Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

lunedì 6 giugno 2022

Cinque referendum per ingabbiare la giustizia

 Comitati territoriali per la Difesa della Costituzione





Il buon funzionamento di una Democrazia come la nostra si basa sul bilanciamento fra i Poteri Legislativo, Esecutivo e Giudiziario, ognuno dei quali fa da contrappeso agli altri e ne limita i possibili eccessi. 

Il 12 giugno saremo chiamati al voto per 5 referendum abrogativi che riguardano la Giustizia, con lo scopo dichiarato di indebolire il Potere Giudiziario :cinque  quesiti molto difficili da capire per chi non conosce perfettamente i meccanismi di funzionamento dei Tribunali. Cerchiamo comunque di evidenziarne brevemente i pericoli. 

1. Particolarmente inaccettabile per i cittadini onesti risulta il quesito 1 che permette ai politici pregiudicati di poter essere eletti e rimanere in carica, mentre oggi la legge Severino per fortuna lo impedisce 

2. Se fosse approvato il quesito 2, l’abolizione di tutte le misure cautelari nel caso di pericolo di reiterazione dei reati favorirebbe in particolare le illegalità compiute dai “colletti bianchi”. Inoltre saranno abolite misure come l’allontanamento dalla casa familiare (violenza domestica) o il divieto di avvicinamento alla persona offesa (“stalking”): provvedimenti indispensabili per prevenire, ad esempio la violenza sulle donne che è in drammatico aumento. 

 3. La separazione delle carriere rischia di legare l’azione del Pubblico Ministero a quella dell’Esecutivo. Altro che separazione dei poteri! Il PM finirebbe sotto il controllo politico del Governo, con una forte limitazione della funzione inquirente (specie nei confronti del potere). 

4. Il quesito 4 chiede che alla valutazione delle pagelle dei magistrati partecipino anche gli avvocati. Un giudice si potrebbe trovare in aula un avvocato che con il suo voto, può influenzare la sua carriera. Addio imparzialità del giudizio. 

5. Infine la cosiddetta “riforma del CSM” renderebbe più caotica l’elezione dei magistrati per l’organo di autogoverno, senza riuscire ad abolire le “correnti”.

 Le cinque proposte di abrogazione convergono verso un unico scopo, quello di indebolire il Potere Giudiziario, spesso a scapito del cittadino comune e a favore dei politici e dei potenti. 

Per questo chiediamo di votare NO a tutt'e cinque i referendum del 12 giugno.

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