Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

giovedì 10 ottobre 2013

Guai a strumentalizzare la manifestazione in difesa della Costituzione

Luciano Granieri

Le motivazioni per difendere la Costìtuzione e quindi   partecipare alla manifestazione di sabato prossimo, sono molteplici   e variegate. Alle istanze proposte dagli organizzatori del corteo “Costituzione la via maestra” se ne sono aggiunte molte altre  avanzate  da movimenti e organizzazioni differenti. 

Le parole d’ordine di Rodotà, Zagrebelsky, Carlassare, Landini e Don Ciotti, sono: partecipazione, rispetto della dignità umana, garanzie dei diritti umani, civili e politici. Il documento di invito alla partecipazione di Roma è ampio, ma tralascia l’approfondimento di alcuni aspetti che invece costituiscono il contributo di altre forze,   in particolare quelle contraddistinte da un orientamento anticapitalista. 

Come non vedere che l’attacco alla Costituzione, elemento di coesione sociale,  è funzionale a rimuovere un ostacolo  eretto contro il pieno dispiegarsi delle politiche di austerity dilaganti in Europa?  Come non capire che   la forzatura dell’inserimento del pareggio di bilancio nella Carta non è che l’ultimo e il più aberrante dei tentativi di destrutturare l’impianto solidaristico della Costituzione?  

Del resto J.P Morgan,  la più grande banca d’affari statunitense,  lo ha scritto nero su bianco. Secondo il più grande club di squali speculatori finanziari affamatori di popolo “E’ per colpa delle idee socialiste insite nelle costituzioni  antifasciste degli Stati del sud Europa,  se non si riescono ad applicare le necessarie misure di austerity”.  

Un altro aspetto e forse il più conflittuale in merito alla difesa della Costituzione, riguarda la lotta di classe. I drammatici eventi della seconda guerra mondiale e della resistenza, hanno inglobato  la  lotta di liberazione dall’occupazione tedesca, la guerra civile per liberarsi dalla dittatura fascista, ma anche la battaglia delle classi subalterne per la conquista di diritti quali il lavoro, la progressività fiscale, l’istruzione e la salute pubbliche, le responsabilità sociali delle imprese private. Diritti che puntualmente vengono sanciti nella Carta. 

Per quanto la Costituzione sia il risultato di un compromesso della classe lavoratrice con la borghesia liberale , capitalista e cattolica , è la prima,  nella struttura della Carta,  ad esercitare una supremazia sulla seconda. E’per questo motivo, che sin dall’immediato dopo guerra, il processo di controrivoluzione di una classe borghese irriducibile, ha sempre impedito il rispetto delle regole scritte nella Costituzione e ha cercato in ogni modo di sovvertirle. 

Probabilmente il periodo in cui più ci si è avvicinati al recepimento  delle norme costituzionali è stato negli anni ’70 dopo l’imponente stagione delle rivolte sociali che avevano prodotto una avanzamento nel rispetto dei diritti inscritti nella Costituzione. Sappiamo tutti come il processo di restaurazione  stragista sia riuscito a stroncare quelle conquiste e il successivo decennio, contraddistinto dagli insegnamenti ultraliberisti dei Chicago boys, abbia sepolto definitivamente ogni aspirazione di affermazione del proletariato. 

Anche questa analisi manca nell’appello in difesa della Costituzione redatto dai promotori della manifestazione di sabato prossimo. Ma non è importante. E’ sufficiente che comunque sia presente, grazie alla partecipazione di altri movimenti.  In sostanza mi preme sottolineare come la molteplicità delle istanze poste a sostegno della manifestazione di sabato, sia da considerare una enorme ricchezza. Tutte hanno pari dignità. 

E’ pericoloso dividersi sulla maggiore o minore legittimità delle motivazioni che inducono ha difendere la Costituzione. Il rischio è che qualcuno strumentalizzi la manifestazione per  rifarsi il trucco e cercare nuova visibilità politica. Il fatto che la Costituzione abbia aggregato forze che su altre questioni hanno posizioni diverse è estremamente positivo. Ma tali differenze devono rimanere fuori dal contesto della manifestazione di sabato. 

Guai se qualcuno, fra i movimenti e le organizzazioni che hanno aderito,  cercherà di fare campagna acquisti, o formare nuovi partitini inconcludenti destinati allo zero virgola. Da questo punto di vista ho apprezzato lo sforzo che è stato fatto a Frosinone, nel costituire il comitato in difesa della Costituzione. Nel coordinamento sono presenti partiti, movimenti e associazioni, ma ognuno (qualcuno storcendo il naso) , ha rinunciato ad esaltare la propria  appartenenza in nome dell’unità di un movimento che come unico scopo ha la difesa della Costituzione. In altri luoghi e in altre sedi potremo discutere e confrontarci sulle altre questioni. Oggi la difesa della Carta impone,qui e ora,  una granitica unità.


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