con tutto il rispetto per le scimmie |
Un golpe costituzionale
Mio nonno non era appassionato di calcio. Poco
tollerava fenomeni di coinvolgimento di
massa come il pallone . Guardava le
partite distrattamente rassegnato al fatto che, o cambiava stanza, o doveva rimanere con noi ragazzini che negli anni ’60 seguivamo le
gesta di Losi, Mazzola, Rivera, Riva, in
bianco e nero, dall’unica TV di famiglia. Mio nonno, in particolare, non
sopportava il gioco scorretto : ad esempio quando un calciatore, buttava
volontariamente la palla in fallo
laterale per evitare guai peggiori, o si
rotolava a terra fingendo chissà quale malanno per perdere tempo quando la sua
squadra era in vantaggio. Già il calcio non l’appassionava, ma quando vedeva
certe sceneggiate si arrabbiava proprio. Una volta lo sentii urlare: “ Ce
teneua da sta’ i’ a fa gli arbitre, da mo’ che saria strillate “ Iamme,
ridateme glie pallone e jateuenne tutti a casa, assì finisce sta’ commeddia” Non so se l'idioma ciociaro è riportato fedelmente, però
traduco: “Dovevo starci io a fare l’arbitro, avrei già urlato: forza ridatemi
il pallone, andatevene tutti a casa così finisce questa sceneggiata”.
Ecco a me piacerebbe che
Mattarella facesse come mio nonno e
ponesse fine all’infimo teatrino che politicanti maneggioni e cialtroni stanno
mettendo in scena durante questa crisi
di governo. Se fossi Mattarella caccerei
tutti dal Parlamento . Li manderei a
studiare fino alla fine della legislatura e oltre, per imparare, ad esempio, che
i cittadini eleggono il Parlamento, non il Governo Solo dopo essermi accertato dell'alfabetizzazione dei Parlamentari riaprirei le Camere . Imporrei il silenzio nell’agone
politico dentro e fuori le istituzioni perché di cazzate ne sono state dette e fatte tante.
Nel
frattempo istituirei un governo di "solidarietà costituzionale", fatto da pochi ministri, con pieni poteri. Tutti costituzionalisti, storici e filosofi, a cui sarebbe affidato il
compito di portare avanti una legislatura di Solidarietà della Costituzione ,
basata in particolare gli art.2 e 3.
Cioè il riconoscimento e la garanzia dei diritti inviolabili dell’uomo, la
rimozione degli ostacoli che limitano di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini.
Un
esecutivo che guardasse anche alla Carta dell’ Onu, in particolare agli articoli 55
e 56 in cui gli Stati aderenti sono obbligati a realizzare “l’elevamento
dei livelli di vita dei cittadini, il pieno impiego, condizioni di progresso e di sviluppo
nell’ordine economico e sociale…. il rispetto universale ed effettivo dei
diritti dell’uomo, delle libertà fondamentali per tutti senza distinzione”. Se il rispetto di questi obblighi contrasta
come è evidente con le politiche di austerity della UE, la stessa Carta
dell’Onu impone di non tenere conto dei trattati europei. Infatti all’articolo
103 è scritto: “ In caso di contrasto fra
gli obblighi contratti dai Membri delle Nazioni Unite con il presente statuto,
e gli obblighi da essi assunti in base a qualsiasi accordo internazionale
prevarranno gli obblighi derivanti dal presente Statuto”. Tradotto: fra
l’obbligo di rispettare il rapporto debito/pil e l’obbligo di elevare i livelli di vita, e realizzare il rispetto universale ed effettivo dei diritti dell’uomo , prevale
il secondo.
Mi rendo conto che costituzionalmente il mio discorso è gravemente
viziato dall’esautorazione del Parlamento in una Repubblica Parlamentare. Ma un
Parlamento formato da gente totalmente ignorante, non può svolgere
rappresentanza di alcun tipo né “adempiere
con onore e disciplina al suo mandato” art. 54 Cost.
Sarebbe uno strappo
costituzionale enorme? Certo ma per far rispettare meglio lo spirito della Carta. Si tratta di un’emergenza democratica reale che,
se è grave e pericolosa come i più asseriscono, non basta cambiare colore ad un
governo , ci vuole il golpe: un “golpe costituzionale”
necessario a porre al centro i principi di solidarietà ed
eguaglianza finalizzato a ripristinare una convivenza civile degna di questo nome
senza odi e rancori. Insomma: “ardatece glie pallone, jateuenne a casa assì
finisce stà commeddia”.
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