Luciano Granieri collettivo politico Rigenerare Frosinone
Nei media locali, per lo più asserviti allo Zar Ottaviani, (immagine giornalistica controversa considerato il conflitto russo-ucraino) è iniziato il bombardamento mediatico di una campagna elettorale, di fatto, già cominciata. In molti descrivono, non senza qualche ragione, le topiche dei candidati a sindaco del centrosinistra (vecchio e nuovo) ed esaltano le gesta dello zar e del prossimo sindaco nominato, l’assessore alla “borsa” Riccardo Mastrangeli (se ci sono state le primarie del centro destra, nessuno se ne è accorto).
Così riferisce un solerte giornalista in un suo illuminato editoriale:”…… sempre Mastrangeli è in primo piano, grazie al “riaccertamento ordinario dei residui”, cioè l’ultimo degli adempimenti che l’amministrazione comunale ha dovuto compiere per l’approvazione del bilancio consuntivo. Senza entrare nei dettagli di una noiosissima e tecnicissima nota diffusa dall’ufficio stampa del Comune capoluogo, ci si concentri sull’ennesimo sorriso dell’assessore alle Finanze di Ottaviani che chiude i conti con un passo avanti. Gli va riconosciuto”.
Il solo riferirsi all’”accertamento dei residui”, personalmente mi ha messo in fibrillazione. Se qualcuno ricorderà, se lo vuole ricordare, ma potrebbe anche non fregargliene un fico secco, nella stessa operazione fatta nel 2015, relativa ad un biennio contabile, si materializzò un debito di quasi 28 milioni di euro da ripianare in modiche rate da 947.000 euro fino al 2045. Nell’adempimento attuale, andando a vedere le carte (la delibera di giunta comunale 115/2022 del 6 aprile 2022), abbiamo capito, forse, perché Mastrangeli avrebbe buoni motivi per sorridere.
Infatti per il solo anno 2021 il riaccertamento dei residui ha evidenziato un ulteriore debito di € 361.176 e spicci, da ripianare in 10 anni. Certo rispetto ai quasi 28 milioni del triennio 2013-2015 è un bel passo avanti. Il fatto è che per un Comune come quello di Frosinone, in piano di riequilibrio economico e finanziario, non è ammissibile avere partite passive dal riaccertamento ordinario dei residui che, lo ricordiamo, è quell’operazione per cui si deve stralciare dall’attivo di bilancio quei crediti non più esigibili che, automaticamente, diventano soldi definitivamente persi.
Ma Mastrangeli ride ugualmente perché, in fin dei conti, sono i cittadini a doversi sobbarcare 950 mila euro di rate fino al 2045, più altri 37mila euro fino al 2032, per non parlare delle quote dell’acquisizione della Banca d’Italia pari ad altri 188.000 euro per dieci anni, salvo poi pagare il riscatto di acquisto di 2 milioni di euro. Mettiamoci pure il disavanzo 2019 pari a oltre 8.000.000.
Sicuramente Mastrangeli avrà da sorridere, i cittadini di Frosinone molto meno. Perchè per pagare quelle rate il Comune, ogni anno, indipendentemente da chi lo guiderà, dovrà riscuotere tanti soldi, in tasse e svendita di quel poco di patrimonio pubblico che è rimasto, per coprire le quote di debito annuali e realizzare avanzi di bilancio, ossia guadagnarci pure, sono le regole del patto di stabilità interna, per cui i Comuni devono essere in attivo.
Certo Mastrangeli e Ottaviani se la ridono, si fanno le loro sontuose passioni pasquali, dopo aver tagliato asili nido, scuola bus, ridotto a zero i servizi sociale senza risanare il bilancio, tanto ai cittadini di Frosinone, grazie ad una stampa, accondiscendente, quanto non asservita, si fa credere che il genio della finanza Mastrangeli ha fatto i miracoli, (in effetti è un vero e proprio miracolo trasferire spese ordinarie nella partita dei debiti fuori bilancio), tacendo che i miracoli li devono fare un numero sempre più elevato di frusinati per arrivare a fine mese.
Tutto ciò interessa a qualcuno dei candidati che si frappongono alla invincibile armata di Mastrangeli? Evidentemente no, altrimenti sarebbero andati a recuperarsi la delibera di giunta sul fondo pluriennale vincolato, che sta nell’albo pretorio del comune di Frosinone, non in un cloud criptato, e fatto qualche ragionamento.
E allora la domanda è: perché non interessa, ai candidati che si oppongono al designato sindaco Ottavian…...pardon, Mastrangeli, il destino di una città che per oltre vent’anni dovrà sacrificare l’ultimo pezzo di stato sociale per apparare i buffi consolidati in due lustri di governo dal ticket Ottaviani/Mastrangeli? I quali, grazie ad una campagna di stampa, quantomeno inappropriata, passano addirittura per i risanatori della città?
N.B. I soldi del PNRR, quando e se arriveranno, serviranno per nuovi investimenti, non per pagare i debiti.