Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

sabato 14 febbraio 2015

ACQUA,DIRITTI SOCIALI E DEMOCRAZIA

                                                       Fuori Acea Ato 5 S.p.A.
Verso un nuovo modello di governo e gestione del servizio idrico

Appello per la costruzione di una manifestazione provinciale Sabato 7 marzo – Frosinone

L’acqua prima di tutto è un diritto inalienabile perché essenziale alla vita. Questo principio contrasta evidentemente con gli aumenti reali delle nostre bollette che in poco più di un anno sono schizzate da un minimo del 35% per un'utenza commerciale sino a giungere al 71,6% per una coppia di pensionati al minimo consumo. Pagare il bene essenziale alla vita più del vino dimostra l’insostenibilità sociale della gestione di questo servizio.
Il diritto inalienabile all’acqua contrasta anche con i distacchi del servizio di erogazione che continuano a verificarsi e che sono da considerarsi una grave violazione ai danni della persona e inaccetabili in uno stato di diritto. Ancor più grave quando il distacco viene usato dal gestore privato come pratica estorsiva per i tanti cittadini che contestano quanto fatturato sulle bollette esercitando il loro diritto sacrosanto di contestare quanto si ritiene non fornito. L’acqua è senza controllo nelle mani di Acea Ato 5 ed i cittadini sono alla mercè di un gestore bandito.
La privatizzazione dell’acqua come tutte le politiche liberiste messe in campo, sta devastando le nostre comunità, ci ha tolto la possibilità di controllo e di accesso al servizio e sta producendo gravi danni all’ambiente per l'eccessiva captazione delle sorgenti che determina una netta riduzione dell'acqua nei fiumi, per la scarsa manutenzione delle fognature che genera un inquinamento diffuso nel territorio e per la mancanza di un'efficace funzionamento dei depuratori che scaricano nei fiumi acque ancora troppo inquinate.In questo senso le resistenze sui temi dell’acqua sono sempre più dentro tutte le altre conflittualità nel nostro territorio come in tutto il Paese.
I cittadini vogliono cambiare rotta, vogliono che venga data immediata attuazione alla risoluzione del contratto per colpa del gestore e quindi che venga approvata la Legge regionale in attuazione della  legge regionale n. 5 del 4 aprile 2014, Tutela e gestione pubblica delle acque, legge di iniziativa popolare approvata all’unanimità dal Consiglio regionale. Questa Legge prevede la definizione dei nuovi Ambiti di Bacino Idrografico sulla base della risorsa nella sua tutela e salvaguardia e una nuova Convenzione di cooperazione tra i comuni all’interno dell’Ambito.
La legge, in controtendenza con quanto legiferato nelle altre regioni, cancella il grave vulnus democratico che si è realizzato con la costituzione degli ATO.
Infatti, il controllo, la pianificazione e le decisioni inerenti il Servizio Idrico Integrato vengono riportati negli enti locali di prossimità, ovvero nei comuni e nei consigli comunali, le cui deliberazioni vengono portate nell'Assemblea dell'Autorità d'Ambito col vincolo di mandato.
La legge, conseguentemente ai principi generali che assume, istituisce un fondo cui potranno attingere gli ABI che opteranno per la gestione attraverso un soggetto di diritto pubblico.
Conseguentemente alla democratizzazione istituzionale nel governo del Servizio, la legge individua nella partecipazione diretta dei cittadini a tutte le fasi dello stesso, un elemento fondante e caratterizzante del modello assunto.
Scopo del coinvolgimento dei cittadini è anche quello di evitare il riprodursi di quanto in passato si è prodotto in diverse gestioni pubbliche.
I cittadini vogliono partecipare alla gestione del patrimonio comune in un momento in cui si fa sempre più necessario un allargamento degli spazi democratici all’interno delle comunità e una stretta collaborazione tra parte istituzionale e società civile.
Non si tratta, infatti, solo di rivendicare beni comuni e diritti sociali ma di pensare e attuare un nuovo modello di governo e gestione dei territori, dei servizi, della ricchezza sociale, e sviluppare strumenti di democrazia partecipativa.

Per adesioni scrivere a: comitatoacquapubblicafrosinone@gmail.com
Partecipa alla riunione di organizzazione della manifestazione martedì 17 febbraio ore 18:30 presso la sede del Comitato provinciale Acqua Pubblica a Frosinone in via Marittima 187.



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