"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"
Sono stati designati dall'assemblea territoriale di Frosinone i candidati al coordinamento nazionale. Sono: Sonia Sale e Leonardo Murru . Di seguito la presentazione dei candidati.
Mi chiamo Sonia Sale ho 34 anni, appartengo all'Assemblea territorale di Frosinone e sono candidata al Coordinamento Nazionale nella circoscrizione Lazio. Ho conseguito la maturità presso il liceo Socio-psico-pedagogico. Nel luglio del 2017 mi sono laureata presso l'Università La Sapienza - Facoltà di Giurisprudenza. Ho discusso la mia tesi sul tema: La funzione sociale della proprietà. Linea guida del mio lavoro "Il terribile diritto" di Stefano Rodotà. Nell' anno 2014 mi sono tesserata al sindacato CGIL per procedere con una vertenza sindacale contro un datore di lavoro disonesto e sfruttatore. Mi sono distaccata dalla CGIL in quanto delusa dal modus operandi della stessa. Sono attualmente tesserata con l' USB. Potere al Popolo! rappresenta per me la prima esperienza politica. Sento di potermi definire "compagna" di testa, cuore e sangue. La più grande eredità lasciatami da mio nonno sono due sue tessere del partito comunista del 1953 e 1954. Sono contro l'ingiustizia. Contro gli sfruttatori. Sempre dalla parte degli sfruttati.
Sono Leonardo Murru, 28 anni, maturità scientifica, laureando in informatica.
Credo fermamente in una società basata su collaborazione, uguaglianza, integrazione e sostenibilità.
Utilizzo, sviluppo e promuovo tecnologie software libere.
Sono alla mia prima esperienza politica come rappresentante dell'Assemblea Provinciale di Frosinone.
Assemblea territoriale di Potere al Popolo di Frosinone
L’assemblea territoriale di Potere al Popolo di Frosinone, parteciperà alle due manifestazioni organizzate a Roma il prossimo 10 novembre.
Alle ore 11,00 saremo in Piazza Madonna di Loreto insieme ai movimenti delle donne, realtà dell’associazionismo democratico e della società civile, per il presidio contro il disegno di legge Pillon sulla revisione delle norme in materia di separazione e affido dei minori.
Lo scopo del DDL è quello di garantire la bigenitorialità per contrastare la presunta Sindrome di Alienazione Parentale, una patologia mai riconosciuta dalla comunità scientifica.
Per curare un sindrome che è solo nelle menti malate di chi ha presentato la legge si determinerà un danno irreparabile, in particolare alle donne, alle famiglie più deboli che vorranno procedere alla separazione, alle bambine e ai bambini coinvolti nelle controversie dei genitori.
Questo disegno di legge non deve passare!
Ciò è quanto grideremo forte e chiaro.
Dalle 14,00 prenderemo parte al corteo che partirà da P.zza della Repubblica.
Manifesteremo contro il governo, il razzismo e il decreto Salvini.
Saremo insieme a circa 400 associazioni, comitati antirazzisti , centri sociali, partiti e sindacati.
Il decreto Salvini sia per i contenuti, che per le modalità con cui è stato approvato al Senato, è uno sfregio ai principi di solidarietà e convivenza sociale su cui si basa la nostra Costituzione.
Un decreto il cui risultato sarà quello di alimentare odio e razzismo, destinato ad imprimere un forte impatto sui rapporti sociali con l’inasprimento della guerra fra poveri.
E passato al Senato con una procedura forzata ai limiti della costituzionalità.
Non possiamo permettere che uno sciagurato governo, formato da due forze illiberali, possa riportare l’Italia ad un livello di barbarie e arretratezza civile e morale.
Per questo motivo saremo in Piazza contro il DDL Pillon e contro il Decreto Salvni.
