Strana notte quella di sabato di 19 ottobre a Frosinone. Una
notte nera, certamente, perché giunta a conclusione di una settimana che ha
visto l’estromissione definitiva della cultura dall’ottica amministrativa del
Comune di Frosinone. Sotto il taglio draconiano del 40% delle spese per la cura
sociale dei cittadini, cade pesantemente il servizio ai campi sportivi, la
Villa Comunale non ospiterà più mostre ed eventi artistici, la Casa della
Cultura marcirà dentro mura assediate dall’umidità, saranno
dimezzati i fondi destinati alla biblioteca e al museo archeologico, i cui
finanziamenti erogati dalla Cassa
depositi e Prestiti per riqualificarlo, sono stati destinati allo Stadio, un’opera
di un privato.
Giova ricordare che
l’alienazione di ogni opzione pubblica sulla promozione delle attività
sportive culturali, segue la falcidia di
altri servizi tesi al benessere della collettività frusinate. Il servizio di
scuolabus? Eliminato. Mense scolastiche per gli istituti primari? A
pagamento. Asili Comunali? Chiusi.
Una notte nera perché proprio alla
contemporanea “notte bianca” - carnevalata organizzata dall’amministrazione Comunale per
mostrare una valenza culturale di facciata, fatta di sguaiate sbicchierate a uso
e consumo di un popolino ammaestrato al
campaccio dell’ ex Matusa - hanno partecipato i fascisti del terzo millennio dispensatori
di farneticazioni razziste nel loro
covo mascherato da Pub.
Notte nera per i
servizi alla cittadinanza, ormai falcidiati e svenduti agli interessi privati,
notte bianca per la cultura, nel senso
che ogni prospettiva culturale è andata in bianco. Ma fra il nero ed il bianco
in questa notte così particolare ha
spiccato un’oasi di colore. In piazza Garibaldi nel circolo, questo si, artistico-culturale “Rigenesi Spazio Arte” gestito
da Riccardo Spaziani e Fabiana Fattori, i colori della
musica afroamericana - comprendente contaminazioni fra il groove nero del blues, del jazz, lo stile solare e
diafano delle suggestioni sudamericane,
fra samba e bossanova, il rosso fuoco della passione spagnoleggiante -
hanno levato alto la loro potente trasgressione sonora, grazie alla Whistle
Jazz Band.
Un gruppo di amici appassionati di jazz e di musica (Alberto Bonanni - sax tenore, Antonello Panacchia - basso,
Raimondo Pisano - chitarra e il sottoscritto Luciano Granieri alla Batteria)
hanno lanciato, con le armi della creatività, la propria
invettiva in musica contro la grettezza di
chi ha costruito su razzismo , odio
verso gli altri, il proprio consenso.
Abbiamo provato grande soddisfazione
quando ad una certa ora “Rigenesi Spazio Arte” si è riempita di ragazze e ragazzi
delusi dal grigiore della notte nero-bianca frusinate, pronti a nutrirsi dei colori della
tolleranza, della condivisione e socializzazione, anche culinaria: da un lato una ciociarissima sagne e fagioli,
dall’altra un’americana Chiffon Cake.
Ecco noi speriamo che i cittadini
ciociari tornino ad invocare una città con i colori della tolleranza e di una
rinnovata condivisione sociale, lontana dal grigiore di un’amministrazione che
ha solo badato ad allargare il tappeto sotto il quale nascondere cumuli d’immondizia
e macerie risultato di una scellerata gestione della città.
Whistle Jazz Band |
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