Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

sabato 1 dicembre 2018

L'imbroglio del contenzioso sul deficit fra governo e commissione europea

Luciano Granieri

foto Dagospia


Impazza  la  battaglia fra il governo nero-gialloverde e la commissione europea sugli zero virgola di deficit su cui basare la manovra economica.  Salvini e Di Maio,  se proprio non possono confermare il 2,4% per il quale  festeggiarono in modo alquanto villano dal balcone di Palazzo Venezia…. No scusate di Palazzo Chigi , almeno vorrebbero rimanere ad un 2,2%. Invece i cattivi euro finanzieri impongono il  2,0% secco. 

Scusate, forse ricordo male ma le regole europee non permettono di arrivare ad un deficit del 3%? Se così è perché non si può superare un limite che è un punto al di sotto di quanto stabilito dai trattati? Perché, dice l’Europa, bisogna rispettare gli accordi presi dal governo precedente! Torno a non capire. O forse si. Non sarà che tutto sto tran tran non ha  niente a che fare con l’economia ma è   propaganda elettorale in vista delle elezioni europee?

 I  sovranisti di casa nostra, per vincere anche nel contesto continentale,  vogliono dimostrare di aver piegato i diktat dell’austerità  in salsa europea , dall’altro la commissione guidata, di fatto, dall’ecofin, per gli stessi motivi elettorali,   intende propagandare l’ineluttabilità del modello economico scritto con il sangue nei trattati. Un brutto guaio, ma vedrete che il dogma liberista metterà d’accordo tutti. 

L’Europa accetterà un 2,1 ed  i “ragiunat” nostrani, potranno comunque esibire i loro scalpi (reddito di cittadinanza, quota 100 per le pensioni) magari un po’ annacquati, diciamo pure con il solo titolo ad annunciare  dei contenuti del tutto insignificanti. Ad esempio il reddito di cittadinanza potrebbe essere ridotto a 700 euro,  non dato alle persone ma  alle imprese che si rendono disponibili alla formazione e  allo sfruttamento dei beneficiari, iniziare a primavera inoltrata .  Invece la quota 100 potrebbe veder diminuiti gli anni di contributi figurativi tali da rendere, di fatto, una chimera per molti il raggiungimento dei 38 anni contributivi, e durare solo per tre anni. Sarebbe una truffa per quei "60milioni" di Italiani che hanno votato lega  e 5S?  No perché è sufficiente spararla grossa sulla resa dell’Europa piegata ai difensori dell’italica patria capaci di strappare   due riforme volute con forza e difese a spada tratta (anche se ridotte a mera espressione enunciativa),  per aizzare una folla obnubilata dalla propaganda del “prima gli Italiani”, “delle ruspe” etc. etc. 

In realtà chi se la prende in saccoccia sono sempre i soliti  noti cioè i poveracci.  Su questo piano il governo Lega - 5 Stelle è in piena continuità con gli altri esecutivi. Ad esempio dopo la tanto decantata nazionalizzazione dell’Ilva, della Società Autostrade, di Telecom, nella manovra  si fa tutto il contrario.  Nel solo 2019 si prevedono 18 miliardi d’incassi da  privatizzazione e alienazione di patrimonio pubblico. E’ prevista l’apertura di un tavolo di confronto tra Mef, Ministero delle Infrastrutture, Anci, Assoimobiliare e Ance per accelerare le procedure sulla privatizzazione di asset pubblici. 

Si parla di dismissioni verso Cassa Depositi e Prestiti delle quote azionarie detenute dallo Stato in Eni, Enav, Enel, Leonardo, Stm e Poste. La  privatizzazione dei beni pubblici e il  depauperamento delle risorse collettive è una cosa che hanno fatto tutti i governi negli ultimi due decenni, alla faccia del cambiamento! Un altro dogma perseguito, almeno dal 1974 ad oggi,  da tutti i governi succedutisi alla guida del Paese e ancora di più dall’attuale,  è quello di togliere  le tasse ai ricchi, con l’affabulazione che se  tutti i Paperon de Paperoni d’Italia avessero guadagni maggiori,  non pagando le tasse, comprerebbero molte più cose  e l’economia reale ripartirebbe alla grande. 

