UMBERTO TERRACINI ALL’ASSEMBLEA
COSTITUENTE: II SOTTOCOMMISSIONE SEDUTA DEL 18.09.1946 E COMMISSIONE PER LA
COSTITUZIONE SEDUTA DEL 27 GENNAIO 1947.
– «la diminuzione del numero dei
componenti […] sarebbe in Italia interpretata come un atteggiamento
antidemocratico, visto che, in effetti, quando si vuole diminuire l’importanza
di un organo rappresentativo s’incomincia sempre col limitarne il numero dei
componenti, oltre che le funzioni»;
– «se nella Costituzione si stabilisse
l’elezione di un Deputato per ogni 150 mila abitanti, ogni cittadino considererebbe
quest’atto di chirurgia come una manifestazione di sfiducia nell’ordinamento
parlamentare»;
– quanto alle spese «ancora oggi non v’è
giornale conservatore o reazionario che non tratti questo argomento così debole
e facilone. Anche se i rappresentanti eletti nelle varie Camere dovessero
costare qualche centinaio di milioni di più, si tenga conto che di fronte ad un
bilancio statale che è di centinaia di miliardi, l’inconveniente non sarebbe
tale da rinunziare ai vantaggi della rappresentanza»;
– «le argomentazioni contrarie […] in
realtà sembra che riflettano certi sentimenti di ostilità, non preconcetta, ma
abilmente suscitata fra le masse popolari contro gli organi rappresentativi nel
corso delle esperienze che non risalgono soltanto al fascismo, ma assai prima,
quando lo scopo fondamentale delle forze anti progressive era la esautorazione
degli organi rappresentativi rappresentativo s’incomincia sempre col limitarne
il numero dei componenti, oltre che le funzioni».
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