Il Comitato “ Salviamo l’ Ospedale di Anagni
Sono
passati ben 18 mesi da quando l’atto
aziendale della ASL di Frosinone
approvato con DCA 1 Aprile 2015 n.
U00134, decretava con 8 righe un minimo di riorganizzazione
sanitaria del Presidio di Anagni, ben poca cosa, ovviamente, di fronte alle esigenze di servizi sanitari della popolazione residente a nord della provincia di
Frosinone.
Tuttavia, quelle poche righe rappresentano ancora una
speranza da cui ripartire e la loro
attuazione permetterebbe una concreta
offerta di assistenza sanitaria per
molte necessità di intervento, evitando inutili file e sovraffollamenti del
Pronto Soccorso di Frosinone o di Colleferro, per quelle patologie, codici
verdi e gialli, che
potrebbero essere trattate in loco, in linea con quanto è prescritto dai Livelli Essenziali
di Assistenza ( LEA).
Pertanto, le
proposte di riorganizzazione e ottimizzazione del lavoro all’interno del
Presidio Sanitario di Anagni si possono sintetizzare come segue :
assegnazione di almeno 3 medici per il Punto di Primo
Intervento, di cui un
anestesista rianimatore e due medici di Medicina d’ urgenza.
Assegnazione di almeno 3 tecnici di laboratorio che insieme ai due già in servizio garantirebbero l’operatività del
Laboratorio analisi nelle ore diurne
e la reperibilità nelle notturne,
stante l’ elevato numero di prestazioni attualmente effettuate.
Acquisto di una nuova apparecchiatura per
esami Tac.
Acquisto di un nuovo ecografo multidisciplinare a disposizione dei Cardiologi, dei chirurghi, dell’
urologo e dei medici del P.P.I.
Rinnovo e ammodernamento delle apparecchiature radiologiche.
Si sottolinea l’importanza
del prossimo arrivo del Tomomammografo, donato da BANCANAGNI, che aprirà
una nuova prospettiva nel campo della
prevenzione del cancro della
mammella.
Tale forma di
riorganizzazione avrebbe anche la disponibilità, più volte dichiarata, di
personale infermieristico qualificato, già dipendente dell’ Ospedale di Anagni,
che collaborerebbe in forma volontaria, previa
stipula di assicurazione.
Anche la copertura economica potrebbe ricavarsi dai
Fondi Regionali destinati attualmente al PAT, temporanea e inutile
prestazione sanitaria che coinvolge i medici
di base per la stessa assistenza prestata dal
Punto di Primo Intervento, e che determina un’evidente dispersione
di risorse.
A tali richieste va premessa una
condizione indispensabile:
L’ Ospedale deve essere messo in sicurezza con i provvedimenti
necessari a garantire la vigilanza degli accessi e degli ambienti per scongiurare danneggiamenti e furti di apparecchiature, come è accaduto
di recente.
In questi giorni verrà sottoposto a revisione, come da regolamento, l’ Atto
Aziendale e anche il Sindaco Bassetta avrà la possibilità di
intervenire nella discussione per chiedere:
L’attuazione e il rafforzamento del testo attuale, sottoscritto a suo tempo dal Sindaco del Comune di Anagni e che
rappresenta per il primo cittadino di Anagni, come per ogni altro sindaco, l’ esercizio
della sua funzione di tutela responsabile della salute
dei cittadini.
L’ intervento della ASL per
chiarire la situazione, ibrida e
contraddittoria, della struttura, e
bloccare quanto sta succedendo perché,
al di là di contrasti
interni all’ Azienda, sono
inaccettabili i disagi e i rischi sopportati da decine e decine di persone già
assistite o che hanno necessità di
esserlo.
Nel frattempo, quali sono state le azioni concretamente effettuate per
la riorganizzazione dell’ Ospedale da parte, in primo luogo, del Sindaco di
Anagni e di quelli dei Comuni limitrofi
che ad Anagni fanno riferimento?
Alla
votazione della delibera da parte dei 9
Consigli Comunali per il riconoscimento di area disagiata per il
grave stato di criticità economico - sociale – ambientale e sanitario
del territorio, con la richiesta di un ospedale sede di pronto
soccorso con delle caratteristiche organizzative di base, doveva far seguito la immediata presentazione della richiesta nelle sedi
opportune, Regione e Ministero della
Salute.
Sembra invece
che i sindaci si siano accontentati di aver votato la delibera e sono perciò doppiamente rinunciatari, in quanto
hanno tutti riconosciuto la drammaticità socio-sanitaria del nostro territorio,
ma non si sono prodigati e non si
prodigano con tutte le loro forze per
proporre direttamente e convintamente al Commissario
Zingaretti la soluzione di almeno uno dei problemi di questo territorio, quello dell’ assistenza
sanitaria.
La loro inerzia di fatto rischia di diventare complicità.
Lo stesso disinteresse e disimpegno sono del tutto
evidenti nella non azione dei
rappresentanti politici regionali e parlamentari, eletti con i voti dei cittadini dell’area nord della
provincia. Eppure le interrogazioni dei parlamentari e dei
consiglieri regionali in molti casi sono state determinanti per la riapertura
di Ospedali e Pronto Soccorso. Per fortuna i referenti locali cominciano a
prendere atto dell' inerzia di questi politici. Come si evince
dall’apprezzabile intervento del
segretario del Circolo PD di Anagni, prof. Francesco Sordo, che ha
coinvolto gli altri Circoli del territorio per un impegno immediato e
concreto sulla situazione di emergenza dell’ Ospedale di Anagni.
Come
intendiamo proseguire noi del “ Comitato Salviamo l’Ospedale di Anagni “ ?
In assenza di risposte immediate e soddisfacenti, prenderemo iniziative che
coinvolgano tutti i cittadini dei comuni interessati,
associazioni e gruppi politici che hanno a cuore la sanità nel nostro
territorio, chiamando a rispondere in un’ Assemblea pubblica, tutti i
rappresentanti politici espressi dalla
nostra provincia.