non utopico, un tasso d’inflazione all’ 1,4% . Anzi  ciò che costoro prevedono è il  fenomeno contrario, la deflazione generata dal crollo della domanda interna depressa dai bassi salari. Per cui con un’aumento   del costo della vita pari allo zero, al massimo ad uno zero virgola, il potere d’acquisto dei patrimoni, acquisiti con una tasso anche esiguo come quello  assicurato dall’ultima  offerta di bot  , comunque si  rivaluta. 

Scusate  ma personalmente sono portato a credere di più a chi investe dei soldi per guadagnare e non per fare beneficenza, che a certi organismi di carattere economico, tipo l’OCSE,   le agenzia di Rating  che valutano determinati indicatori, traendone giudizi fallaci, ma utili ai loro interessi.  Infatti è indubitabile che il futuro    in  Italia per i grandi investitori, per i detentori di ingenti patrimoni, per gli squali dell’alta finanza è più che roseo.  

Il nuovo commissario per la Spending Review incaricato da Letta    di disegnare la mappa dell’austerity che il governo dovrà seguire, viene direttamente dal Fondo Monetario Internazionale.  Si tratta del dott. Carlo Cottarelli, la cui missione è quella di recuperare 4 miliardi  per il solo 2014. La strategia prevede interventi di riduzione sulla spesa sociale sia a livello centrale che locale. La ricetta è sempre la stessa, tagli ai servizi sociali con il licenziamento dei dipendenti pubblici, dismissione del patrimonio immobiliare  e demaniale dello Stato e degli enti locali. In una parola. Privatizzazioni. Ovvero offrire a potentati finanziari e multinazionali varie,   l’opportunità di fare affari con l’erogazione del servizio idrico, con la sanità, l’istruzione e con la gestione di altri servizi  che il rispetto della dignità umana vorrebbe esenti da fini di lucro. E  consentire  ai potentati medesimi di venire in possesso, per  un tozzo di pane,  di un patrimonio immobiliare dal valore incommensurabile, quale quello costituito da palazzi, monumenti, parchi, spiagge.  Lo scopo è di farci pagare anche l’aria che respiriamo.  

L’abolizione di un abbozzo di patrimoniale, quale l’Imu sulla prima casa, provvedimento finanziato con l’aumento delle accise sulla benzina, e gli anticipi  dell’Irap  dell’Irpef  (lo scatto della  clausola di garanzia europea è scontato , visto il fallimento del piano di coperture predisposto dal governo) è il classico esempio di trasferimento dell’ìmposizione fiscale dai grandi patrimoni immobiliari al mondo del lavoro, della vita comune. Una manna per gli operatori di Moody’s   e della troika.  I venti che spirano dagli emendamenti presentati alla finanziaria, con ipotesi di ulteriori condoni per evasioni fiscali e reati finanziari, sono aria salubre  per i signori dell’alta finanza.  Ed infine a prefigurare un futuro radioso per gli speculatori concorre l’inizio delle procedure per il rispetto del Fiscal Compact previsto per il 2015. Anno in cui dovremmo iniziare a pagare la quota per riportare in 20 anni il  rapporto debito Pil dall’attuale 135% al 60% cosi come previsto dagli accordi firmati.  

In soldoni ciò significa che ogni  anno si dovranno scovare qualcosa come 40-50 miliardi. Neanche privatizzando tutti  servizi, vendendo tutte le proprietà statali, dal Colosseo alla fontana Bussi di Frosinone, sarà possibile reperire questi soldi, e allora sotto con la contrazione di altro debito,  con l’accumulo di interessi passivi, che andranno ad aggiungersi alla quota di fiscal compact. Tutta musica per le orecchie degli avvoltoi del Fondo Monetario Internazionale.  In effetti alla fine di tutto questo discorso, bisogna ammettere che una crescita è prevista. E’ quella dei portafogli e dei conti in banca dei soliti squali liberisti e speculatori finanziari, sempre più voraci e sempre più ricchi, a discapito  della gente comune, lavoratori precari, disoccupati,  sempre più disillusa e sempre più povera. 


martedì 12 novembre 2013

L'UIC Apre ad Anagni


Si informa la cittadinanza che, l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, unitamente all’ Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili, sedi di Frosinone, promuovono un incontro presso la Sala della Ragione del Comune di Anagni in Via Vittorio Emanuele, il giorno 16 Novembre alle ore 12,00 al fine di presentare la sede di Rappresentanza Territoriale di Anagni.
Un territorio così vasto necessita di un punto di incontro che possa essere più vicino ai cittadini disabili di Anagni e dei comuni limitrofi.
I Presidenti delle due Associazioni presenteranno l’iniziativa che è già in essere dal mese di Luglio, le prospettive future della stessa e le necessità oggettive che potranno consentire un successo pieno per l’attività della nuova sede. A tal fine verrà richiesto il concorso dei cittadini, delle autorità pubbliche e private del comprensorio.
Allo scopo, durante i lavori, sono state invitate a partecipare le autorità del territorio ed i mass- media locali. Promuovere la conoscenza della disabilità con aspetti di approccio culturale diverso e far conoscere, ai beneficiari dell’iniziativa, diritti e servizi in un momento storicamente difficile, rimane punto essenziale per le associazioni storiche, riconosciute dallo Stato e che operano da decenni nella nostra Provincia.
La sede di Rappresentanza Territoriale di Anagni è sita in via della Peschiera n,26-28, l’orario di apertura al pubblico è il seguente 9:00 – 11:00   nei giorni  Lunedì e Mercoledì   (Tel 393/9151701)
Invitiamo la cittadinanza a partecipare.

