Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

venerdì 4 gennaio 2019

Purtroppo è vero il Pd di Costituzione non c'ha capito mai niente.

Luciano Granieri Potere e al Popolo Frosinone




Riprendiamo dall’articolo di Stefano Folli pubblicato oggi su”Repubblica in merito alle intenzione di molti sindaci, a cominciare dal primo cittadino di Palermo Leoluca Orlando,  di non applicare il decreto sicurezza sul divieto  di riconoscere la residenza  ai  cittadini immigrati  cui è scaduto il permesso di soggiorno. 

Folli scrive“I sindaci -dal Palermitano Orlando  al milanese Sala- hanno posto in forme diverse  una questione che tocca le incongruenze del decreto Salvini  controfirmato dal Quirinale. Hanno il diritto politico di farlo, mentre non hanno il diritto di ignorare la legge…..Molto più realistico sarebbe creare le premesse per un ricorso alla Consulta.  Ogni altra scorciatoia ha il sapore della manovra politica in sfregio alle istituzioni quali che siano le buone intenzioni di partenza…. L’iniziativa del ribelle Orlando, subito sostenuto dal napoletano De Magistris, ha il sapore del populismo antico, precedente l’ondata giallo-verde….. L’immagine dei sindaci pronti a disattendere la legge in polemica con il governo centrale offre nuove frecce all’arco della Lega…..Viene da pensare che certe mosse  del  ministro-poliziotto siano pensate  non per promuovere la sicurezza dei cittadini, bensì per aizzare il riflesso condizionato degli avversari. I quali puntualmente cadono nella trappola….”  Se Repubblica è vicino al Pd come i penta-fascio-stellati sostengono i nuovi governanti possono stare tranquilli. L’articolo di Stefano Folli, quello si, offre nuove frecce all’arco della Lega.

 L’editorialista di Repubblica sostiene che sarebbe stato molto più realistico creare le premesse per un ricorso alla Consulta. Ed è proprio questo che vogliono fare i sindaci!  Per il presidente emerito della Consulta, Cesare Mirabelli  la decisione dei primi cittadini dissidenti è un atto politico. Non può un sindaco ricorrere direttamente alla Consulta per  denunciare una legge come manifestamente  incostituzionale ma  la decisione di non applicarla,  perché reputata non rispettosa della Carta , a fronte di denunce cui questo atto di disubbidienza presumibilmente andrà incontro, potrà  consentirgli di chiederne di fronte al giudice il rinvio alla Corte. 

Secondo l’opinione della  quasi  totalità dei costituzionalisti il decreto sicurezza è una legge incostituzionale. Altro che cadere nella trappola! Un procedimento tale consente di rovesciare i termini della questione per cui i sindaci, nel non applicare una legge  riconosciuta incostituzionale dalla Consulta, hanno tenuto un comportamento assolutamente legale e consono ai loro doveri, al contrario, sarà il governo giallo-bruno ad aver licenziato un dispositivo illegale non conforme alla Costituzione. 

Continuando sul tema della legittimità  Costituzionale, è  destinata al fallimento l’iniziativa del Pd di ricorrere alla Consulta sulle modalità con cui è stata approvata la legge di bilancio. L’estromissione totale del Parlamento sulla promulgazione della finanziaria è fuori di dubbio.  Ma garanzie e rimedi a tali procedure esistono già all’interno dell’ordinamento dell’assemblea,   cioè nel regolamento del Senato  e della Camera, sta ai Parlamentari rispettarle. La  Corte Costituzionale non può entrare nel dispositivo normativo  delle  assemblee parlamentari  visto che , fra l’altro, le   violazioni denunciate   nei confronti dell’esecutivo sono state commesse dagli stessi denuncianti    quando erano al governo.  

L’iniziativa del Pd è destinata al fallimento. Una volta che la Corte avrà rigettato il ricorso  veramente    Salvini e Di Maio avranno nel  loro arco nuove e più potenti frecce  con le  quali potranno   ridicolizzare ogni iniziativa  dell'opposizione DEM  e continuare a licenziare provvedimenti in spregio delle prerogative parlamentari. La leggerezza, quanto non l’insipienza , con cui viene trattata la materia costituzionale dal parte del Pd e dei giornali collegati è disarmante. Non stupisce  l’assoluta nocività ai principi democratici della riforma costituzionale messa a punto da costoro e fortunatamente bocciata dagli italiani. 

Se questa è l’opposizione allora saremo destinati ad essere tiranneggiati dai nuovi fascisti  per molti anni. Fortunatamente l’alternativa c’è anche se oggi è ancora poco incisiva.  Parliamo di  Potere al Popolo. Per ora è fuori dal Parlamento. Un giorno speriamo  vi  entrerà. Ad oggi    riteniamo  fondamentale alimentare l’opposizione alla barbarie sulle strade, nelle piazze, in mezzo ai cittadini alle prese con i problemi della quotidianità. Riteniamo altresì che il rispetto della Costituzione sia la strada maestra sempre, mai  contrattabile con le  diverse convenienze elettorali. 

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