Ieri per motivi di
lavoro ho trascorso un po’di tempo viaggiando in macchina. La cosa non mi dava noia perché mi consentiva di sentire la radio in modo
abbastanza continuo. Cosa ascolto? Una delle tante emittenti che parla della
Roma. Solo che stava venendo giù il
finimondo, pioggia, vento fulmini e saette, per cui la modulazione di
frequenza giallorossa non si pigliava. Sapete come siamo noi marxisti
romanisti, se non possiamo sapere nulla di Dzeko e compagni, proviamo a
rinfrancare la coscienza politica virando su Rai GR Parlamento. Lo so De Rossi e
Florenzi sono molto meglio di Salvini e Di Maio , ma in mancanza di altro tocca
fare di necessità virtù.
Non appena sintonizzata la radio su l’emittente
istituzionale, vengo assalito dalle urla di un leghista il quale stava spigando che
128mila immigrati sono proprio tanti , tutti delinquentie stupratori, una invasione, peggio delle
cavallette.Le onde medie stavano rimandando
in direttala seduta del Senato nella
quale era in discussione il sicurezza. L’ascolto
non è stato continuo, spesso dovevo fermarmi per sbrigare le mie commissioni. Sfortunatamente, quindi, non ho mai beccato l’intervento di uno
dell’opposizione. O leghisti farneticanti sulla classificazione degli immigrati
per cui, tutti quelli economici sono di fatto delinquenti, o le scudisciate dei
“Gerarchi d’Italia” prontia mettere in
galera tutti quelli dei centri sociali, a evirare gli stupratori (non hanno
specificato se solo neri o anche quelli bianchi). Odiosi sono stati i
riferimenti strumentali allo strazio di Pamela Mastropietro e Desirè
Mariottini vittime inequivocabili, non
della crudeltà maschile, ma del bestiale branco africano. Qualcuno, non mi
ricordo se fosse della Lega o di Forza Italia, ha sentenziato che, da quando comanda
Salvini, “radio tribù” ha smesso di
invogliare i neri a venire in Italia.
Non mi sembra di ricordare alcun
intervento penta stellato….ah si, una tizia ha magnificato l’articolo sulla
revoca della cittadinanza italiana per gli immigrati, accusati già in primo
grado di reati gravi, sostenendo che per essere cittadini italiani bisogna
avere il cuore e la passione per la
nostra terra e uno che se ne parte da un altro paese, ottiene la
cittadinanza, ma inizia a delinquere non ha il sacro fuoco della passione
italica quindi va cacciato via. E la costituzione? Eppure i grillini l’hanno sempre difesa a spada
tratta, ora se la mettono sotto i piedi? Qualcuno di Forza Italia ricordava
come Renzi , per elemosinare uno zero virgola di flessibilità in più
dall’Europa abbia accettato che tutti gli sbarchi dei gommoni stipati di immigrati avvenissero nei porti
italiani. Vero.
Un’ unica impellenza però
affiorava fra i banchi del centro
destra e anche del centro sinistra.
Ovvero scongiurare che fosse messa la fiducia al decreto, così da poter
discutere gli emendamenti, molti già rasi al suolo in Commissione Affari
Costituzionali. Ad esempio di quelli forcaioli dei “Gerarchi d’Italia” pare non ne fosse rimasto in piedi neanche uno, pure quelli presentati da Forza Itala sembra
avessero subito una corposa sforbiciata, figuriamoci quelli
dell’opposizione. Un bel problema perché a seguito della possibile fiducia posta dal
governo , forzisti e fascisti non avrebbero assicurato il proprio
voto. C’è da aggiungere la già nota defezione di quattro penta stellati (De Falco, Nunes, Fattori e Montenero), che forse si esprimerà solo con l’uscita dall’aula.
A
fronte della situazione creatasi l’approvazione
del decreto sembrava a rischio. Quindi?
Ideaona!!! Si fa un bel maxiemendamento entro
il quale raccogliere, più o meno, alcune proposte di forza italioti e fascistoidi,
ma soprattutto aggiustare, qua e la, i pomi della discordia interni alla
maggioranza ancora presenti nel testo,
magari con una trattativa sul decreto anticorruzione: “io ti do qualcosa sulla
prescrizione, tu mi dai qualcosa sull’accoglienza” Già ma come concordare il
tutto? Ci voleva tempo, e come
conciliare un allungamento dei lavori dopo aver richiesto una seduta fiume, da
protrarsi anche di notte per approvare l’obbrobrio qualificato come urgente? Ci ha pensato il relatore, Stefano Borghesi
il quale metteva ai voti la proposta,
approvata, di rinviare al giorno dopo le repliche” per un ulteriore approfondimento alla luce di tutti gli interventi che
si sono succeduti”.