Il Presidente              

Claudio Cola              

Frosinone: continua la mobilitazione in difesa della Costituzione

Comitato per la difesa della Costituzione   della Provincia di Frosinone

Il comitato per la difesa della Costituzione della Provincia di Frosinone, si riunirà  mercoledì 13 novembre alle ore 18,00 presso la sede della CIA in Via Brighindi a Frosinone. Dopo il passaggio al Senato del 23 settembre scorso in cui i  parlamentari , poco più dei due terzi, hanno approvato la modifica dell’articolo 138 della costituzione,  il testo approderà per  a metà   dicembre alla Camera.  Qui l’ approvazione è scontata. Per la metà di gennaio potrà iniziare l’opera di demolizione dei 42 saggi individuati dal governo, 5  dei quali risultano indagati per truffa, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio,  e falso ideologico, nell’ambito di un’inchiesta su concorsi truccati. Il comitato in difesa della costituzione della Provincia di Frosinone   intende incrementare la sua attività di informazione e contrasto alla deriva autoritaria che vuole definitivamente sterilizzare la Carta costituzionale dai suoi principi fondamentali di solidarietà sociale,   uguaglianza e   difesa della dignità umana. Ormai il meccanismo perverso è in piena  attività, ma questo non ci farà desistere. Siamo convinti che sia un dovere civile contrastare ogni procedura di modifica dell’art.138, siamo altresì fermi nel denunciare l’illegittimità morale e istituzionale degli attori  coinvolti nel processo di revisione del dispositivo posto a difesa dell’integrità della Carta. Non è accettabile che, da un lato vi siano parlamentari pronti ad usare il voto sulla modifica del’art.138 come mezzo di minaccia per ottenere scopi del tutto estranei alla revisione costituzionale, e tesi ad evitare al loro capo la decadenza da senatore, dall’altro che a manomettere la costituzione siano chiamate, fra gli altri, cinque persone indagate per gravi reati. Per questo motivo auspichiamo che alla prossima assemblea del 13, indetta per pianificare nuove azioni di informazione e di lotta in tutte le città della Provincia, la partecipazione popolare sia numerosa e propositiva. 

lunedì 11 novembre 2013

C'entra la camorra?

Osservatorio Peppino Impastato Frosinone

SVINCOLO DI FERENTINO CHIUSO. C'ENTRA LA CAMORRA ?
CHIEDIAMO CHIAREZZA E INDAGINI APPROFONDITE, I COLPEVOLI E I COLLUSI DEVONO ESSERE DENUNCIATI ALL'OPINIONE PUBBLICA. IL DENARO PUBBLICO SPESO PER UN'OPERA FATTA MALE E SODDISFARE GLI APPETTITI DI ALCUNI MAIALI DEVE ESSERE RESTITUITO AI CITTADINI !!!!!



Autosole - Svincolo di Ferentino chiuso per camorra, si attendono perizie

Maurizio Caprino.  Fonte http://mauriziocaprino.blog.ilsole24ore.com/

In Ciociaria iniziano a spazientirsi: è da mercoledì che sull'Autosole lo svincolo di Ferentino è chiuso, con ripercussioni non leggere sul traffico locale. Tanto che il presidente del Consiglio comunale della vicina Sora ha chiesto che si faccia chiarezza entro il 15 novembre. E invece si rischia che la chiusura si protragga più a lungo: il cavalcavia è sotto sequestro, in attesa di una perizia che potrebbe avere tempi lunghi perché la questione è delicata e potrebbe portare lontano.
Il problema è che lo svincolo di Ferentino è uno di quelli la cui realizzazione è stata affidata da Autostrade per l'Italia (Aspi) alle aziende legate a Mario Vuolo, pregiudicato sospettato anche di camorra. Le cose da capire sono due:
1. com'è stato possibile che negli ultimi anni queste aziende abbiano potuto ottenere appalti non trascurabili;
2. se è vero che ci siano carenze strutturali ("vizi di costruzione", li chiamano nel linguaggio ufficiale) delle opere realizzate da Vuolo.
Alla prima domanda, Aspi risponde che dalle carte degli appalti nulla risultava. La Procura di Roma lo sta verificando, ma resterà comunque una domanda: come mai anche all'Autobrennero stavano per assegnare un appalto a Vuolo ma alla fine gli hanno detto "no grazie"?
Sulle carenze strutturali, anche ad Aspi hanno più di un sospetto, anche se la sicurezza non sarebbe mai stata messa in discussione. Però avrebbero già fatto interventi, ottenendo certificazioni secondo cui è tutto a posto. Gli inquirenti non ne sembrano del tutto convinti e stanno predisponendo una perizia, che potrebbe avere tempi lunghi.
Si dovrebbe indagare non solo sulle saldature, tra cui quella che vedete nella foto qui sotto.

