Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

giovedì 28 gennaio 2021

Pratiche e atti inqualificabili sul piano politico, morale e storico, si stanno moltiplicando da parte di alte cariche istituzionali cittadine.

 

Frosinone, 28/01/2021



L’ANPI di Frosinone esprime la propria profonda indignazione per il ripetersi di atti, esternazioni e comportamenti da parte di personaggi con alte responsabilità politiche ed amministrative in merito ad argomenti che meriterebbero la più seria considerazione.

Da tempo si susseguono dichiarazioni e fatti concreti che spiegano molto chiaramente quale sia la concezione di questi soggetti del ruolo che ricoprono. Una idea arrogante, padronale del potere che li porta a sbeffeggiare non solo i loro oppositori ma addirittura la storia e le sofferenze di coloro che subirono la ferocia dei carnefici nazisti e fascisti.

Solo negli ultimi giorni, e solo per parlare degli Amministratori di Frosinone, abbiamo assistito a multe indegne comminate a volontari ambientalisti per “affissione abusiva” (mentre non si perde occasione per riempirsi la bocca di ecologismo di maniera, tanto per sembrare alla moda), a spiritosi tentativi di accostamento della pandemia con il concentrazionismo e la “soluzione finale”, all’uso di sedi istituzionali per propaganda di partito (naturalmente neofascista, perché per gli altri vige il regolamento che vieta tutto e le numerose istanze che presentano rimangono inevase al protocollo per anni) fino alla carnevalata del tatuaggio che scimmiotta il dramma dei deportati dei lager. Cos’altro ci aspetta? I cittadini che ci chiamano (perché non tutti si divertono a queste indegne manifestazioni di cinismo) vorrebbero capire. Ma è difficile prevedere fino a che punto il potere possa infischiarsene delle regole e dei valori fondanti una democrazia sostanziale e non solo formale, nell’intento di acquisire consensi a buon mercato.

Siamo convinti che il sindaco di Frosinone, così come il consigliere autore del post infamante e delle successive scuse forse peggiori del post stesso, non avessero l’intenzione di ridicolizzare l vittime dell’Olocausto, ebree o no; anche perché le loro espressioni fanno ritenere che non abbiano nemmeno troppo chiaro di cosa si tratti, visto che ne parlano come si parlerebbe di una scampagnata. Tuttavia il ruolo che ricoprono richiede la massima consapevolezza, la massima serietà, quella “disciplina e onore” scritti nero su bianco nella Costituzione (art. 54, ma il sindaco lo sa). E prendere come un giochino la memoria di ciò che è stato fatto nella civilissima Europa, farsi i numerini sul braccio (o sulla mano, dove si vedono meglio) può aiutare nella degenerazione mediatica della politica, non certo nella consapevolezza del terrore, così ridotto a barzelletta. Sarebbe invece ora, se davvero volessero dimostrare e non solo dichiarare in occasioni rituali, di aderire alla Repubblica che rappresentano ed amministrano, a partire dalla Costituzione sulla quale giurano e dalla Storia che l’ha prodotta, di liberarsi e liberare l’Amministrazione della Città da ingombranti presenze di nostalgici dichiarati che operano indisturbati coltivando nella società l’odio e nelle Istituzioni l’arroganza e l’autoritarismo.

Il Sindaco sa bene che i primi, se non gli unici, a pagare le conseguenze dell’odio razziale e sociale sono i più deboli, i più poveri, quelli che a chiacchiere e genericamente tutti dicono di voler difendere ma che immancabilmente si trovano soli e indifesi di fronte ad ogni genere di difficoltà. Per questo, per l’importanza che ha il ruolo che ricopre, per le aspettative di tutti i cittadini ad essere rappresentati, più che imbrattarsi il polso sarebbe utile a commemorare degnamente le vittime dello sterminio che il Sindaco avviasse serie e concrete politiche di contrasto al razzismo, alla xenofobia, al negazionismo o al riduzionismo, all’esclusione sotto qualsiasi forma e da chiunque praticati. E ci risparmiasse scene disgustose e preoccupanti di sottovalutazione di drammi di cui ancora alcuni sembrano non riuscire ad avere piena coscienza.

L’ANPI non entra nel confronto elettorale e non sponsorizza partiti o coalizioni, fedele al suo ruolo sociale di promozione dei principi costituzionali e della conoscenza della storia che li ha determinati; pertanto per noi non si tratta di questioni di schieramento, se non sui fondamenti democratici e sul rispetto della storia, delle conquiste e delle legittime opinioni. Le nostre preoccupazioni investono fatti e comportamenti che, ripetuti su tutto il territorio della Penisola, stanno producendo un progressivo smottamento verso il degrado civile e di conseguenza sociale. Vorremmo poter confidare nella consapevolezza dei delegati del popolo nella loro decisiva funzione per impedirlo; ma temiamo che l’affezione al potere possa continuare a sottomettere ogni questione di rilevanza etica e ogni progetto di lungo respiro.

A.N.P.I. Sezione Cittadina di Frosinone Il Presidente (Simone Campioni)

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