Che vuol dire ulteriore approfondimento? Se un testo uscito dalla Commissione Affari
Costituzionali, con i vari annessi e
connessi, non è più funzionale, “alla luce degli interventi” richiamati
dal relatore, allora che ritorni in
commissione, oppure si proceda con la votazione come Costituzione comanda. Questo è il governo del cambiamento? Che la contrattazione di un maxi emendamento, come ai tempi dei vecchi
esecutivi , oggi si chiami “ulteriore approfondimento” non mi
pare un svolta così epocale. Dunque è
possibile che oggi il Senato sia chiamato a votare la fiducia ad un testo nuovo, nemmeno passato dall’apposita
commissione. Complimenti!
Eppure me li ricordo i grillini impegnarsi nel referendum contro la riforma
costituzionale di Renzi, tuonando sull’articolo che eliminava di fatto il
Senato, non più elettivo e dalle limitate potenzialità legislative! Oppure
scagliarsi contro il ricorso abnorme alla decretazione d’urgenza per
provvedimenti di origine governativa, con annessa fiducia. Li ricordo invocare la P2 che finalmente, grazie a Renzi, vedeva
realizzato il progetto di modifica antidemocratica della Costituzione.
Ora
costoro, come definiscono l’esproprio di democrazia e delle prerogative
parlamentari avvenuto ieri in Senato? Mi
sembra che sia in perfetto stile P2 o no?
Tanto valeva silenziare la Camera Alta, come da riforma Renzi-Boschi,
almeno si sarebbe evitato l’ennesimo strappo alla democrazia parlamentare,
vulnus già messo in atto dai precedenti governi, a partire dal 1994 in poi.
Altro che cambiamento! Qui si continua come sempre secondo la logica Pidduista.
Forse i penta stellati un minimo di vergogna dovrebbero provarla, eletti e
soprattutto elettori.
Un modo alternativo di combattere il neofascismo quotidianamente ce lo offre la Signora di Napoli che silenzia il facinoroso nostalgico fascista :
Ho contato almeno 10 persone nel vagone della Circumvesuviana di Napoli in cui – ignari di essere ripresi dalla telecamera di uno smartphone – un ragazzo dagli atteggiamenti chiaramente xenofobi tendenti al razzismo, inveisce contro un gruppo di pakistani, a sua volta difesi con veemenza da una donna napoletana, Maria Rosaria Coppola, professione sarta e costumista alla Rai di Napoli, che alla fine ha – dialetticamente – la meglio, costringendo al silenzio lo stupido giovane. Dieci persone che guardano la scena, il battibecco anche con toni pesanti, tra il ragazzo che urla "L'Italia siamo noi!" e la donna che lo apostrofa: "Tu non sei razzista, tu sei stronzo; l'Italia non sei tu".
Come classifichiamo coloro che hanno visto o e hanno taciuto?
Ci risiamo, anche oggi nel corso
della partita Lazio-Spal, ai tifosi ferraresi è stata interdetta l’esposizione sugli spalti della bandiera con il volto di
Federico Aldrovandi.
Ve lo ricordate
Federico? Lo studente di Ferrara morto nel 2005 dopo essere stato preso a botte
da quattro poliziotti di pattuglia nei pressi di casa sua. Federico era un
grande tifoso della Spal. Fra le foto che papà Lino Aldrovandi conserva del figlio ce ne
è una in cui Federico, ancora bambino, indossa la maglietta a righe biancoazzurre
della squadra ferrarese.
Il ragazzo, che in quel maledetto settembre del
2005aveva diciotto anni, fu ucciso da quattro poliziotti che dopo averlo ammanettato si accanirono sul suo
corpo per un
periodo calcolato fra i 30 e i 40 minuti
. La giustizia, dopo vari depistaggi e coperture, fece il suo corso e condannò
i quattro poliziotti a 3 anni e 8 mesi di reclusione, (pena ridotta a sei mesi
attraverso l’indulto) con sentenza passata in giudicato nel 2012.
