Riassumiamo. Da quando è iniziato il contagio da coronavirus ,
con conseguente lock down, le misure economiche pianificate per arginare la
crisi sanitaria ed economica sono le seguenti:
Governo Nazionale
Decreto Cura Italia: il governo stanzia 25 miliardi di euro
complessivi, sfruttando il congelamento delle norme del Patto di Stabilità europeo
che prevedono il divieto di sforare dal rapporto debito/pil concordato. Guarda caso si è intaccato il dogma fondante
della UE , solo quando la crisi ha incominciato a minacciare i profitti. Nell'epoca in cui in Grecia morivano di fame i bambini, non solo non si è derogato al rapporto
debito/pil, ma addirittura si è imposto il memorandum che ha finito di
strozzare gli Ellenici.
I 25 miliardi andranno a gravare sul debito. Quando la deroga al patto di stabilità finirà, a fronte di uno sforamento inevitabile
(150-170%), si inaspriranno i
programmi di austerity che si
rovesceranno anche sul tanto decantato sistema sanitario nazionale mutilandolo
ulteriormente.
Decreto liquidità per
le imprese: Il governo si farà garante
per prestiti che le attività produttive potranno chiedere alle banche fino ad un ammontare complessivo
di 200 miliardi . In particolare verrà
garantito il 90% di un finanziamento richiesto da grandi imprese e il 100% per
prestiti accesi da piccole/medie aziende e
lavoratori autonomi.
Ma c’è un problema di lungaggini. Infatti le banche invitano i clienti a
chiudere eventuali finanziamenti in corso, per riaccendere linee di credito
secondo il nuovo decreto. Lo scopo è evidente: trasferire il rischio
d’insolvenza sulle spalle dello Stato. Per questo motivo i banchieri aspettano
che la normativa sia pubblicata in gazzetta ufficiale, tenendo sulle spine
molti clienti che già hanno fatto richiesta di prestito.
In ogni
caso i soldi non sono gratis. Si attiva
un debito privato, con interessi che, in caso d’insolvenza, diventa pubblico. Inoltre è previsto l’acquisizione da
parte dello Stato di quote azionarie in relazione alle attività di ordine
strategico,ciò per evitare che i mercati finanziari acquisiscano per un pezzo
di pane aziende operanti nella farmaceutica, nelle telecomunicazioni , nella
distribuzione delle risorse energetiche. Nazionalizzarle direttamente
ovviamente è un delitto.
Unione Europea BCE
Quantitative Easing: Il
19 marzo la BCE s’impegna ad acquistare 750 miliardi di euro in obbligazioni
pubbliche e private. La quota di titoli italiani ammonterebbero circa a 200
miliardi, secondo le regole del Q.E, ma per l’emergenza potranno essere anche di più. I soldi andranno
ai detentori di questi titoli, per lo
più banche e fondi d’investimento, il che non significa che tale liquidità verrà riversata verso le imprese, o a
sostegno del sistema sanitario, significa solo bloccare eventuali speculazioni
da parte del mercato finanziario il quale, volendo prestare soldi ad un Paese in piena crisi
sanitaria, esigerebbe interessi molto
alti: tassi di molto superiore al circa 2% garantito oggi dai Btp a 10
anni.
Giova ricordare che la quota dei titoli tedeschi acquistati dalla Bce è a
tassi negativi. Cioè non solo la Germania non paga interessi, ma addirittura ci
guadagna a depositare i bund presso la Bce. Ecco perché non ha alcuna voglia di condividere il debito con gli altri paesi
attraverso i Coronabond .
Sure: Misura
pianificata dalla Commissione Europea con l’obbiettivo di salvaguardare i
lavoratori dell'unione che hanno perso il posto di lavoro a causa della pandemia e
conseguente lock down. Si tratta dell’emissione
di titoli per 100 miliardi che la
Commissione collocherà sui mercati azionari. L’Italia dovrà stanziare 25
miliardi a garanzia qualora il pagamento non venisse onorato a fine crisi.
Secondo voi i suddetti mercati azionari
compreranno i titoli aggratis? Evidentemente no. Altro debito dunque!
BEI: Per aiutare le imprese la a Banca Europea
per gli investimenti costituisce un fondo cui gli Stati membri parteciperanno con 25 miliardi a
garanzia. Con essi si punta a raccogliere capitali fino a 200
miliardi a tassi ridotti. I soldi raccolti verranno affidati alle Banche
Nazionali (Cassa Depositi e prestiti per l’Italia) che il trasferiranno a chi fra le attività produttive ne farà richiesta, applicando interessi vantaggiosi, altro debito (privato se le aziende pagheranno, pubblico se, in caso di insolvenza, si
dovesse attivare la clausola di garanzia a carico dello Stato.)
