In Via Napoleone III, al civico numero 8, nei pressi della
Stazione Termini di Roma e con vista sul centro storico, sorge l’”Ambasciata
d’Italia”. Un elegante palazzo di sei piani, presidio posto a difesa del sangue Italico in uno dei
quartieri più multietnici di Roma.
Chi sono gli arditi ambasciatori che lo occupano? E’ il
partito politico di CasaPound, o come amano definirsi i militanti:fascisti
del terzo millennio. Chi ha l’onere, ma anche e soprattutto l’onore di
difendere la supremazia della razza italiana, dalle virali contaminazioni cui
popoli inferiori sono naturali portatori, necessita di una fortezza fornita di
tutte le comodità.
Nel Palazzo di Via Napoleone III , 8 esistono venti
appartamenti per lo più abitati dai valorosi gerarchi e dalle loro famiglie. Un’ampia sala all’ultimo piano è adibita a
conferenze e alla presentazione di libri sulla supremazia della razza, sulle
gesta del puzzone e dei suoi sodali criminali.
Una delle principali attività portata avanti dagli ambasciatori d’Italia è quella della
risoluzione dell’emergenza abitativa nella Capitale . Quando un
alloggio popolare viene assegnato ad una famiglia di stranieri perché ne ha
diritto, ma questo è già occupato, abusivamente , da qualcuno povero quanto
quelli che lo dovranno sloggiare, ma ITALIANO - e insediato li dai Fascisti del
terzo millennio - ecco che la milizia si
mobilita ed impedisce agli aventi
diritto, solo perché stranieri, di potersi insediare nell’appartamento occupato da ITALIANI, in modo
abusivo.
Sicuramente l’emergenza abitativa è un grande problema a Roma. Sappiamo bene come la speculazione fondiaria, aggredisca i bisogni
sociali di chi ha diritto ad un casa ma non ha le sostanze per permettersela. Per Casa Pound il problema non è di censo, è di etnia. Dal momento che gli alloggi di residenza
sociale sono pochi, si pretende una selezione basata sulla razza e non sulle condizioni
economiche.
Talmente grave è il problema dell’emergenza abitativa che la
Regione Lazio predispose con due deliberazioni, (n.18 del 15 gennaio 2014 e n.
110 del 15 marzo 2016) un piano di attività rivolto
ai comuni affinchè questi individuassero e sgombrassero alloggi indebitamente
occupati per renderli disponibile ad un utilizzo sociale.
La giunta
Capitolina, guidata nel 2016 dal commissario prefettizio Tronca, recependo le
direttive regionali, nella deliberazione
n.50 del 16 aprile 2016 stilò una prima lista di immobili da sgombrare. E con
somma sorpresa nell’elenco delle prime sedici strutture da evacuare figura proprio l’Ambasciata
d’Italia di Via Napoleone III, 8. In pratica gli ambasciatori della purezza del
sangue italico occupano abusivamente un intero palazzo comprensivo di 20
appartamenti abitati da gerarchi anch'essi abusivi in tutti i sensi.
Mi rendo conto che l’onere e l’onore
di difendere il popolo italico da
contaminazioni di razze inferiori, implicherebbe l’utilizzo di una sede del
demanio (tale è lo status proprietario del palazzo) senza dover pagare affitti
o gravami di altro tipo. Fatto sta però che
altri immobili di proprietà del Comune di Roma dovranno essere lasciati liberi dalle associazioni che li occupano. Il canone d’affitto che corrispondono è insufficiente, al di fuori delle regole del mercato.
La casa
internazionale delle donne, ad esempio, nonostante i servizi di ascolto e aiuto
alle donne vittime di violenza, di cura dei bambini figli di queste ragazze,
così come la scuola di musica popolare di Testaccio, nonostante aver insegnato
e diffuso musica a tutti, giovani meno giovani, poveri e ricchi, devono lasciare l’immobile se non adeguano il canone d’affitto
alle quote di mercato vigenti e
contemporaneamente non restituiscono una cifra pari alla differenza fra l’affitto
attuale e quello pagato fino ad oggi .
Vuoi mettere l’infima funzione sociale di difendere le donne e di insegnare la
musica, rispetto al ben più onorevole e
alto compito di difendere la razza italica? Certo seguendo la stessa logica
Casa Pound dovrebbe iniziare a pagare un affitto per l’occupazione del palazzo
di Via Napoleone III e rifondare il demanio di tutti gli anni in cui lo stabile
è stato occupato senza corrispondere un canone di locazione . Oppure dovrebbe sgombrare senza se e senza ma come
prescritto dalla deliberazione 50 del 2016.
Ma noi che consideriamo imprescindibile il diritto democratico ad avere un tetto sulla
testa, proponiamo agli ambasciatori d’Italia, ai fascisti del terzo millennio,
di esercitare un opzione sociale per mantenere la loro sede alle attuali
condizioni gratuite. Perché non destinare gli alloggi che loro occupano abusivamente
a quelle famiglie di stranieri impossibilitati ad entrare nelle case popolari?perché
non offrire gratuitamente i 20 appartamenti ai Rom sgomberati dai campi una volta a loro destinati ?
Dimenticavo, chi difendere la razza italica non può mettersi in casa il nemico.
Però un suggerimento al ministro Salvini ci sentiamo ugualmente di offrirlo. Perché
non pretendere l’affitto e gli arretrati da Casa Pound per recuperare un po’ di
soldi da destinare al finanziamento del
reddito di cittadinanza o della flat tax? Chissà magari si potrebbe
anche preferire di finanziare la sanità o la scuola pubblica, al posto della tassa piatta , ma questo è un ragionamento da
comunisti rosiconi.