Il 30 giugno scorso è scaduto il periodo utile per
raccogliere la firme sulle leggi d’iniziativa popolare relative alla scuola,
alla modifica dell’art.81 cost. alla adozione di una legge elettorale proporzionale.
Ad esse si aggiunge una petizione proposta dall’Anpi, denominata “mai più
fascismi” da inoltrare alle istituzioni
democratiche , affinchè, nel rispetto delle leggi in vigore (Scelba,
Mancino), impediscano manifestazioni
pubbliche e partecipazioni alle elezioni a gruppi che
facessero esplicito riferimento al partito fascista.
Dal momento che i tempi
per l’autenticazione, anche tramite PEC, sono stati prorogati fino al 5 agosto,
è possibile raccogliere ancora qualche adesione. Attualmente le firme già
depositate sono 20.000, e ad oggi quelle da presentare sono altrettante. Il
numero necessario per portare le leggi
in Parlamento è di 50.000, quindi è chiaro che l’obiettivo ancora
non è stato ottenuto. In realtà le adesioni raccolte non
sono uniformi per tutte le Lip .
La più vicina al quorum è quella sulla
scuola, segue la modifica dell’art.81 cost. ancora più indietro e la proposta sulla legge elettorale
proporzionale. La petizione “mai più fascismi” non ha necessità di quorum, né di
autenticazione delle firme, ma le adesioni raccolte sono inferiori alle Lip . Questa la situazione a livello
nazionale.
Nel nostro territorio, il risultato non è sostanzialmente diverso. Il comitato 4
dicembre per la costituzione di Frosinone,( sezione locale del coordinamento
democrazia costituzionale), la sezione provinciale della Lip scuola e l’ Anpi di Frosinone, hanno messo in campo quanto era
nelle proprie forze per raccogliere il
maggior numero di firme. Alla campagna hanno contribuito, la segreteria provinciale di Rifondazione Comunista e la
segreteria nazionale di Democrazia Atea. Alcuni esponenti di questi
raggruppamenti si sono candidati alle elezioni politiche e regionali nelle liste di Potere al Popolo,
mentre alcuni rappresentanti della Lip
scuola provinciale hanno concorso, sempre per il Parlamento e per la Regione nelle fila di LeU.
Come
portavoce del comitato 4 dicembre, desidero ringraziare l’ANPI di Frosinone che, grazie all’impegno del suo presidente Simone Campioni e di molti militanti, ci ha supportato significativamente
nella raccolta delle firme. Un ringraziamento particolare va al consigliere comunale Daniele Riggi che
ha provveduto all’autentica.
Il quadro che la nostra provincia rimanda in
merito a questa vicenda è desolante, sarebbe ipocrita nasconderlo.
Numericamente siamo ad oltre le 250 firme per la scuola, 125 per la modifica
dell’art.81, una trentina per la legge elettorale (per cui c’è stata una
difficoltà nel reperimento dei moduli) e circa 65 firme per la petizione mai
più fascismi. Ripercorrendo quanto
avvenuto, possiamo dire che molto negativamente hanno inciso le elezioni del 4 marzo. Grazie agli accordi stipulati a livello nazionale sia
con “Potere al Popolo” che con “Liberi e
Uguali”, i quali avevano
concesso la disponibilità durante i loro comizi a raccogliere le firme, si
sperava in un risultato diverso.
Purtroppo nella nostra provincia le direzioni locali dei due schieramenti, privilegiando il
marketing elettorale, rispetto ai
contenuti delle Lip, con cui si
dichiaravano d’accordo, hanno boicottato i banchetti. Quelli organizzati in collaborazione con LeU sono stati osteggiati da Potere al Popolo e
viceversa. Dal Movimento 5 Stelle,
paladino della Costituzione , della giustizia sociale, e della scuola
pubblica, non abbiamo avuto segnali.
Ad elezioni svolte la raccolta firme, sempre a livello locale, ha
subito un ulteriore rallentamento . Molti hanno considerato inutile sostenere
delle leggi che auspicabilmente il cosiddetto governo del cambiamento avrebbe
fatto proprie. Altri, in particolare i delusi del Brancaccio, hanno usato i
nostri banchetti per una sfida all’ok corral, utile ad individuare i colpevoli della debacle “ultrasinistrorsa”
, in qualche caso addebitata inspiegabilmente anche a noi che stavamo raccogliendo le firme.
In merito alla petizione dell’Anpi, sul divieto di concedere
partecipazione elettorale e manifestazioni pubbliche a gruppi che si rifanno in
modo manifesto al fascismo, il quesito è stato minimizzato. E’ stato considerato inutile proprio da chi è ipotizzabile avesse la nostra stessa
sensibilità antifascista . Vogliamo dire che se ci ritroviamo Salvini a
comandare è anche un po’ colpa di questa
sottovalutazione?
La vicenda della
raccolta firme sulle Lip, al di la’ di
quale esito avrà , mostra inequivocabilmente l’assoluta sottovalutazione del
merito rispetto ai proclami elettorali. Una legge che sostituisse la buona scuola
renziana era da tutti auspicata, ed è stata quella che ha raccolto più firme,
anche grazie all’impegno di alcuni insegnanti che negli ultimi mesi hanno vissuto sulla loro pelle le angherie del
preside manager.
Il principio di
preminenza dell’interesse sociale sulla speculazione finanziaria, oggetto della
Lip sulla modifica dell’art.81 della Costituzione non è stato recepito in tutta
la sua importanza. Non si è capito, o non si è voluto intendere, che se non si
esce dalle politiche di austerity imposte dalle oligarchie politico-finanziarie
europee non sarà possibile mettere in campo alcun provvedimento di sociale
utilità, compreso il reddito
condizionato mantra della campagna elettorale grillina.
Ebbene noi l’austerity
ce l’abbiamo dentro la Costituzione. Un impegno in questo senso, così come
anche annunciato dal governo del cambiamento, avrebbe dovuto essere preso
subito a partire dalla modifica dell’art.81 e a seguire andando in Europa ad
esigere la modifica dei trattati. A quanto pare,
invece, il coacervo penta leghista è capace ad alzare la voce solo per far affogare
centinaia di migranti in mare.
Dalla situazione appena descritta si deduce
tristemente come, nonostante sia stato potenziato l’esercizio della democrazia
diretta con l’impegno a discutere in breve tempo, almeno nelle commissioni parlamentari, le leggi d’iniziativa popolare, tale
prerogativa rimane debole ed inefficace se le norme proposte non sono recepite
oppure non spingono i cittadini ad
esercitare questo loro diritto.
Allora sarebbe
il caso, prima di proporre altre leggi d’iniziativa popolare, rendere il popolo
un po’ più consapevole distogliendolo dal falso frastuono dei media che,
agitando lo spauracchio di una crudele guerra fra poveri, lascia irrisolte le questioni vere. Le cause cioè della precarietà della vita di molte, troppe,
persone.
Questo dovrebbe essere il nostro compito se vogliamo riprendere un po’
di credibilità verso un blocco sociale che prima ci considerava punto di
riferimento. Questo dovrebbe essere il nostro impegno in un futuro che sarà
molto complicato per tutti.
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