Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

giovedì 12 marzo 2015

Cari compagni riformisti potete stapparvi il naso.

Luciano Granieri

Cari compagni riformisti, centrosinistri di  varia estrazione e provenienza, vi ricordate quando nell’era bipolarista maggioritaria discutevamo sull’opportunità di andare a votare?  Mi torna alla mente  la dura reprimenda che ci rivolgevate  quando noi,  indefessi comunisti,  aborrivamo tanto Berlusconi   che  i suoi avversari a trazione democristiana ,   i Prodi , i Veltroni vostri condottieri . 

“Non andare a votare è un delitto-, dicevate-,  il voto è un diritto-dovere è la massima espressione democratica”. Poi il pistolotto proseguiva con fare più conciliante, “Ci rendiamo conto che Prodi, (ma il discorso equivaleva anche per gli altri candidati riformisti  avversari  di Silvio)  , non sia  il massimo, che si impone qualche compromesso, ma non è possibile far vincere Berlusconi” .  

L’argomentare proseguiva: “Piuttosto che far vincere uno i cui obbiettivi sono,   devastare la Costituzione -smembrando le prerogative parlamentari per concentrare il potere sul governo e su chi lo guida - fare una legge elettorale con un premio di maggioranza che consenta a chi vince, anche di misura, di prendersi tutto il potere,  sfregiare lo statuto dei lavoratori, smantellando la contrattazione collettiva e  abolendo l’articolo 18,  votiamo il suo avversario  anche se un po' troppo democristiano ”.  

A noi, che rifiutavamo la logica di scegliere il male minore, perché ritenevamo che un cittadino dovesse essere messo in grado di votare per un bene e non  per un male, confessavate: “Andremo a votare turandoci il naso ma la lotta di civiltà contro l’affermazione di un governo che vuole disarticolare l’impianto democratico definito nella costituzione e togliere diritti al lavoro esige questo sacrificio”  

Orbene esultate cari compagni riformisti di varia estrazione e provenienza! Perché il vostro  attuale presidente segretario Matteo Renzi e la sua corte , alle prossime elezioni, quando ci saranno, vi toglierà dall’impiccio di turarvi il naso. Il meno peggio non esiste più, esiste solo il meglio, il duce che alla vittoria conduce. 

E pazienza se la Costituzione verrà sfregiata, se la legge elettorale  in procinto di essere approvata  sembra essere peggiore del porcellum incostituzionale  e se lo statuto dei lavoratori è stato svuotato con l’abolizione dell’art .18.  Pazienza se il vostro segretario presidente Renzi sta mettendo in pratica il piano di quel signore che sempre avete tacciato di despotismo, per impedire l’affermazione del quale avete votato  con la molletta al naso .  L’importante  è che vi siate liberati di quella disgraziata molletta che vi turava le narici nella cabina elettorale.

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