Luciano Granieri
Il risultato elettorale per le comunali di Frosinone ha confermato l’inossidabile certezza che il capoluogo è una città catto-fascista, anzi, non più tanto catto, solo fascista. E’ una città la cui cultura politica è figlia della secolare tradizione clientelare andreottiano-pidduista-gelliana.
L’”à Frà che te serve”, storica battuta attribuita a Giulio Andreotti rivolta a Franco Evangelista, deputato alatrese, democristiano di lungo corso, governatore occulto, ma neanche tanto, negli anni ‘60 e ‘70 della Ciociaria, su mandato del divino Giulio, è, con protagonisti diversi, sempre attuale.
Non c’è dubbio, viviamo in una città conservatrice fino alle midolla. Chi non si trova a suo agio preferisce andarsene. Non è un caso che negli ultimi dieci anni gli abitanti di Frosinone siano diminuiti di 5000 unità.
Se consideriamo che il Pd, (comunque primo partito a Frosinone) e liste collegate, festeggiano l’approdo al ballottaggio come una vittoria, pur con dieci punti percentuali in meno, si ha la misura di quanto l’obiettivo di poter scalfire un sentimento reazionario consolidato, anche e soprattutto nei quartieri più popolari -area che dovrebbe costituire blocco sociale dei progressisti - sia stato considerato difficile se non impossibile.
E ancora, per riuscire ad arrivare al ballottaggio, il campo largo, costruito da De Angelis a favore di Marzi, ha dovuto arruolare ex pretoriani di Ottaviani: Andrea Turriziani, Caparrelli, Mandarelli, Gagliardi ed altri, il cui apporto dai banchi dell’opposizione, qualora dovesse vincere Mastrangeli, sarà tutto da decifrare e decodificare, soprattutto sui risvolti sociali.
Certo fa impressione vedere come a guidare la coalizione di destra sia la lista personale di Ottaviani, l’ex sindaco, ma neanche tanto, il podestà, lo zar - come viene apostrofato dalla stampa “tappetino”, e la seconda sia quella dei fascisti di Fratelli d’Italia…..fascisti certo, perché checchè ne dica la Meloni un partito che continua ad esibire nel suo marchio la fiamma mussoliniana è fascista! E la colpa è delle istituzioni che ammettono alle consultazioni elettorali una formazione con la fiamma tricolore sul simbolo, in barba ai dettami della costituzione.
Del resto le dichiarazioni post-voto, rilasciate dal candidato a sindaco (pardon sindaco uscente) Ottaviani all’inviato di Tele Universo, non lasciano dubbi sul giudizio che costui ha dell’esercizio democratico. Alla domanda del giornalista che chiedeva un commento sul risultato elettorale, Ottaviani rispondeva dichiarandosi soddisfatto, rammaricandosi però, che il ricorso al ballottaggio porterà ad ulteriori spese per la città, spese che si potevano evitare qualora Mastrangeli ce l’avesse fatta al primo turno. Infatti, dico io, che le facciamo a fare le elezioni? Sono un inutile spreco di denaro, torniamo al podestà, si eviterebbe anche la fatica di trovare un facente funzioni di quel sindaco uscente che per la regola del doppio mandato non si può candidare.
Ora per lenire la cappa antisociale di due consiliature così reazionarie qualcuno al ballottaggio potrebbe anche votare Marzi, forse sarebbe pure preferibile la sua vittoria al secondo turno. Ma anche in questo caso parliamo di una persona, per quanto stimata e circondata da una squadra di giovani, sempre e comunque compresa nella vecchia guardia, attore di un gioco delle alternanze stantio, dove certi interessi consolidati non verranno mai minimamente intaccati.
Allora bisognerebbe pensare ad un qualcosa di veramente diverso. Un progetto che punti ad intaccare e poi rimuovere quella spessa placca di fascismo clientelismo che avvolge e soffoca la cittadinanza frusinate, spesso inconsapevole. Un progetto che sia prima culturale che politico, teso a coinvolgere forze giovani che pure ci sono (anch’io dovrei farmi da parte).
Ricominciare da capo nel diffondere i valori fondanti della nostra comunità: l’antifascismo, la partecipazione, promuovere il “mi interessa” in luogo del “me ne frego” favorire aggregazioni di ragazze e ragazzi, attorno a proposte culturali stimolanti da cui poi costruire una coscienza politica e non lobbistica. Ci vuole tempo e pazienza, forse io stesso neanche riuscirò a vederlo questo nuovo sol dell’avvenire, ma bisogna cominciare da ora e continuare per gli anni a venire in modo costante. Attivarsi sempre, non solo in vista delle elezioni. Aiutatemi, aiutateci a non morire Marziani, o peggio Ottavianei.