Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

mercoledì 27 febbraio 2013

Arafat Jaradat è stato assassinato dagli aguzzini sionisti dopo otto giorni di tortura!

di Forum Palestina


Continua la mobilitazione dei palestinesi dopo la notizia della morte nel lager israeliano di Megiddo del militante palestinese Arafat Jaradat. Il giovane palestinese era stato arrestato 8 giorni fa dalle unità speciali dell’esercito israeliano durante un rastrellamento. La sua detenzione nel centro dedicato agli interrogatori, che avvengono in regime di totale isolamento e che prevedono l’uso di pressioni “fisiche e psicologiche”, lascia pochi dubbi sulle cause della sua morte; Arafat Jaradat è stato assassinato dopo otto giorni di tortura.
La tensione sta salendo nelle strade della Palestina occupata che risponde così a questo ennesimo assassinio e si stringe intorno allo sciopero della fame ingaggiato da tremila detenuti politici palestinesi, che si sono aggiunti alla lotta dei quattro detenuti politici Samer Issawi, Ayman Sharawneh, Ja’far Ezzedine, Tariq Qa’dan, in digiuno contro l’infame regime giudiziario e carcerario sionista.
La dirigenza politica e militare sionista, di fronte a questa prova di forza del popolo palestinese, sta rispondendo con le forme consuete di un’entità occupante e coloniale, repressione e terrore. L’esercito e la polizia sionisti hanno risposto alle manifestazioni popolari palestinesi sparando lacrimogeni e proiettili di gomma ad altezza d’uomo, effettuando rastrellamenti nel tentativo di fermare le proteste. Il Primo Ministro israeliano Benyamin Netanyahu, con l’arroganza che contraddistingue la peggior genia di dittatori, pretende che sia l'Anp a riportare la calma nella Cisgiordania, dopo che i soldati israeliani hanno ucciso Jaradat.
L’escalation della repressione israeliana ha spinto il segretario generale della Lega Araba Nabil el Araby ad elevare una formale protesta. Una reazione priva di qualsiasi reale impatto per gli israeliani, visto che i maggiori rappresentanti della Lega Araba sono tra i garanti della resa ad Israele. I governi che compongono la Lega Araba, tra cui Giordania, Oman, Arabia Saudita e, nonostante l’avvento dei Fratelli Musulmani, Egitto e Tunisia, hanno ribadito la loro alleanza con gli USA e l’UE e non si sognano affatto di mettere in discussione i trattati di pace con Israele.
E’ necessario continuare a denunciare la complicità internazionale a sostegno di Israele; questo significa attaccare politicamente gli interessi della borghesia europea ed italiana con l’occupante sionista. E’ altrettanto importante far sentire in maniera concreta e diretta la nostra solidarietà al movimento di liberazione palestinese e ai prigionieri politici, che in questo momento rappresentano il punto più alto della lotta contro l’occupante sionista.
Ci stringiamo a fianco del popolo palestinese per la morte di Arafat Jaradat.
Libertà per i prigionieri politici palestinesi!
Basta con la detenzione amministrativa!
Basta con le torture nei lager israeliani!



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