Falso! Chi ha di meno spende tutti i soldi a disposizione per comprare le cose necessarie alla sua vita alimentando, lui si,  l’economia reale.  Chi ha troppo deve per forza risparmiare una parte che aumenta con l’aumentare del proprio reddito. Non lo dico io è la “propensione marginale al consumo” sta su tutti i libri di economia . Marx parlava di “tesaurizzazione del denaro” sottratto alla circolazione e “cristallizzato”. 

Facciamo due conti. Nel 1974 esistevano 32 aliquote IRPEF, la più alta era al 75%. Oggi siamo a 5 aliquote la più elevata è al 43%. Questo passaggio è costato allo stato in 34 anni  una perdita secca di 146 miliardi. Buco  che è stato colmato con l’emissione di titoli di Stato che in virtù degli interessi composti ha prodotto un debito pari a 295 miliardi, il 13% di tutto il debito accumulato fino ad oggi. Indovinate chi ha acquistato i  titoli, contribuendo alla crescita del debito?  Proprio quei signori che hanno risparmiato sulle tasse.  

Cioè ai ricchi è stato consentito dal ’74 ad oggi di produrre un ammanco  di 146 miliardi e di prestare i soldi allo Stato , necessario a coprire l’ammanco da loro provocato , realizzando profitti finanziari e aggravando ulteriormente la situazione debitoria del Paese. Nonostante questa evidenza il governo del cambiamento, persegue nel dissanguamento della popolazione  introducendo  la tassa piatta al 15% per ricchi e poveri, producendo ulteriore  debito. 

E questo sarebbe il governo del popolo?  Vabbè che la lotta di classe l’abbiamo persa ma pure essere presi per culo  mi pare troppo!!!!

venerdì 30 novembre 2018

Campagna BastaAlternanza

Potere al Popolo, assemblea territoriale di Frosinone





Nella giornata di oggi migliaia di studenti e cittadini sono scesi in piazza  davanti al MIUR e a molte  scuole , per la manifestazione nazionale “Riprendiamoci la scuola”Una mobilitazione organizzata da una serie di movimenti e comitati riuniti sotto il nome di  Campagna Bastalternanza. Potere al Popolo, insieme al sindacato Usb ha aderito alla campagna e ha manifestato con i suoi militanti davanti alle scuole.  Da Firenze a Roma, da Catania a Torino a Bologna siamo scesi in presidio davanti agli istituti scolastici, a Roma sotto al MIUR, per rivendicare il diritto ad una scuola pubblica in grado di  dotare i cittadini dei mezzi   necessari alla partecipazione politica economica e sociale del Paese, rigettando l’attuale sistema figlio della buona scuola renziana  che sottomette l’istruzione alle necessità del mercato e che il governo gialloverde si è guardato bene dal modificare.    I compagni di Potere al Popolo dell’Alta Valle del Sacco, hanno manifestato Genazzano  davanti all’istituto ITIS  “George Boole”. Come riferisce la compagna Sonia Sale, candidata dell’assemblea territoriale della Provincia di Frosinone al coordinamento nazionale, anche la preside dell’istituto ha quantomeno apprezzato l’iniziativa, confessando di aver votato Potere al Popolo alle elezioni di 4 marzo scorso, di seguito  il comunicato redatto per l’occasione.



La nostra voce insieme alla vostra per dire BASTA!
BASTA TAGLI ALL’ISTRUZIONE, VOGLIAMO FONDI…FONDI PER L’ISTRUZIONE E PER L’EDILIZ A SCOLASTICA PERCHE’ PER NOI L’INCOLUMITA’ E’ NELLE SCUOLE E’ ESPRESSIONE DI SICUREZZA..UNA SCUOLE E’ SICURA QUANDO  “NON CI CROLLANO I TETTI IN TESTA”!