MES: il tanto temuto
Meccanismo Europeo di Stabiltà. E’ attivo per complessivi 240 miliardi, all’Italia ne
toccherebbero 36, senza condizioni, a
patto che i soldi richiesti vengano usati per far fronte all’”emergenza sanitaria diretta o indiretta”.
Nulla è previsto per far ripartire un tessuto economico e sociale annientato dalla pandemia. Infatti ,si legge nel comunicato dell’Eurogruppo,:
“La linea di credito sarà disponibile
fino alla fine dell’emergenza, dopo gli Stati restano impegnati a rafforzare i
fondamentali economici, coerentemente con il quadro di sorveglianza fiscale
europeo”.
Per cui se si vorrà ricorrere al Mes presentando probabilmente un rapporto
debito/Pil del 150-170% , l’austerity imposta dal possibile memorandum sarà
terribile, con la sicura liquidazione della sanità pubblica. Ciò che è accaduto
alla Grecia non sarà nulla rispetto alla devastazione che potrà colpire l’Italia.
Conclusioni
Cura Italia, decreto liquidità sono le misure italiane. Il Sure, il fondo della Bei e il Mes sono le misure proposte
dall’Eurogruppo per finanziare l’emergenza Covid-19. Saranno accettate dalla Commissione? E
comunque saranno sufficienti per il nostro governo che invocava gli Eurobond? Conte
ha affermano che non firmerà alcun piano che non
contenga un meccanismo di condivisione del debito e non si
avvarrà dei fondi del Mes . In realtà
pare che la possibilità di ricorre al Meccanismo Europeo di Stabilità sia stato
inserito solo per calmare i mercati,
sicuri che un condizionamento politico di austerity possa sconsigliare certi governi a farsi
venire strane idee.
Che Fare
Al di là delle beghe di Conte con l’Europa, con la sua
maggioranza e con l’opposizione, tutti questi interventi graveranno terribilmente sulla tenuta sociale del Paese aumentando diseguaglianza e povertà . A
guadagnarci, come al solito, saranno banche e mercati finanziari . Ma è possibile reperire
soldi senza ingrassare i fondi d’investimento alla Black Rock? No nell’attuale consolidato sistema ultra liberista. E se noi
finalmente provassimo ad uscire da questa gabbia?
Cosa si può fare attivando norme insite nei
trattati europei (art. 123 comma 2 del
trattato istitutivo dell’Unione Europea ) e internazionali (art.25 della
Commissione Onu del diritto internazionale) è descritto nel bell’articolo di Marco Bersani
su Attac Italia che consigliamo di leggere al seguente link EUROGRUPPO il pasto non è gratis.
Io propongo di prendere i soldi li dove sono. Secondo una stima di Banca
d’Italia i patrimoni privati ad oggi ammontano a 9.743 miliardi, contando solo
i beni e i servizi dichiarati, cioè al netto dell’evasione fiscale. In
particolare quasi 5.000 miliardi sono nella disponibilità di pochissimi super
ricchi, l’1% della popolazione. Basterebbe tassare del 20% i patrimoni di
questo 1% per avere la disponibilità di 1.000 miliardi.
In realtà la mia
proposta è già stata avanzata da Potere
al Popolo sulla base di un prelievo quantizzato al solo 10% . Considerato che questi super Paperoni
hanno accumulato tali enormi sostanze
anche facendo profitti sulla salute della gente - finanziando la sanità privata, foraggiando le lobby assicurative,
depauperando la tenuta della sanità pubblica, provocando le morti di infermieri e medici chiamati ad affrontare
la pandemia senza le dovute protezioni, nonché causando un numero spropositato
di vittime fra i contagiati - sono di fatto corresponsabile della strage. Quindi il 20% è il minimo indispensabile per
una patrimoniale risarcitoria.
1.000 miliardi darebbero la possibilità
di pensare un altro servizio sanitario realmente universale, stanziare finanziamenti pubblici per far
partire nuovi modelli di produzione sotto il controllo statale , risanare un
territorio dove la normalità è data dai ponti che crollano, e avanzerebbe anche
qualcosa per ridurre il rapporto debito/pil. Il tutto senza passare per le
fauci degli speculatori e delle loro consorterie politiche esecutive.
Il Pd ha proposto un emendamento al decreto
Cura Italia, in cui si prevede una tassazione progressiva dal 4 all’8% sui redditi
al di sopra di 80 mila euro l’anno per aiutare quella popolazione maggiormente
colpita dalla crisi determinata dal
Covid-19. Apriti cielo! L’idea è stata subito bocciata dai compagni di
governo e dalle opposizioni.
In effetti stiamo parlando di elemosina. Ma la vicenda fa riflettere su come
si invochi solidarietà dai cattivi paesi del nord Europa, contrari agli
eurobond, senza pretendere la stessa solidarietà
dagli Italiani ricchi, componenti di quella classe liberista criminale che non
fa prigionieri e andrebbe combattuta imponendo un'altro modello sociale ed economico.
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