Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

venerdì 24 aprile 2020

Per difendere la libertà serve ritrovare coesione sociale. Buon 25 aprile

Luciano Granieri




Piaccia o non piaccia il 25 aprile del 1945 ci siamo liberati dai criminali fascisti e nazisti

Piaccia o non piaccia in quella liberazione i partigiani comunisti hanno avuto un ruolo predominante e decisivo.

Piaccia o non piaccia  a quelli che cercano di demistificare il 25 aprile, ridurlo a data divisiva, farne una ricorrenza di nessuna  importanza - dopo averlo  inserito in un contesto falsificato da certo  becero revisionismo storico - bisogna ricordare che   grazie al 25 aprile   possono straparlare  senza limiti , spesso da uno scranno parlamentare.

A  volte viene il dubbio, assistendo a certe manifestazioni di ignoranza impastata di razzismo e fascismo, che forse la libertà concessa sia  stata troppa.  E’  un eccesso di  libertà  consentire  in tanti frangenti  l’attacco  ai principi che grazie al 25 aprile si sono conquistati ?  La  libertà non è né troppa né poca, o è, o  non è.

Ma libertà e democrazia, una volta conquistate,  vanno continuamente difese, preservate.  E’ moltio più difficile oggi. Visto che, probabilmente non ce ne stiamo accorgendo,   ma gli enormi ostacoli posti dalla diseguaglianza sociale sulla strada della piena realizzazione della persona umana, ci tolgono libertà. Così come ci toglie libertà lo sfilacciamento del diritto alla tutela della salute individuale e collettiva. Aspetto che il Covid-19 sta mettendo in drammatica evidenza.

Dunque forse difendere la libertà, la democrazia (intesa come diritto a partecipare alle decisioni politiche e oltre  il semplice esercizio elettorale)  oggi travalica  il contrasto al rigurgito fascista e razzista e sconfina inevitabilmente nell’opporsi   alla dittatura del mercato, che agisce alimentando rapporti sociali basati sulla competizione fra individui sull’individualismo sfrenato.

Il più importante atto da compiere dunque è riabituarsi a condividere, ad agire collettivamente per degli ideali comuni.  Così come hanno fatto i partigiani, i quali hanno deciso di combattere insieme, da nord a sud per liberare insieme i propri concittadini.

A tal proposito propongo di guardare il video che segue, in cui lo storico scrittore Roberto Salvatori descrive le attività dei partigiani nei territori a sud di Roma e mi unisco a lui nell’augurare buon 25 aprile a tutti.


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