BASTA AD UNA SCUOLA PUBBLICA CHE SI E’ PIEGATA ALLA LOGICA DEL MERCATO E DEL PROFITTO FACENDO DEGLI STUDENTI UN ESERCITO DI MANO D’OPERA DA SFRUTTARE!

BASTA ALL’ALTERNANZA SCUOLA LAVORO… VOGLIAMO IL POTENZIAMENTO DELLE ATTIVITA’ DI LAORATORIO…VOGLIAMO UNA SCUOLA CHE CI TRASMETTA LA CUTLTURA E CHE NON ABBIA COME OBIETTIVO LA STANDARDIZZAZIONE DEGLI STUDENTI CON LE PROVE INVALSI!!!!

BASTA SCUOLE DI SERIE A E SCUOLE DI SERIE B!

BASTA! BASTA! BASTA!

L’ISTRUZIONE E’ FUTURO….RIDATECI IL FUTURO….RIPRENDIAMOCELO INSIEME!

POTERE AL POPOLO!!!

La mobilitazione continua per difendere il fiume Sacco presidiamo i ponti


TASK FORCE ALLERTA VALLE DEL SACCO




Presidiamo i ponti
Domenica 2 Dicembre 2018 dalle ore 10
Presidio a Via Ponte, Ceccano
(presso ex Detersivi Scala)





Vogliamo tenere alta l’attenzione sull’inquinamento del Sacco, vogliamo difendere la Valle del Sacco e Bassa Valle del Liri.
Vogliamo impedire che ai criminali che inquinino si aggiungono i criminali che raccolgono fieno sulle terre sottoposte a cautela … per darlo, a basso costo, ai tanti allevamenti di animali le cui carni entrano nella nostra catena alimentare.
Vogliamo rompere il silenzio assordante degli organi di controllo e di difesa dell’ambiente.
Al ministro Costa abbiamo scritto: “La situazione in questa terra è grave, altro che Terra dei Fuochi, qui noi viviamo e condividiamo le stesse situazioni, le stesse malattie.
Mentre gli Enti di Vigilanza e Controllo prelevano, quasi ad effetto schiuma esaurito, i campioni di acqua e i loro risultati non arrivano mai.
Il popolo è stanco, stanco di correre in ospedale, stanco di assistere ad una morte di un suo caro.
Bisogna intervenire con urgenza per fermare questa strage e questo scempio”.
Chiediamo al Prefetto l’istituzione di una cabina di regia coinvolgendo il coordinamento dei Sindaci, gli Organi provinciali responsabili della vigilanza e cura dell’ambiente, Comitati provinciali e la Task Force per un controllo capillare del territorio e del fiume.
Vogliamo fermare la pratica degli sversamenti criminali a danno dell’ambiente e della nostra salute.
Sollecitiamo l’Asl e gli organi competenti ad attivare nel più breve tempo possibile il Registro Tumori e l’attivazione del Servizio che ne curi la gestione e la distribuzione siste-matica dei dati epidemiologici registrati.
Basta con i segreti, tenere nascosti i dati della diffusione territoriale dei tumori è complicità.


