Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

mercoledì 3 aprile 2019

Frosinone. Opposizione sociale e opposizione politica insieme contro il programma lacrime e sangue del Comune

Assemblea territoriale Potere al Popolo Frosinone




Il sindaco del Capoluogo  Nicola Ottaviani, vittima dell’odioso programma di rientro del debito, denominato Piano  di Riequilibrio economico e Finanziario, in qualità di uomo di legge e fine statista politico, almeno a livello locale,  dovrebbe essere a conoscenza degli strumenti giuridici che gli consentirebbero di evitare la macelleria sociale  dovuta al taglio del 20% dei servizi al cittadino. Taglio   inserito nel prossimo bilancio previsionale e giustificato dalla pesante contingenza debitoria .  
E’ innegabile che la situazione deficitaria lasciata  dalla giunta di cento sinistra, guidata da Michele Marini  ormai due consiliature fa, sia pesante  ma, ripetiamo, ci sarebbero strade giuridiche per  evitare una devastazione sociale ritenuta ineluttabile dal sindaco Ottaviani. Ad esempio la risoluzione del consiglio dei diritti dell’uomo  del 23 aprile 1999 sancisce che:”l’ esercizio dei diritti fondamentali della popolazione all’alimentazione , all’abitazione, al lavoro, all’educazione, ai servizi sanitari , a un ambiente salubre, non possono essere subordinati all’applicazione di politiche di aggiustamento strutturale e di riforme economiche legate al debito”.  Evidentemente il sindaco Ottaviani non è così ferrato in tema di giurisprudenza internazionale  altrimenti  non avrebbe ceduto , per ragioni di bilancio, gran parte dei servizi comunali a cooperative  private non garantendo il diritto al lavoro dei dipendenti dell’ente messi irrimediabilmente in strada, o, per meglio dire,  dentro una.   
Parimenti la prossima alienazione dell’asilo Pollicino va contro la tutela del diritto all’educazione sancita  nello  stesso consiglio dei diritti dell’uomo.  

  Che dire inoltre della convenzione di Vienna sul diritto ai trattati  del 1969 in cui si determina che la situazione debitoria “non deve essere usata per la realizzazione di progetti non redditizi o dannosi per la popolazione e per l’ambiente” Come non giudicare non redditizio  per la popolazione, e  dannosa per l’ambiente, il dirottamento dei finanziamenti ottenuti da CdP  per il Parco delle Fontanelle verso il  finanziamento  di un progetto privato come lo stadio del Frosinone?  

Ma il fine uomo di legge e  podestà del Capoluogo ignora anche la giurisprudenza sancita dalla Corte Costituzionale italiana.  Questa ,  chiamata ad esprimersi sul mancato concorso di spesa da parte della Regione Abruzzo al  finanziamento del trasporto di studenti disabili del Comune di Pescara per ragioni di bilancio regionale, si è  espressa, nel 2017,  sancendo che i servizi ai disabili sono costituzionalmente riconosciuti   e non possono  essere limitati da esigenze di bilancio. Se nel prossimo documento economico  previsionale il taglio ai servizi per i disabili sarà elevatissimo  risulterà  evidente che Ottaviani ignora il pronunciamento della Consulta nel merito. 

In realtà di appigli giuridici per sconfessare la macelleria sociale ordita da questa giunta neo leghista  ce ne sarebbero molti. Ma evocarli  non gioverebbe a molto se alla base non ci fosse una netta e precisa contrapposizione politica. Perché è inutile girarci intorno, il modo di governare una comunità anche in presenza di limitate risorse finanziarie, è sempre un’opzione politica. Politica è stata la scelta operata da Ottaviani di usare lo stato debitorio dell’ente per devastare i servizi sociali.

 Il rischio di ritrovarsi una città a servizi sociali zero  ha suscitato una decisa reazione di contrasto  da parte del sindacato Usb, dell’associazione Oltre l’Occidente, a cui si sono uniti i partiti Potere al Popolo, Possibile e Rifondazione Comunista.  Da  queste formazioni è partito un appello ai consiglieri d’opposizione affinchè  possano, avvalendosi anche della  collaborazione di movimenti e forze  sociali, difendere in consiglio comunale quel poco di bene pubblico rimasto  . Speriamo che una nuova possibile sinergia fra movimenti e forze politiche d’opposizione possa salvaguardare la città  dall’ennesimo programma  lacrime e  sangue a tutto svantaggio della parte più debole della cittadinanza.

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