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Impazza la battaglia fra il governo nero-gialloverde e la
commissione europea sugli zero virgola di deficit su cui basare la manovra
economica. Salvini e Di Maio, se proprio non possono confermare il 2,4% per
il quale festeggiarono in modo alquanto
villano dal balcone di Palazzo Venezia…. No scusate di Palazzo Chigi , almeno
vorrebbero rimanere ad un 2,2%. Invece i cattivi euro finanzieri impongono
il 2,0% secco.
Scusate, forse ricordo
male ma le regole europee non permettono di arrivare ad un deficit del 3%? Se
così è perché non si può superare un limite che è un punto al di sotto di
quanto stabilito dai trattati? Perché, dice l’Europa, bisogna rispettare gli
accordi presi dal governo precedente! Torno a non capire. O forse si. Non sarà
che tutto sto tran tran non ha niente a
che fare con l’economia ma è propaganda elettorale in vista delle elezioni
europee?
I sovranisti di casa nostra,
per vincere anche nel contesto continentale, vogliono dimostrare di aver piegato i diktat dell’austerità
in salsa europea , dall’altro la
commissione guidata, di fatto, dall’ecofin, per gli stessi motivi elettorali, intende
propagandare l’ineluttabilità del modello economico scritto con il sangue nei
trattati. Un brutto guaio, ma vedrete che il
dogma liberista metterà d’accordo tutti.
L’Europa accetterà un 2,1 ed i “ragiunat”
nostrani, potranno comunque esibire i loro scalpi (reddito di cittadinanza,
quota 100 per le pensioni) magari un po’ annacquati, diciamo pure con il solo
titolo ad annunciare dei contenuti del
tutto insignificanti. Ad esempio il reddito di cittadinanza potrebbe essere
ridotto a 700 euro, non dato alle
persone ma alle imprese che si rendono
disponibili alla formazione e allo sfruttamento
dei beneficiari, iniziare a primavera inoltrata . Invece la quota 100 potrebbe veder diminuiti
gli anni di contributi figurativi tali da rendere, di fatto, una chimera per
molti il raggiungimento dei 38 anni contributivi, e durare solo per tre anni. Sarebbe
una truffa per quei "60milioni" di Italiani che hanno votato lega e 5S? No perché è sufficiente spararla grossa
sulla resa dell’Europa piegata ai difensori dell’italica patria capaci di
strappare due riforme volute con forza e difese a spada
tratta (anche se ridotte a mera espressione enunciativa), per aizzare una folla obnubilata dalla
propaganda del “prima gli Italiani”, “delle ruspe” etc. etc.
In realtà chi se
la prende in saccoccia sono sempre i soliti noti cioè i poveracci. Su questo piano il governo Lega - 5 Stelle è in
piena continuità con gli altri esecutivi. Ad esempio dopo la tanto decantata
nazionalizzazione dell’Ilva, della Società Autostrade, di Telecom, nella
manovra si fa tutto il contrario. Nel solo 2019 si prevedono 18 miliardi d’incassi
da privatizzazione e alienazione di patrimonio
pubblico. E’ prevista l’apertura di un tavolo di confronto tra Mef, Ministero
delle Infrastrutture, Anci, Assoimobiliare e Ance per accelerare le procedure
sulla privatizzazione di asset pubblici.
Si parla di dismissioni verso Cassa
Depositi e Prestiti delle quote azionarie detenute dallo Stato in Eni, Enav,
Enel, Leonardo, Stm e Poste. La privatizzazione
dei beni pubblici e il depauperamento
delle risorse collettive è una cosa che hanno fatto tutti i governi negli
ultimi due decenni, alla faccia del cambiamento! Un altro dogma perseguito,
almeno dal 1974 ad oggi, da tutti i
governi succedutisi alla guida del Paese e ancora di più dall’attuale, è quello di togliere le tasse ai ricchi, con l’affabulazione che
se tutti i Paperon de Paperoni d’Italia avessero
guadagni maggiori, non pagando le tasse,
comprerebbero molte più cose e l’economia
reale ripartirebbe alla grande.
Falso! Chi ha di meno spende tutti i soldi a
disposizione per comprare le cose necessarie alla sua vita alimentando, lui si,
l’economia reale. Chi ha troppo deve per forza risparmiare una
parte che aumenta con l’aumentare del proprio reddito. Non lo dico io è la “propensione marginale al consumo”
sta su tutti i libri di economia . Marx parlava di “tesaurizzazione del denaro” sottratto alla circolazione e “cristallizzato”.
Facciamo due
conti. Nel 1974 esistevano 32 aliquote IRPEF, la più alta era al 75%. Oggi
siamo a 5 aliquote la più elevata è al 43%. Questo passaggio è costato allo
stato in 34 anni una perdita secca di 146
miliardi. Buco che è stato colmato con l’emissione
di titoli di Stato che in virtù degli interessi composti ha prodotto un debito
pari a 295 miliardi, il 13% di tutto il debito accumulato fino ad oggi.
Indovinate chi ha acquistato i titoli,
contribuendo alla crescita del debito? Proprio quei signori che hanno risparmiato sulle tasse.
Cioè ai ricchi è stato consentito dal ’74 ad
oggi di produrre un ammanco di 146 miliardi e di prestare i soldi allo
Stato , necessario a coprire l’ammanco da loro provocato , realizzando profitti
finanziari e aggravando ulteriormente la situazione debitoria del Paese.
Nonostante questa evidenza il governo del cambiamento, persegue nel dissanguamento
della popolazione introducendo la tassa piatta al 15% per ricchi e poveri,
producendo ulteriore debito.
E questo sarebbe il governo del
popolo? Vabbè che la lotta di classe l’abbiamo
persa ma pure essere presi per culo mi
pare troppo!!!!