Come detto
non è la prima volta che la bandiera con la faccia di Federico non viene fatta entrare allo stadio. Accadde
già il primo dicembre del 2017, campionato del ritorno della Spal in A. Ancora
l’Olimpico la scena del misfatto, la partita era con la Roma, finì 3 a 1 per i
giallorossi. Le forze dell’ordine sequestrarono la bandiera con il viso del ragazzo, i tifosi entrarono ugualmente ma rimasero in silenzio. “Quella bandiera non era autorizzatain quanto nessuno aveva chiestol’autorizzazione per l’ingresso” fu la motivazione
della Questura . Anzi a seguito di quell’episodio il
giudice sportivo Pasquale Marino vietò l’esposizione della bandiera di
Aldrovandi in quanto ciò costituiva (testuale)
“ Comportamento provocatorionei confronti delle forze dell’ordine”.
In
realtà la vera provocazione era stata
perpetrata ai danni della famiglia Aldrovandi, pochi mesi prima. Nel
febbraio 2017, infatti, la Corte dei Conti d’Appello riconobbe agli agenti pregiudicati l’indulto
amministrativo, riducendo, di fatto, la
pena da 3 anni e 8 mesi (poi decurtata a
6 mesi), al semplice pagamento di 128 euro come danno erariale per il danno d’immagine
arrecato alla Polizia. Anche Ilaria Cucchi espresse il disappunto per
la rimozione della bandiera di Aldrovandi con un tweet in cui sottolineava:
“Federico Aldrovandi aveva 18 anni appena
compiuti. Sappiamo tutti come è morto. La bandiera con il suo volto non è stata fatta entrare allo
stadio per la partita Roma-Spal. Io sono con lui. Senza di lui io non sarei mai arrivata fin
qui. Roma è la mia città, ed io amo la mia città, ma io sto con
Aldro. Un abbraccio a Patrizia e Lino”.
Sempre in quel campionato l’episodio si
ripropose a Marassi per la partita con la Sampdoria. Anche li la bandiera non
fu fatta entrare ma i tifosi riuscirono lo stesso ad introdurre uno striscione con la scritta“Per
qualcuno una provocazione, per noi un ragazzo” Ancora due settimane fa,
sempre all’Olimpico, ancora per la partita contro la Roma, non solo non è stata
fatta entrare la bandiera, ma sono state sequestrate alcune magliette con il
volto di Federico . Pure oggi, con la Lazio, come detto prima, si è ripetuta la
stessa cosa.
Ma perché la faccia di un ragazzo ammazzato di botte dalla polizia
costituisce una minaccia così grave per le forze dell’ordine? Cos’è coscienza
sporca? Eppure forze dell’ordine ed
istituzioni dovrebbero perseguire lo stesso obiettivo nel punire e condannare
le cosiddette mele marce proprio per salvaguardare la propria integrità morale
e confermarsi come enti necessari alla sicurezza dei cittadini.
Se la faccia di un ragazzo pestato e ucciso da agenti della Polizia mette così paura,
allora qualcosa non torna. E le croci
celtiche,gli striscioni di stampo razzista che entrano senza autorizzazione, (quella assolutamente necessaria per la
bandiera di Aldrovandi), non provocano nessuno?Già ma di quelli che si
preoccupano della deriva barbara che da tempo sta pervadendo gli stadi, chi se
ne cura? Sono goliardate di cui i soliti
rompiscatole buonisticontinuano
noiosamente a lagnarsi!
Numerosi si
ripetono gli inviti alle famiglie affinchè portino i propri figli allo stadio.
Fatico a capire come avrebbe potuto spiegare un papà al proprio figlio il
fatto che la faccia su una bandiera di uno morto per le botte dei poliziotti è così pericolosa? Ma come, si chiederebbe il
bimbo, i poliziotti non erano sempre
quelli buoni?