Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

sabato 21 febbraio 2015

Forse la Regione accetta una delle proposte del Coordinamento provinciale della Sanità

Luciano Granieri

Quando  durante gli incontri del Coordinamento provinciale della sanità di Frosinone, sono state decise le proposte da inoltrare alla Regione  per una diversa organizzazione del sistema sanitario provinciale, notevoli discussioni hanno coinvolto l’opportunità di  includere o meno nel programma le dimissioni dell’attuale manager D.ssa Isabella Mastrobuono. 

Ebbene secondo le notizie riportate dagli organi di stampa, pare che le dimissioni della Mastrobuono siano l’unico dei suggerimenti  che abbia buone possibilità di essere attuato.  Infatti il discusso piano aziendale della Asl, presentato dalla manager in Regione, non è piaciuto alla Commissione Regionale appositamente nominata da Zingaretti per valutare i gli atti di tutte le aziende sanitarie regionali .

 Il contenuto del piano, difeso dalla Mastrobuono e da alcuni  sindaci, fra cui quello del Capoluogo,  sarebbe così poco confacente agli indirizzi indicati dalla Regione, da pregiudicare la permanenza della Mastrobuono alla dirigenza della Asl ciociara. Pare che una decisione in merito possa essere presa entro marzo. Intanto, l’atto aziendale dovrà subire pesanti modifiche  per tornare al vaglio della commissione  entro il 26 febbraio. 

Aveva  ragione il  Coordinamento quindi a rifiutare  l’atto per gli effetti devastanti che avrebbe determinato sulla sanità provinciale? Niente affatto. In Regione il piano presentato dalla D.ssa Mastrobuono è stato bocciato per il motivo contrario.  Perché  troppo esoso. A Zingaretti, evidentemente, non è stato  sufficiente lo smembramento del servizio sanitario pubblico provinciale, sancito nel piano, perché l’obbiettivo vero è il totale annientamento di ogni prestazione sanitaria pubblica sul  nostro territorio.   

Quali sono le criticità denunciate dalla commissione? Ne riportiamo alcune:  La rete dei tre presidi ospedalieri principali (Frosinone-Alatri, Sora e Cassino) è troppo estesa. Troppi primari,  troppi reparti, troppo di tutto. Un primario per ogni reparto di radiologia presente nei tre ospedali è eccessivo. E’ sufficiente un coordinatore a Frosinone che organizzi anche gli altri tre reparti di Sora e Cassino .  Il punto  di nascita e neonatologia ad Alatri non serve ,  come non serve la terapia intensiva neurologica. Se a un povero Cristo gli viene un Ictus, si corre a Roma e se lo sfortunato  muore per strada, pazienza, una opportunità in più per le pompe funebri il cui aumento di affari contribuisce anche all’aumento del Pil.  

Ma soprattutto il Dea di II livello per lo “Spaziani” è una colossale stupidaggine, anche il Dea di I livello per la struttura di Cassino è una scempiaggine. Per la nostra Asl non è previsto un Dea di II livello.  E’ ammesso  il solo Dea di I livello a Frosinone,  struttura che attualmente non soddisfa neanche i requisiti per questa qualifica, perché depredato  dei reparti e strutture necessarie.  

A fronte di queste belle notizie, non c’è dubbio che il piano di annientamento della sanità pubblica provinciale, nelle mire di Zingaretti debba subire una netta accelerazione e non possa perdere tempo  appresso ai pur buoni propositi della Mastrobuono. A questo punto mi chiedo se non sia il caso che anche il Coordinamento proceda ad una decisa accelerazione della sua attività di contrasto. 

Non è più tempo di trattative, di ricerca del dialogo . E’ tempo di andare a Roma ed esigere un incontro col carnefice della nostra sanità, Zingaretti.  E mentre una delegazione incontrerà il Presidente è necessario che fuori, davanti alla Pisana, il popolo ciociaro manifesti tutta la sua indignata protesta. Sarà gradita anche la presenza dei sindaci con tanto di fascia. Anche quelli che hanno firmato l’atto aziendale, perché è oltremodo evidente che  pure il piatto di lenticchie con cui la Mastrobuono  li aveva comprati è destinato ad andare in fumo.




Nessun commento:

Posta un commento