Protesta dei medici radiologi dell'Ospedale Spaziani di Frosinone


Francesco Notarcola coordinatore Cittadinanzattiva TDM 

Cittadinanzattiva TDM di Frosinone richiama l’attenzione delle autorità e dei cittadini  sull’allarmante denuncia fatta nei giorni scorsi dai medici della unità  operativa complessa di radiologia dell’Ospedale Spaziani del capoluogo. I medici dichiarano di essere obbligati  illegittimamente ad effettuare turni lavorativi continuativi di 12 ore, e  a coprire 4 o 5 turni di guardie festivi e prefestivi per ogni medico. Essi denunciano ancora di non lavorare in un clima  di sicurezza e serenità e quindi in una condizione di continuo stress ormai da tempo. Questa drammatica situazione comporta rischi  enormi per gli operatori tutti  ma anche per i pazienti. Coscienti di tale fatto i medici nella loro  denuncia  addebitano ogni  responsabilità, per eventuali  disservizi o mancanze derivanti da tali  stressanti e obbligati sforzi lavorativi, a coloro che hanno assunto le decisioni. Cittadinanzattiva TDM ha denunciato nei giorni scorsi tutte le carenze  di questo reparto a cominciare dalla mancanza di personale e dal  trasferimento di unità mediche in altre strutture della provincia, costringendo i cittadini della zona centro nord della provincia di Frosinone a percorrere decine e di  chilometri per potere effettuare un’ecografia, una tac , una risonanza  magnetica. Già da tempo c’è difficoltà ad assicurare l’esame diagnostico per immagine ai  pazienti codificati  con il codice 048, ossia pazienti oncologici. Cittadinanzattiva  TDM sottolinea la gravità delle decisioni assunte in quanti vengono a dequalificare l’ospedale Fabrizio Spaziani del capoluogo e rischiano di demotivare fortemente l’impegno degli operatori  che, almeno fino ad oggi, hanno potuto garantire attraverso il loro impegno e sacrificio  personale l’assistenza ai ricoverati e ai cittadini. Cittadinzattiva  TDM  esprime tutta la propria solidarietà agli  operatori (medici, infermieri e tecnici) del reparto di radiologia del presidio ospedaliero  del capoluogo e s’impegna a mettere in atto tutte le iniziative necessarie per  garantire  l’efficienza dei servizi a tutela della salute dei cittadini.

di seguito copia della lettera



martedì 27 novembre 2018

Sifduciamoli con fiducia

Luciano Granieri




Cosa significa imporre la fiducia su un decreto  governativo ? Alcune  risposte: “La fiducia è l’azione di un governo opaco” definizione  espressa nel 2013 dagli allora deputati M5S Dell’Orco e Ferraresi (oggi sottosegretari).  Ancora “La fiducia è una lesione delle prerogative dell’opposizione” parole e musica dal penta stellato Fraccaro, oggi ministro per i rapporti con il parlamento. E’  uno schiaffo al Parlamento”, così si esprimeva l’attuale sottosegretario grillino  Fantinati nel novembre del 2013. Infine, al momento del suo insediamento, l’attuale Presidente della Camera, Roberto Fico, anch’egli penta stellato,  promise il rispetto della “centralità del parlamento contro l’abuso governativo di strumenti che dovrebbero essere residuali” “Non consentirò scorciatoie né forzature del dibattito parlamentare” aggiunse la terza carica dello Stato. 

Dopo otto mesi di governo  del cambiamento, co-pilitato con i fascio-leghisti,  da tali esimi della centralità parlamentare,  si rileva che  i decreti governativi sono stati 10 in otto mesi, né più e né meno come l’esecutivo Gentiloni,  addirittura le fiducie poste su decreti sono 3 più del Governo Letta.  Già proprio quel Letta   che fece salire sul tetto di Montecitorio i parlamentari grillini per protestare contro il  suo tentativo di modifica dell’articolo 138 della Costituzione. 

Mentre scrivo i fanatici delle prerogative del parlamento stanno li zitti e buoni alla Camera , guardati a vista dal caporal Salvini, a votare la fiducia  sul decreto anti immigrati e anti poveri imposto dal podestà fascio-leghista. A proposito sapete cosa dissero i parlamentari stellati quando si trattò di votare la fiducia ad un  decreto identico  a quello in votazione oggi  proposto da  Minniti nella scorsa legislatura? Dissero : “ Contestiamo la decisione del Governo Gentiloni di esautorare il parlamento mettendo la fiducia sul decreto Minniti sull’immigrazione. Provvedimento contestato dalle organizzazioni internazionali, che introduce un’arbitraria distinzione tra i meritevoli di presentare domanda di protezione internazionale  e i migranti economici . Perché con un decreto e la fiducia non si può affrontare alla radice il problema dei flussi migratori, ma solo dare  inutili soluzioni emergenziali” Autorevole fautore di questa posizione fu fra gli altri l’attuale ministro dei ponti Toninelli.  Stavano mbriachi prima o stanno  mbriachi adesso?  

