Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

martedì 3 aprile 2012

E' morto Rosario Bentivegna

 Giovanni Morsillo, Presiedente ANPI Frosinone



È venuto a mancare ieri sera il Combattente partigiano, Medaglia d’argento al valor militare, Rosario Bentivegna: a giugno avrebbe compiuto novant’anni. Avvicinatosi al marxismo sul finire degli anni Trenta, durante la guerra, mentre era studente in Medicina, entrava nel Pci. Dopo l’8 settembre 1943 partecipava alla formazione dei Gruppi d’azione patriottica (Gap) romani. Con il ruolo di Comandante, partecipava a
numerose azioni di guerriglia contro i nazifascisti. Alla più celebre di queste la sua figura resterà per sempre legata: l’azione di via Rasella. Nel pomeriggio del 23 marzo 1944, vestito da spazzino, con i bidoni pieni d’esplosivo, Bentivegna è nel commando dei Gap che fa saltare in aria un reparto di SS altoatesine in marcia, pronte per essere adibite alla repressione antipartigiana. La mattina dopo, la feroce ritorsione nazifascista con l’esecuzione di 335 cittadini inermi, tra antifascisti, partigiani ed ebrei, presso le fosse Ardeatine. Sin da subito, su questi avvenimenti si iniziavano a diffondere voci calunniose, provenienti dagli ambienti fascisti così come da quelli monarchici e conservatori, secondo cui se i gappisti si fossero consegnati ai tedeschi la strage delle Ardeatine non sarebbe avvenuta e che tal proposito sarebbero stati diffusi inviti con manifesti ed altoparlanti. Com’è noto, la richiesta venne divulgata solo a strage avvenuta, quando l’ordine era “già stato eseguito”. Nel corso degli anni, però, non ha smesso mai di funzionare una vera e propria fabbrica del falso al fine di addossare ai gappisti le responsabilità delle Ardeatine, sempre e costantemente smentita da diverse sentenze della magistratura che hanno ribadito la legittimità di quell’attacco, un’azione bellica contro un esercito occupante. Un atto, aggiungiamo, di singolare coraggio che ha inferto un duro colpo al nazifascismo contribuendo alla sconfitta militare del Terzo reich.
Dopo la Liberazione di Roma, per proseguire la lotta contro il fascismo, Bentivegna si era fatto inviare dal Pci in Jugoslavia, come Vicecommissario della Divisione Garibaldi. Dopo la guerra si dedicherà alla professione di medico, anatomopatologo, e alla militanza nel Pci, da cui deciderà di uscire nel 1985. A partire dagli anni Novanta, contro un revisionismo strumentale montante che, ricordiamolo, per gran parte ha fatto perno sull’argomento via Rasella - fosse Ardeatine, Bentivegna ha redatto alcune pregevoli monografie.
Proprio di recente è uscita la sua autobiografia, Senza fare di necessità virtù (Einaudi, 2011) che sabato 24 marzo, 68° delle Ardeatine, abbiamo presentato a Viterbo, con la coautrice Michela Ponzani. Rosario non era potuto venire, raccomandandosi di portare il proprio saluto a tutti i presenti.
Con Bentivegna se ne va una delle ultime figure eroiche della nostra Resistenza, uno spirito libero, sempre pronto a confrontarsi alla pari con chiunque senza mai mettersi in cattedra.
 
Il Comitato provinciale Anpi di Frosinone inchina la propria bandiera.
 
Domani mattina, 4 aprile, sarà allestita la camera ardente presso la Provincia di Roma.  

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