Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

martedì 22 ottobre 2019

Tutti i colori di una notte frusinate

Luciano Granieri





























Strana notte quella di sabato di 19 ottobre a Frosinone. Una notte nera, certamente, perché giunta a conclusione di una settimana che ha visto l’estromissione definitiva della cultura dall’ottica amministrativa del Comune di Frosinone. Sotto il taglio draconiano del 40% delle spese per la cura sociale dei cittadini, cade pesantemente il servizio ai campi sportivi, la Villa Comunale non ospiterà più mostre ed eventi artistici, la Casa della Cultura marcirà  dentro   mura assediate dall’umidità, saranno dimezzati i fondi destinati alla biblioteca e al museo archeologico, i cui finanziamenti erogati dalla  Cassa depositi e Prestiti per riqualificarlo, sono stati destinati allo Stadio, un’opera  di un privato. 

Giova ricordare che l’alienazione di ogni opzione pubblica sulla promozione delle attività sportive  culturali, segue la falcidia di altri servizi tesi al benessere della collettività frusinate. Il servizio di scuolabus? Eliminato. Mense scolastiche per gli istituti primari? A pagamento.  Asili Comunali? Chiusi.  

Una notte nera perché proprio alla contemporanea  “notte bianca” - carnevalata  organizzata dall’amministrazione Comunale per mostrare una valenza culturale di facciata, fatta di sguaiate sbicchierate    a uso e consumo di un popolino ammaestrato   al campaccio dell’ ex Matusa - hanno partecipato i fascisti del terzo millennio dispensatori di farneticazioni razziste  nel loro covo  mascherato da Pub. 

Notte nera per i servizi alla cittadinanza, ormai falcidiati e svenduti agli interessi privati, notte bianca  per la cultura, nel senso che ogni prospettiva culturale è andata in bianco. Ma fra il nero ed il bianco in questa  notte così particolare ha spiccato un’oasi di colore. In piazza Garibaldi nel circolo, questo si,  artistico-culturale “Rigenesi  Spazio Arte” gestito da Riccardo Spaziani e Fabiana Fattori,  i colori della musica afroamericana - comprendente contaminazioni  fra il groove nero  del blues, del jazz, lo stile solare e diafano delle suggestioni sudamericane,  fra samba e bossanova, il rosso fuoco della passione spagnoleggiante - hanno levato alto la loro potente trasgressione sonora, grazie alla Whistle Jazz Band. 

Un gruppo di amici appassionati di jazz e di musica  (Alberto Bonanni  - sax tenore, Antonello Panacchia - basso, Raimondo Pisano - chitarra e il sottoscritto Luciano Granieri alla Batteria) hanno lanciato, con le armi della  creatività,   la propria invettiva in musica contro la grettezza di chi ha costruito su razzismo ,  odio verso gli altri, il proprio consenso. 

Abbiamo provato grande soddisfazione quando ad una certa ora “Rigenesi Spazio Arte” si è riempita di ragazze e ragazzi delusi dal grigiore della notte nero-bianca frusinate,  pronti a nutrirsi dei colori della tolleranza, della condivisione e socializzazione, anche culinaria:  da un lato una ciociarissima sagne e fagioli, dall’altra un’americana Chiffon Cake. 

Ecco noi speriamo che i cittadini ciociari tornino ad invocare una città con i colori della tolleranza e di una rinnovata condivisione sociale, lontana dal grigiore di un’amministrazione che ha solo badato ad allargare il tappeto sotto il quale nascondere cumuli d’immondizia e macerie risultato di una scellerata gestione della città.

Whistle Jazz Band


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