Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

venerdì 29 marzo 2013

L’avvenire è un buco nero in fondo al tram

Luciano Granieri


Ciao Enzo, grazie per l’immensa quantità di brani e di trovate che hai messo a disposizione di un  blogger scapestrato per costruire le sue clip. Grazie per l’ironia, per l’amaro disincanto e spesso anche la crudezza con cui hai trattato gli eventi della vita degli umani. Grazie per aver  mirabilmente descritto la condizione operaia di Vincenzina davanti alla fabbrica, per aver    raccontato  il popolo, quello vero. Quello della Milano del quartiere “Ortica”  e non della Milano da bere e dei beceri illusionisti berlusconiani. Grazie per aver irriso i potenti, dileggiato i fascisti, e contrastato con la sola arma dell’ironia la prepotenza del potere. Grazie per la musica che ci hai lasciato con il tuo tocco pianistico importante da jazzista vero. Grazie per tutto Enzo ci mancherai

Il testo del brano che segue “Io e te” è stato scritto da Enzo Jannacci in collaborazione con un altro campione di ironia, Il giornalista e scrittore  Beppe Viola scomparso solo pochi mesi fa.





Nella clip che segue , una delle tante occasioni in cui ho scelto brani  di Jannacci per commentare i miei video. In questo caso i pezzi "Il primo furto non si scorda mai" e"Il palo della Banda dell'Ortica"  mi venivano  cecio per commentare  l'approvazione del  processo breve .


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