Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

lunedì 8 luglio 2013

La lenta agonia della Multiservizi

comitatolottafr@libero.it   fonte:http://frosinonebellaebrutta.blogspot.it

A calci allo stomaco (e i ce aggiungiaria: mazzate e corna... o, 'ncima alle cotte le pane bagnate...). 

Così i lavoratori della ex Frosinone Multiservizi sono stati presi stamane alla fine dell'assemblea tra i soci della società che ancora invece è in vita anche se in liquidazione.

I lavoratori oramai licenziati, 236, sono in attesa delle spettanze previste: gli ultimi pagamenti e il TFR. La Società ha comunicato che per i primi (circa €.600 mila netti) entro il 15 di agosto saranno messi in pagamento; per i secondi, la cui cifra non è chiara, ma sicuramente più di un milione più di euro, i soldi non ci sono, almeno per ora!

I lavoratori, ancora in presidio sotto il Comune, l'hanno presa veramente male. Alcuni momenti di tensione hanno vissuto i liquidatori della Società e i soci, a cui è stato chiesto di versare immediatamente almeno i pagamenti mancanti degli ultimi mesi.

I lavoratori subiscono quindi l'ennesima spinta verso il baratro. Dopo il taglio del salario, l'allontanamento dal posto di lavoro, il licenziamento, la prevista chiusura della Frosinone Multiservizi ecco un altro tassello di un atteggiamento inqualificabile sia dei vertici della società che degli amministratori dei comuni. Questi ultimi si sono imbarcati nella avventura delle cooperative sostenendo un improbabile risparmio e invece come volevasi dimostrare tutta l'operazione avrà un costo altissimo che i cittadini dei comuni dovranno ripianare.

I debiti della Società, le vertenze in atto, il TFR, i costi di una società in vita ma ferma, altre cause che arriveranno a decine, per un totale di svariati milioni di euro, si potevano evitare con un semplice accordo dignitoso volto alla tutela dei servizi, del lavoro e dei lavoratori impegnati da decenni. Invece no. Si è scelto la strada delle cooperative: i contribuenti pagano quindi le cooperative e la cassa integrazione, i vecchi debito della società e anche quelli nuovi, le vecchie vertenze perse e tutte quelle che si perderanno ancora!

Ma i nostri amministratori sono certi, impassibili, irremovibili, indirizzati verso la loro idea di spezzettamento e esternalizzazione se non privatizzazione. Metafora di ciò è l'impegno, simile all'accanimento terapeutico, che per 300 metri di strada, c.so della Repubblica, stanno mettendo. Come se la città, il centro storico in particolare, avesse bisogno solo di un nuovo look per essere vissuto: l'economia asfittica determinata dalla logica del licenziamento e del taglio dei salari influenzano o meno la vita dei cittadini?

I lavoratori intanto hanno fatto domanda di disoccupazione, oggi chiamata ASPI, ultima soluzione rimasta. Per 8 o 12 mesi avranno diritto al 75% della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi due anni, All’indennità mensile si applica una riduzione del 15% dopo i primi sei mesi di fruizione.

Redditi quindi mediamente tra i 550 euro e i 650 euro, grazie alla riforma Fornero che attacca perentoriamente le categorie più deboli. 




Nessun commento:

Posta un commento