Pare ci sia l'intenzione di andare a fondo su tutta la struttura del ponte. Sono controlli suggeriti dai racconti di un ex-dipendente dei Vuolo, che ha raccontato ad almeno quattro Procure i retroscena di ciò che accadeva nelle imprese di Vuolo e nei rapporti tra queste e Aspi. Finora è accertato che un dipendente di Aspi ha avuto atteggiamenti che lo rendono sospettabile di contiguità e per questo è stato trasferito. Ora le indagini vanno avanti.
Ma resta il nodo di come proteggere l'ex-dipendente dei Vuolo che ha denunciato tutto e ora, oltre a essere parte offesa nei procedimenti penali conseguenti, si sente in pericolo. Lui proprio in questi giorni è tornato alla carica con le istituzioni proprio per ottenere protezione e per autoproteggersi sta dormendo in auto nei pressi di palazzi romani ben sorvegliati.

Processo inceneritori Colleferro: 12 novembre 2013, prima udienza dibattimentale.

Rete per la tutela della Valle del Sacco

Il 12 novembre 2013 alle ore 9,00 si apre presso il Tribunale di Velletri la fase dibattimentale del processo sui fatti illeciti presso gli inceneritori di Colleferro evidenziati dalle attività del Nucleo Operativo Ecologico con il sequestro degli impianti nel marzo 2009.
La fase preliminare ha concluso il suo iter il 10 gennaio scorso con il rinvio a giudizio dei 26 indagati.
I capi di imputazione scaturiti dalle indagini sono da ricondurre in gran parte a crimini di carattere ambientale di vario genere: dallo smaltimento illecito dei rifiuti, alla falsificazione di certificati di conferimento, alla modifica dei valori limite riguardanti le emissioni in atmosfera, alle intimidazioni ai dipendenti perché non collaborassero con il NOE, all’omissione dei poteri di controllo.
Resta ancora sorprendente la presenza nella conduzione degli impianti, ora gestiti in gran parte da Lazio Ambiente SpA la società regionale subentrata all’ex Consorzio Gaia, degli stessi personaggi che dai rilevamenti del NOE hanno permesso gli illeciti. E’ vero che fino all’ultimo grado di giudizio nessuno è da considerarsi colpevole, ma per semplice principio di precauzione si sarebbero almeno dovuti sospendere dalla carica o spostare ad altre mansioni di minor responsabilità. Il pensiero va inevitabilmente ai licenziamenti senza troppi scrupoli di alcuni dipendenti, considerati scomodi a suo tempo e a difesa dei quali, da quanto ci risulta, è venuta meno la giusta protezione da parte delle organizzazioni sindacali.
Chiediamo con forza che la nuova gestione, a prescindere dalla nostra ben nota contrarietà al sistema di incenerimento dei rifiuti, dia dei segnali forti nei confronti dei cittadini di Colleferro e delle aree limitrofe, che venga ripristinato quel senso morale ed etico assente negli anni passati, che provveda a far presente ai soggetti sotto processo che non sono graditi, che le loro parole intercettate nella fase di indagine preliminare sono una ferita ancora aperta e che difficilmente si può rimarginare.
Confidiamo inoltre che il Tribunale di Velletri lavori rapidamente per portare a termine il primo grado di giudizio del processo e che non cada nella tentazione della prescrizione, in quanto la nostra comunità si attende di avere delle risposte importanti sull’applicazione di una giustizia a cui sempre più frequentemente ci appelliamo.


Colleferro, 11 novembre 2013

"MERCOLEDI DELLO STARE INSIEME"

Associazione Aconcagua

L’Associazione ACONCAGUA
VI INVITA
AI
"MERCOLEDI DELLO STARE INSIEME"

DALLE 17,30 PRESSO IL BAR ITHACA IN VIA GARIBALDI 62 FROSINONE

SARANNO PROIETTATI ANCHE I SEGUENTI FILM:

MERCOLEDI 13/11/13:    V COME VENDETTA
GIOVEDI        21/11/13:   BLADE RUNNER
MERCOLEDI 27/11/13:   THE NEXT THREE DAYS
MERCOLEDI   4/12/13:    MARIUS E JANETTE
MERCOLEDI 11/12/13:    NON E’ MAI TROPPO TARDI
MERCOLEDI 18/12/13:    PARADA