Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

giovedì 27 marzo 2014

Frosinone Multiservizi: Si procrastina

Comitato di Lotta Frosinone


Non poteva che essere rimpallata ad altra sede in altro contesto la gravissima situazione della Frosinone Multiservizi.
Gli enti locali più esposti dall’ammontare debitorio, la Provincia e Frosinone, hanno avuto grosse perplessità a rispondere all’impegno regionale della chiusura della società, mettendo in bilancio il dovuto. La Regione ha approntato un percorso di liquidazione ma coloro, soprattutto Frosinone, che si sbracciava ab illo tempore per questa eventualità oggi si nasconde e pone altre questioni davanti alla soluzione di cui loro sono responsabili avendo dirottato tutti i servizi in altre mani e cassando la Servizi Strumentali.

Nella prima decade di febbraio i liquidatori presentano i debiti della Società; a seguito di tale atto la Regione dà incarico ad un legale di focalizzare la situazione e capire quale ruolo si può avere in questa vicenda; letto questo la regione delibera l’impegno di spesa volto alla copertura completa della propria parte debitoria e lo subordina a che gli enti facciano altrettanto e che i liquidatori facciano un’analisi più dettagliata delle motivazioni che hanno portato il debito così in alto.
I liquidatori oggi si sono presentati con tale documento, invece gli enti si sono presentati a mani vuote e senza alcuna soluzione da proporre. 
Sviluppo Lazio a nome della Regione ha chiesto atti amministrativi volti a decifrare le posizioni degli enti che invece si sono affrettati a dare le più svariate risposte in merito:

Il Comune di Alatri sarebbe pronto a ripianare € 898.813,81 senza battere ciglio, rateizzandolo in tre anni! Siamo davanti o ad una eccezionale e solerte amministrazione o a degli sconsiderati che farebbero pagare ai cittadini tutti quote insostenibili senza provare a definire almeno percorsi alternativi? A voi la risposta.
La Provincia, come oramai suo costume, rimanda, come suggerito dai lavoratori, ad un tavolo tecnico-politico da organizzarsi presso la Regione Lazio. Ma va?!?
Frosinone si difende sempre alla stessa maniera, rilanciando le altrui responsabilità, dribblando le proprie, e anteponendo il piano di riequilibrio economico finanziario elemento decisivo per qualsiasi valutazione futura di carattere economico-sociale della città. Si rifletta che in tale piano non è rintracciabile l’ammontare debitorio della Frosinone Multiservizi, ma solo l’effetto “taglio” che tra l’altro era stato previsto dalla precedente Amministrazione « L'Ente ha cessato I'affidamento di servizi alia societa Multiservizi in liquidazione, provvedendo ad una riclassificazione dei servizi e conseguendo, COSI, un risparmio di spesa pari a circa 0,9 milioni di euro, il cui pieno effetto si realizzerà a partire dall’esercizio 2014» (Deliberazione n. 256/2013/PR5P Corte dei Conti Sezione Regionale di Controllo per il Lazio, par. 7.12.)
Nel frattempo però l’ente continua con le esternalizzazioni dei servizi, ieri 26 marzo è toccata alla pubblica illuminazione, ma anche le affissioni, i tributi e prossimamente e il servizio di controllo degli impianto di riscaldamento, caricando sulla collettività costi (anche quelli impropri!!!) che precedentemente non vi erano perché molti dei quali gestiti in proprio e che la Frosinone Multiservizi contribuiva, spesso fuori dai contratti, ad aiutare a svolgere.

E così si riprendono le borse, si reindossano nuove casacche, si rimodula il linguaggio e si torna nuovamente in pellegrinaggio a Roma, al consueto e sparecchiato tavolo regionale, dove si dirà che ci sono le volontà di tutti ma manca un tassello per rimettere tutto in piedi! Ci si aggiornerà di nuovo, fino almeno alle europee, così passata la festa gabbato lo santo.
I lavoratori incassano bene! Senza società, senza lavoro, senza reddito, con un fardello di promesse da parte di tutti i politici essi attendono placidi la buona novella. Intanto però si redigono i ricorsi per le cause di interposizione, si inviano quotidianamente decreti ingiuntivi per il TFR in ritardo di un anno, facendo crescere l’ammontare debitorio della Società ma anche degli enti e preparano la loro personale campagna elettorale.

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