Il sindaco del Capoluogo Nicola Ottaviani, vittima dell’odioso
programma di rientro del debito, denominato Piano di Riequilibrio economico e Finanziario, in
qualità di uomo di legge e fine statista politico, almeno a livello
locale, dovrebbe essere a conoscenza
degli strumenti giuridici che gli consentirebbero di evitare la macelleria
sociale dovuta al taglio del 20% dei
servizi al cittadino. Taglio inserito nel prossimo bilancio previsionale e
giustificato dalla pesante contingenza debitoria .
E’ innegabile che la situazione deficitaria
lasciata dalla giunta di cento sinistra,
guidata da Michele Marini ormai due
consiliature fa, sia pesante ma, ripetiamo, ci sarebbero strade giuridiche per
evitare una devastazione sociale ritenuta ineluttabile dal sindaco
Ottaviani. Ad esempio la risoluzione del consiglio dei diritti dell’uomo del 23 aprile 1999 sancisce che:”l’ esercizio dei diritti fondamentali della
popolazione all’alimentazione , all’abitazione, al lavoro, all’educazione, ai
servizi sanitari , a un ambiente salubre, non possono essere subordinati
all’applicazione di politiche di aggiustamento strutturale e di riforme
economiche legate al debito”.
Evidentemente il sindaco Ottaviani non è così ferrato in tema di
giurisprudenza internazionale altrimenti
non avrebbe ceduto , per ragioni di bilancio, gran parte dei servizi
comunali a cooperative private non
garantendo il diritto al lavoro dei dipendenti dell’ente messi
irrimediabilmente in strada, o, per meglio dire, dentro una.
Parimenti la prossima alienazione dell’asilo
Pollicino va contro la tutela del diritto all’educazione sancita nello stesso consiglio dei diritti dell’uomo.
Che dire inoltre della convenzione di Vienna
sul diritto ai trattati del 1969 in cui
si determina che la situazione debitoria “non
deve essere usata per la realizzazione di progetti non redditizi o dannosi per
la popolazione e per l’ambiente” Come non giudicare non redditizio per la popolazione, e dannosa per l’ambiente, il dirottamento dei
finanziamenti ottenuti da CdP per il Parco
delle Fontanelle verso il finanziamento di un progetto privato come lo stadio del
Frosinone?
Ma il fine uomo di legge e podestà del Capoluogo ignora anche la giurisprudenza
sancita dalla Corte Costituzionale italiana. Questa , chiamata ad esprimersi sul mancato concorso di
spesa da parte della Regione Abruzzo al finanziamento del trasporto di studenti
disabili del Comune di Pescara per ragioni di bilancio regionale, si è espressa,
nel 2017, sancendo che i servizi ai
disabili sono costituzionalmente riconosciuti e non
possono essere limitati da esigenze di
bilancio. Se nel prossimo documento economico previsionale il taglio ai servizi per i
disabili sarà elevatissimo risulterà evidente
che Ottaviani ignora il pronunciamento della Consulta nel merito.
In realtà di
appigli giuridici per sconfessare la macelleria sociale ordita da questa giunta
neo leghista ce ne sarebbero molti. Ma
evocarli non gioverebbe a molto se alla base non ci fosse una netta e precisa
contrapposizione politica. Perché è inutile girarci intorno, il modo di
governare una comunità anche in presenza di limitate risorse finanziarie, è
sempre un’opzione politica. Politica è stata la scelta operata da Ottaviani di
usare lo stato debitorio dell’ente per devastare i servizi sociali.
Il rischio
di ritrovarsi una città a servizi sociali zero ha suscitato una decisa reazione di contrasto da parte del
sindacato Usb, dell’associazione Oltre l’Occidente, a cui si sono uniti i
partiti Potere al Popolo, Possibile e Rifondazione Comunista. Da
queste formazioni è partito un appello ai consiglieri d’opposizione
affinchè possano, avvalendosi anche della collaborazione di movimenti e forze sociali, difendere in consiglio comunale quel poco di bene pubblico rimasto . Speriamo
che una nuova possibile sinergia fra movimenti e forze politiche d’opposizione
possa salvaguardare la città dall’ennesimo
programma lacrime e sangue a tutto svantaggio della parte più
debole della cittadinanza.
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