Partigiani del Terzo Millennio
Sono passate poche ore dall'uccisione di Osama bin Laden, e immancabile, viene a galla la teoria del complotto. Perché gli americani lo hanno ucciso, anziché farlo prigioniero? Perché l'America si espone alla reazione «tremenda» preannunciata dal figlio Omar, sebbene ultimamente si dicesse che il leader afghano fosse diventato «ininfluente»? Perché gli americani hanno già gettato il suo corpo in mare? Perché si dice che la foto del cadavere sia falsa? E' un caso che i giornali americani non la pubblichino?
Sono queste le domande che corrono da una parte all'altra del mondo, attraverso il web, per il momento tutte senza risposta. Ma molti osservatori non possono fare a meno di notare che gli Stati Uniti sembrano gestire la comunicazione delle prime ore sulla morte del leader di Al Qaeda con avventatezza. I dubbi di molti analisti erano infatti largamente prevedibili. E se è vero che operazioni del genere sono sempre registrate, essendo già passate diverse ore dall'annuncio dell'uccisione, se c'è un video sarebbe anche ora di farlo saltar fuori.
In effetti, la Casa Bianca ha fatto sapere di non aver ancora deciso se rendere pubbliche le foto che mostrano il corpo di Osama bin Laden dopo l'uccisione con colpi sparati alla testa. Fonti del Pentagono hanno sottolineato che, anche con le ferite alla testa, il volto di Osama bin Laden è riconoscibile. Sarebbero inoltre in corso rilevazioni scientifiche sul DNA da campioni prelevate dal corpo del leader di Al Qaida. I risultati saranno comparati col DNA di familiari di Osama bin Laden già in possesso delle autorità americane.
Gli Stati Uniti nel frattempo si muovono sul piano operativo: hanno diffuso un'allerta alle ambasciate americane nel mondo, mettendole in guardia da possibili attacchi di rappresaglia di al-Qaeda per l'uccisione di Osama Bin Laden.
Già alle 6 di stamane (ora italiana) le agenzie cominciano a battere la notizia secondo cui "gli Usa faranno in modo da garantire che il corpo di Osama Bin Laden, di cui sono in possesso, riceva trattamento conforme alla tradizione dell'islam" (la salma va lavata, avvolta in un sudario e sepolta entro 24 ore). Ciò nonostante, gli Usa decidono di gettare il corpo in mare.
Una "sepoltura" che cancella tutte le tracce e che alimenta le teorie cospirative secondo cui Osama non sia mai stato ucciso. E, soprattutto, «completamente contraria alle regole dell'Islam», come hanno dichiarato fonti della Grande Moschea di Parigi, «assai sorprese» dall'annuncio della sepoltura in mare. Questa peraltro non è stata ancora confermata ufficialmente: un alto dirigente dell'Amministrazione Obama si è limitato ad affermare che il corpo «è stato trattato secondo la pratica e la tradizione islamica, si tratta di una questione che prendiamo molto sul serio».
Alle 7.46 ora italiana le tv pachistane mostrano il volto sfigurato del cadavere del leader talebano. Ma il movimento talebano pachistano Tehrik-e-Taleban Pakistan (Ttp) smentisce la notizia della morte. Il Ttp è il principale gruppo talebano considerato responsabile per le principali stragi terroristiche degli ultimi anni e legato ad al Qaida. Pochi minuti dopo, sui siti islamisti si moltiplicano gli annunci che promettono vendetta per la morte del capo di Al Qaida. «Oh Dio, fai che la notizia non sia vera, Dio maledica Obama», afferma un messaggio pubblicato su un forum in lingua araba. «Oh americani, è ancora legale per noi tagliarvi il collo». «Osama potrà essere stato ucciso, ma il suo messaggio della Jihad non morirà mai», afferma un altro messaggio.
Possibile che gli Stati Uniti si siano esposti alla vendetta preannunciata dal figlio di Osama, Omar bin-Laden, che aveva dichiarato che se suo padre fosse stato ucciso "il mondo diventerà molto, molto cattivo"? Non a caso, il Regno Unito si è svegliato oggi con il messaggio del premier David Cameron che ha precisato in tv: «La morte del capo di al Qaida è un grande sollievo ma non segna la fine della minaccia terrorista: dobbiamo essere particolarmente vigili nelle prossime settimane».
Alle 9.27 ora italiana, la Cnn annuncia che il corpo di Osama è stato gettato in mare, secondo il rito della tradizione islamica. Ma poche ore prima non era stato detto ai giornalisti che lo avrebbero potuto vedere? In realtà, la decisione statunitense viene giustificata con il «rifiuto delle autorità pachistane e saudite di prendere in consegna il corpo di Osama Bin Laden». Motivo: «Non è un cittadino pachistano e quindi non c'è motivo perchè il suo corpo sia consegnato ai pachistani», ha detto la fonte secondo la quale lo stesso rifiuto è stato espresso anche dall'Arabia Saudita.
Passano pochi minuti e comincia a girare la notizia che la fotografia del volto sfigurato sia falsa. In effetti, è stata la televisione pachistana GeoTv in lingua urdu a diffondere per prima la fotografia del volto sfigurato e sanguinante di un uomo ucciso, affermando che si trattava del leader di Al Qaida, Osama bin Laden (salvo poi ammettere, qualche ora dopo, che fosse un falso). La televisione satellitare francese BFMTV è stata tra le prime a rilanciare l'immagine del cadavere, che poi hanno fatto rapidamente il giro del globo, senza però che ci fosse alcuna conferma del fatto che fosse autentica. La televisione francese, illustrando la foto, dice: «gli americani hanno appena fornito la prova (della morte di bin Laden) con questa immagine». E molte televisioni italiane ed europee le hanno ridiffuse, senza dubitarne l'autenticità.
Ma le reti televisive americane, al contrario, non diffondono la foto. Sul sito internet Le Post si avanza l'ipotesi che si tratti di un fotomontaggio. Zoomando sull'immagine infatti si nota una netta differenza tra la parte alta del viso e la parte bassa: una parte del volto di bin Laden, bocca, mento e barba potrebbe essere stata incollata al cadavere di un altro uomo. Secondo un giornalista della France Presse, Francois Bougon, - continua il sito internet - questa foto circolerebbe sul web dal novembre 2010. Il sito Peacereporter, poi, afferma senza mezzi termini che la prima foto di Bin Laden ucciso è un falso ottenuto col fotoshop. Si tratta - dice Peacereporter - di una immagine evidentemente elaborata con un programma di editing di immagini, ripresa dal sito «unconfirmedsources». Il nome del file, peraltro, 20060923-torturedosama.jpg, secondo Peacereporter dovrebbe bastare a chiarire l'equivoco: si tratta di una foto del 23 settembre 2006 il cui nome è «Osama torturato». Scaricando tuttavia la foto da siti che l'hanno ripresa, risulta che l'immagine ha effettivamente quella didascalia. La sequenza numerica va letta come una data: 2006 (anno) 09 (mese) 23 (giorno).
Alle 9.38 ora italiana fonti americane ufficiali confermano: Osama è stato sepolto in mare. Portandosi dietro un oceano di misteri.