Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

mercoledì 9 ottobre 2013

Per difendere la Costituzione, per lo Stato di diritto, contro lo Stato di privilegio, sabato 12 ottobre tutti a Roma .

Comitato in difesa della Costituzione Frosinone


 Il Comitato in  difesa della Costituzione sollecita  tutti coloro che vogliono  difendere lo Stato di diritto, a partecipare    alla manifestazione nazionale  in difesa della Costituzione denominata “Costituzione la via maestra”, organizzata dai costituzionalisti, Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky,  Lorenza Carlassare,  dal segretario generale della FIOM Maurizio Landini e da Don Luigi Ciotti di Libera. E’ fondamentale partecipare in massa al corteo che sabato 12 ottobre partirà alle 14,30 da Piazza della Repubblica e giungerà  in Piazza del Popolo, per difendere la Costituzione quale elemento fondante di uno Stato  democratico  e solidale. Il comitato   esorta, inoltre,  ad esibire un segno di lutto per ricordare la tragedia di Lampedusa, così come richiesto dagli stessi  organizzatori. Ciò   per  evidenziare come  l’articolo 10 della Costituzione preveda  che  “Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha dritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge”.  Difendere la Costituzione è difendere i diritti di tutti, chiunque siano e da qualunque parte vengano. Uno Stato che fonda i propri obbiettivi legislativi sulla tutela dei privilegi   e non sulla difesa dei diritti dei cittadini, non è uno Stato democratico. Per evitare  una tale deriva antidemocratica  lo Stato si dota della Costituzione,  una elaborazione superiore in cui si identificano i principi in base ai quali  si deve indirizzare l’impianto normativo. Nel caso della nostra Costituzione tali principi si   fondano sul rispetto della dignità umana, sulla partecipazione dei cittadini alla vita politica,   sull’assicurazione  dei diritti, umani,  civili e politici, fondamentali  alla vita di ciascuno.   E’ inutile negarlo, molte    delle leggi  emanate dai  governi   della Repubblica,  succedutisi  dal dopoguerra ad oggi,    hanno sempre avuto come obbiettivo più o meno celato la tutela dei privilegi di pochi,  in danno dei principi democratici  .  Se ciò non è avvenuto in maniera definitiva lo si deve alla presenza della nostra Costituzione, baluardo estremo posto al rispetto dei diritti di ogni cittadino.  Per questo motivo la Carta Costituzionale è stata fatta oggetto di continui tentativi di sovvertimento e di manomissione.  L’idea di cambiarne la seconda parte,  quella attuativa, con il mal celato intento  di  procedere al sovvertimento della prima parte, quella relativa ai principi fondamentali , ha sempre ispirato i governi succedutisi alla guida del paese,  esecutivi rappresentativi delle èlite  economico-finanziarie  impegnate a tutelare i propri privilegi. Oggi, dopo il breve impasse  imposto da una finta quanto  kafkiana  crisi politica , il disegno ha ripreso vigore. Il governo Letta 2.0 ha ribadito la necessità di modificare l’articolo 138 della Costituzione per consentire che il disegno di riforma costituzionale,  messo a punto dai 42 saggi nominati con decreto, del tutto illegittimo,   dallo stesso Letta, con l’avallo del presidente Napolitano, possa finalmente infettare l’equilibrio democratico determinato dalla Carta eludendo i principi di garanzia imposti  dallo stesso 138.  La riscrittura in senso oligarchico dell’organizzazione statuale,  collide con il principio di repubblica democratica partecipata sancita nella  prima parte  della Costituzione.  Si sta cercando di assestare il colpo definitivo allo Stato di diritto per decretare il dominio assoluto dello Stato di privilegio.
Comitato in difesa della Costituzione della Provincia di Frosinone.


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