Dove stanno oggi quei  deputati espulsi dalla Camera nel gennaio 2014 che giravano l’Italia a spiegare che erano stati cacciati perché avevano occupato i banchi del governo, durante la votazione del decreto Imu-Bankitalia per opporsi all’antidemocratico provvedimento dell’allora Presidente della Camera Laura Boldrini di tagliare con la ghigliottina gli emendamenti  grillini? Eppure su quel provvedimento non c’era la fiducia come sulla monnezza che stanno votando oggi senza fiatare.  

Stanno ancora tutti li appecoronati all’alleato leghista. Qualcuno di loro è passato anche da Frosinone nella primavera del 2014 a spiegarci come si difendeva il Parlamento dall’antidemocratica  ghigliottina della Boldrini. Noi l’abbiamo capito, loro se lo sono scordati, come tutti quelli che dopo tanta cagnara si sono accomodati sulle poltrone dall’odiata casta, vedi Laura Castelli, oggi sottosegretario  all’economia, ieri pasdaran della democrazia parlamentare. Una domanda all’elettore grillino: Se ti guardi allo specchio non viene di sputarti in un ecchio?

Così tanto per i corti di memoria


domenica 25 novembre 2018

25 novembre Basta violenza contro le donne!

Dichiarazione della Commissione internazionale delle donne
della Lit-Quarta Internazionale

