“Ahh fate pippa eh?” Così diceva Vichi de Casapau (alias
Caterina Guzzanti) nella gag dove metteva in ridicolo i fascisti del terzo
millennio. Ebbene dopo il Lazio Pride di Frosinone a fare pippa sono un po’ di
persone. Il sindaco Ottaviani, il quale
per la prima volta da quando è il proprietario e padrone assoluto della città
ha dovuto abbozzare che qualcuno, LGBT, antirazzisti, antifascisti,
profanasse la sua proprietà che, purtroppo per lui, non è privata ma di tutti i cittadini che si riconoscono nella
Costituzione italiana.
Ha fatto pippa il presidente del consiglio provinciale Daniele
Maura, se fosse venuto al Pride avrebbe saputo quale è il nome giusto delle
persone transgender, avrebbe constatato che scene incresciose
di scabrosa promiscuità , non ci sono state. Genitori con bambini al seguito hanno salutato contenti , forse per la prima
volta da decenni, una folla di gente che reclamava libertà.
Ciò che avrebbe
fatto male ai bambini, invece, sarebbe stato assistere al pestaggio di quattro
scagnozzi vili e fascisti contro ragazzi che avevano il solo torto di indossare
la maglietta del Cinema America. Canti, balli , baci, abbracci, scambio di
effusioni sono manifestazioni di amore che non suscitano vergogna. Vergognoso e
disumano è tenere 42 migranti in ostaggio su una nave per acquisire consenso .
Ha fatto pippa la Lega di Salvini. Il camion della manifestazione si è fermato
proprio sotto le finestre della sezione di Frosinone. Dalla strada si alzavano
canti e gioia mentre la finestra
dei leghisti rimaneva ingloriosamente abbassata.
Ha fatto pippa la triste ed
incattivita galassia neofascista, la quale aveva promesso di contrapporre al
Pride una contro manifestazione
patriottica sfilando bandiere in pugno per riaffermare il motto “Dio Patria e
Famiglia”……non li abbiamo visti.
Hanno
fatto pippa gli ipocriti del “non ho niente contro i gay, basta che non sia mio
figlio” oppure del “non sono razzista ma sti negri ci stanno invadendo”.
Hanno
fatto pippa i fautori dell’archetipo WAFM (White All Frusino Male) ,solo maschio bianco frusinate, i quali hanno dovuto
constatare che la varietà umana è molto più ampia, colorata, composita e il WAFM non è che sparuta minoranza.
Vogliamo
ringraziare tutti gli organizzatori, gli animatori, i partecipanti e i Comuni che hanno concesso il patrocinio al
Pride. Non solo LGBT, ma tante associazioni,
fra cui l’ANPI, partiti (Democrazia Atea, Possibile,
Potere al Popolo, Pcl, Sinistra Italiana, PD), gente comune, tutti insieme in un’azione di obbedienza
civile.
Infatti sollecitare il rispetto dell’art.3 della Costituzione, in cui
si sancisce che: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge senza distinzione di sesso,
di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni
personali e sociali” è un atto di pura e semplice obbedienza civile, non è
nulla di sovversivo.
Dopo il Pride di ieri forse i cittadini di Frosinone non
saranno più gli stessi, forse avranno capito che non si può vivere sempre e comunque gli
uni contro gli altri, non si può passare la giornata ad inveire contro chi la
pensa diversamente, ha un colore della pelle diverso, ha orientamenti sessuali diversi. Non si può
sempre e solo fare il tifo per il più forte e il più prepotente.
Riprendersi
Frosinone è possibile, basta iniziare a pensare come una comunità, una
collettività. E’ cio che ha insegnato la giornata di ieri, speriamo di farne
tesoro fino in fondo e di cambiare il verso ad una deriva di barbarie e
cinismo.