La morte di
Anna Maria Ascenzi non è soltanto un
dramma familiare terribile e
assurdo, ma un lutto che getta nello
sconforto e nell’inquietudine l’
intera comunità cittadina. Quello che non doveva in alcun modo accadere, l’ impossibilità di ricevere
il soccorso urgente per salvare una vita umana, dopo un incidente
drammaticamente banale, è accaduto.
Poteva toccare
ad ognuno di noi, perché ognuno di noi si troverebbe nella stessa identica
situazione se si presentasse una
situazione di Urgenza /Emergenza ,
perché la nostra città è stata privata, oltre che del Pronto
Soccorso, anche del Punto di Primo
Intervento!
Non si può
accettare la morte di Anna Maria come
una fatalità. Non lo è stata.
E’ stata la
conseguenza di decisioni politiche e
amministrative studiate a tavolino e messe in atto con indifferenza e
disprezzo delle persone.
Così commenta il
19 luglio l’ Ufficio Stampa della Asl : “A
proposito dell’episodio che nella giornata odierna ha colpito, purtroppo, una
signora di Anagni, la Direzione Strategica della Asl di Frosinone desidera
anzitutto esprimere cordoglio e vicinanza alla famiglia”
La
morte di Anna Maria Ascenzi è
liquidata come un
malaugurato “ episodio”, quando invece
si dovrebbe intervenire immediatamente
per riaprire un Pronto Soccorso, attrezzato ed efficiente, per escludere definitivamente
la possibilità del ripetersi di simili
tragedie e non diffondere, invece, dichiarazioni tranquillizzanti sulle equivalenti professionalità tra medici PPI
e PAT. Risulta difficile per una popolazione che ha usufruito per oltre cento anni di un ospedale efficiente come quello di Anagni, esserne privati completamente. Risulta difficile perfino alla ASL che ancora lo riporta con tutti i suoi servizi e reparti di degenza , P.S. compreso, sul suo sito internet ufficiale: http://www.asl.fr.it/strutture/presidi-ospedalieri/anagni-ospedale-civile (nel frattempo la pagina del sito è cambiata ndr) . A nulla sono valse le continue segnalazioni fatte da noi in questi ultimi anni. Come al solito sono state date risposte superficiali se non evasive sui reali motivi del disservizio.
Il comitato Salviamo
l’ Ospedale di Anagni non può
accontentarsi delle espressioni di
partecipazione e di indignazione e chiede ai rappresentanti istituzionali di assumersi
la responsabilità politica
per questa morte.
Macchitella, D’Amato,
Zingaretti dovete dimettervi!
All’ amministrazione
di Anagni si chiede di presentare formale
denuncia in sede penale.
Ai cittadini, a tutti
i comitati e le Associazioni, ai
partiti politici e ai loro rappresentanti territoriali, presenti nelle istituzioni comunali, provinciali, regionali
e nazionali rivolgiamo il vivo appello
ad essere uniti e a sostenere le
iniziative, amministrative, giudiziarie,
politiche, necessarie per assicurare ad una popolazione di oltre
80.000 persone la Difesa
della Salute di tutti.
Invitiamo tutti a firmare l’appello promosso dai sindaci a
ripristinare il Punto di Primo intervento di cui inviamo copia in allegato e a
partecipare al corteo, organizzato dal Comitato "ADESSO BASTA" che si
terrà giovedì 2 agosto p.v. dalle ore 20.30 partendo dall’ex Ospedale di Anagni
in via Onorato Capo e che attraverserà il centro storico per arrivare nel viale
di Regina Margherita, dove interverranno i Sindaci del comprensorio.
Il Comitato Salviamo l’ Ospedale di Anagni
Diritto alla Salute Anagni
Viva Comitato Osteria della Fontana
Anagni Scuola Futura
LegAmbiente Circolo di Anagni
Comitato Residenti Colleferro
Re.Tu.Va.Sa. Comitato S.
Bartolomeo Comitato Ponte del Papa.