Il 25 novembre 1960, le sorelle Mirabal furono uccise perché affrontarono la dittatura di Trujillo nella Repubblica Dominicana, dopo 40 anni l’ONU ha decretato quella data come Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.
Lungi dal rimanere nei calendari e nelle università, il 25 novembre è diventato un giorno di lotta per denunciare e richiedere ai governi e alla società misure concrete per garantire alle donne una vita senza violenza.
Il prossimo 25 novembre le donne non hanno nulla da festeggiare. Per prima cosa, perché il maschilismo e la violenza, lungi dal regredire, aumentano sistematicamente, ferendo sempre di più le donne. Le agenzie internazionali come l'Onu e l'Oms segnalano che 1 donna su 3 nel mondo ha subito violenza fisica e/o sessuale e 60.000 donne muoiono ogni anno, vittime di femminicidi; circa la metà di loro per mano del proprio partner o del capofamiglia.
In secondo luogo, circa 120 milioni di donne sono state vittime di abusi sessuali in un certo momento della loro vita, una situazione di violenza condivisa dalle donne che vivono nei Paesi ricchi e poveri. L'America Latina ha il più alto tasso di violenza sessuale contro le donne al di fuori di una relazione e il secondo più alto tasso da parte del partner attuale o dell’ex. Questa regione, tra l'altro, è la più violenta al mondo per le donne al di fuori di un contesto di guerra, secondo l'Onu.
Ma questo non significa che in altre parti del mondo siano al sicuro. Nell'Unione europea, metà delle donne ha subito un tipo di molestia sessuale da quando aveva 15 anni e, cosa ancora più grave, 1 europeo su 3 pensa che l'abuso sessuale sia giustificato in alcuni casi. Nell'Africa centrale e meridionale, il 40% delle ragazze si sposa prima dei 18 anni e il 14% prima dei 15. In 34 Paesi, il matrimonio con la vittima è motivo di perdono in caso di abuso sessuale contro minori. Come si può vedere, la violenza contro le donne è endemica e dimostra il maschilismo radicato nella società e in tutto il mondo.
La violenza del sistema contro le donne
Le aggressioni fisiche e psicologiche, i femminicidi, le violenze (compresa la violenza correttiva contro Lgbti) e altre forme di molestia; mutilazioni genitali, matrimoni forzati e tratta di persone a scopo di sfruttamento sessuale sono i tipi più comuni di violenza contro le donne. Ma è importante sottolineare che la violenza si presenta in molte forme: qualsiasi comportamento (azione o omissione) di discriminazione, aggressività o coercizione causata dal semplice fatto che la vittima è una donna e che causa danno, morte, vergogna, limitazione fisica, sessuale, morale, psicologica, sociale, politica o ristrettezza economica o  perdita patrimoniale, sia nella sfera privata che in quella pubblica, è una violenza contro le donne.
Allo stesso modo, tra tutte le violenze commesse contro le donne, la principale è quella del sistema stesso. Il capitalismo decadente impone un peggioramento delle condizioni di vita per la classe operaia e il degrado dei rapporti umani, conseguenza di questo sistema, portano come risultato ad un approfondimento del maschilismo e della violenza, rendendo le donne lavoratrici le principali vittime. I governi e i politici borghesi lungi dall’invertire questa situazione, la aggravano con i loro piani di stabilizzazione che attaccano i diritti sociali e lavorativi, creando disoccupazione e precarietà, riducendo la spesa sociale, rendendo più flessibili i diritti e la privatizzazione dei servizi.
L'insieme dei lavoratori ha sentito gli effetti della crisi economica, ma le conseguenze per le lavoratrici sono particolarmente crudeli perché la combinazione di oppressione e sfruttamento, che le pone già così in una situazione di disuguaglianza nella società, le trasforma nell'obiettivo preferito degli attacchi, facendo delle donne povere, delle donne di colore e delle immigrate rifugiate quelle che soffrono di più. L'attuale crisi umanitaria e le sue conseguenze per le rifugiate sono la prova inalienabile che il capitalismo decadente non risolve la disuguaglianza tra uomini e donne, ma la approfondisce.
L'atteggiamento indifferente da parte di tutti i governi, o dei politici borghesi (molti dei quali coinvolti persino in scandali di violenza e molestie) nel proteggere i diritti di donne e ragazze, non può essere visto come una semplice superficialità. La loro mancanza di volontà politica e la loro connivenza hanno a che fare con il fatto che il capitalismo beneficia della violenza e dell'oppressione per dividere i lavoratori e sottometterli ancora più al servizio dello sfruttamento di tutta la classe e del super-sfruttamento di interi settori di essa, come le donne. Non vi è una prova più chiara di ciò come il fatto che anche se le donne governano (Dilma, Cristina, Bachelet, Merkel), la violenza aumenta.
La violenza sociale, il peggior tipo tra l'altro, condanna le donne lavoratrici, i loro bambini e le loro famiglie alla fame, alle malattie e alla povertà, ma non è denunciata dalle Nazioni Unite o dalle agenzie dell'imperialismo che sono abili nelle statistiche, perché è causata proprio dal sistema capitalista che difendono e sostengono. In questo senso, la lotta contro la violenza sessista, se non è unita alla lotta contro lo sfruttamento capitalista, è condannata a essere sconfitta, perché è funzionale al sistema e non sarà mai presa sul serio da coloro che detengono il potere, siano essi uomini o donne.
Per la fine della violenza maschilista e dello sfruttamento capitalista
Ma questa situazione di violenza sulle donne non si è prodotta invano, al contrario, ha generato un'enorme risposta e ha perfino contribuito a spingere l'intera classe lavoratrice a combattere contro i governi e i loro attacchi. Le strade stanno diventando sempre più il luogo dove sostenere con forza il grido delle donne contro il maschilismo, la violenza e la perdita dei diritti, diventando il motore di nuove lotte.
È essenziale serrare i ranghi attorno a questo movimento e promuoverlo, così come Lit-CI chiamiamo l'intera classe lavoratrice  a marciare insieme alle donne per chiedere la fine della violenza, del maschilismo e dello sfruttamento capitalista, fermi nella comprensione che per unificare la classe e mettere le donne sullo stesso piano nella lotta contro lo sfruttamento capitalista, tutti i lavoratori (donne e uomini) devono collocarsi in modo deciso contro il maschilismo e la violenza.
Basta con la violenza contro le donne! La lotta contro il maschilismo e tutte le forme di oppressione è una lotta di tutta la classe operaia!