Luciano Granieri
Tuttavia nel 1941, durante le prime fasi del conflitto, favorevoli a Hitler e Mussolini sul fronte orientale ed in Grecia, il clima di tensione meno cupo favorì un ritorno alla fruizione di una certa musica da ballo, il divieto si limitava all’esecuzione di brani di autori anglo-americani. In realtà, al di là della propaganda della purezza della razza e della sua musica, il contenzioso riguardava i diritti d’autore che non potevano favorire compositori appartenenti a nazioni con cui si era in guerra. La questione fu brillantemente risolta continuando a suonare brani di jazz con titoli ed autori italianizzati: Gorni Kramer, uno dei più grandi jazzisti italiani, maestro della fisarmonica jazz, costretto a modificare il suo nome in Crameri, racconta: “ Quando suonavamo Solitude di Duke Ellington , annunciavo ‘E ora di Del Duca ascoltiamo Solitudine’”
I Maestri del Ritmo
Nonostante il divieto di suonare musica di autori americani, in piena guerra fra il 1941 ed il 1942, la casa discografica Odeon pubblicò otto dischi eseguiti da un gruppo di solisti denominati “Maestri del Ritmo”. Si trattava di musicisti provenienti dall’orchestra di Enzo Ceragioli che si esibiva al “Campari” di Milano. In particolare il gruppo comprendeva: i trombettisti Astore Pittana e Pietro Di Salvatore, Franco Mojoli sax alto e clarinetto, Pietro Cottiglieri sax tenore, Enzo Ceragioli pianoforte, Ubaldo Beduschi contrabbasso, Luigi Radaelli (alias Pippo Starnazza) alla batteria , Quirino Spinetti vibrafono. Ecco cosa ricorda Cottiglieri di quelle sedute d’incisione:
“Abbiamo fatto questi dischi un po' di nascosto. Era l'inverno fra il 1941 e il 1942. C'era il coprifuoco, la guerra, non si poteva suonare musica americana. Ogni notte un allarme, mancava spesso la luce. Noi si andava negli studi di incisione della Odeon a Milano in Via Monviso. Arrivavamo alla spicciolata. Ceragioli e Mojoli buttavano giù un paio di idee sulla carta. Erano tutti pezzi americani, come China Boy, Solitude, Blue Skies, Honeysuckle Rose, a cui venivano dati nomi italiani e gli autori erano sempre... Ceragioli e Mojoli. Ad un certo punto arrivava il Nebbia, cioè Pippo Starnazza che in realtà si chiamava Luigi Redaelli. Noi lo chiamavamo Nebbia perché quando c'era qualche grana spariva, non lo si vedeva più. Alla tromba c'era Astore Pittana, suonava splendidamente, era uno specialista del registro acuto. Al contrabbasso Ubaldo Beduschi, aveva una sonorità fantastica, sosteneva tutta l'orchestra. Ogni tanto arrivava anche Spinetti con il suo vibrafono. Faceva un freddo cane, perché a parte gli ultimi, questi dischi, noi li abbiamo sempre incisi in inverno. Non c'era stufa accesa, né legna, né carbone. Io suonavo con il cappotto, cappello, guanti. Tremavamo dal freddo. Ogni tanto qualcuno portava un mezzo bicchiere di vino."
Dipartimento
dell’Educazione Popolare e dell’Arte
NORME PER
LA CONCESSIONE DI LICENZE PER LE SALE DA BALLO
Definizioni
preliminari:
Negroide-
Appartenente a una razza negra. Ne fanno parte i negri africani (compresi
quelli residenti fuori dall’Africa), i pigmei, i boscimani e gli ottentotti.
Negrito-
In sensi lato, gli abitanti dell’Asia sud-orientale, Melanesia e Africa
centrale, dalle seguenti caratteristiche somatiche: statura bassa, capelli
ricci o crespi, pelle scura (Quindi i
pigmei dovrebbero stare qui non sopra)
Introduzione:
Le norme
che seguono sono tese al rilancio dello spirito europeo della musica da ballo e
di intrattenimento, affrancandole da elementi di musica negroide o negrito.
Divieti:
E’ vietato
eseguire in pubblico musica che presenti aspetti tipici del modo di
improvvisazione, esecuzione, composizione e arrangiamento in uso presso i negri
e altra popolazione di colore. E’ altresì interdetto, nelle pubblicazioni,
annunci orali o scritti, ecc. definire la musica eseguita o da eseguire con le
parole “jazz “ o “musica jazz”.
Principali
caratteristiche che differenziano questa musica dalla concezione europea:
Uso di
mordenti totalmente indefiniti, trilli ostentati, glissando ascendenti e
discendenti ed effetti similari ottenuti dai negri mediante eccessivo vibrato
tecnica di labbro e/o scuotimento dello strumento. (In termini jazz effetti come shake, dinge, smear e whip).
Altresì
vietato è l’impiego di un’intenzionale vocalizzazione del suono dello strumento
a imitare un suono gutturale. (In
termini jazz, l’uso del growl negli ottoni e delle sonorità dirty nei fiati in
genere)
Pure
vietato è l’impiego di un intenzionale approccio strumentale al canto mediante
sostituzione al testo di sillabe prive di senso. (In termini jazz il canto scat e
l’imitazione vocale di strumenti)
Sono del
pari vietate l’intonazioni hot e le brevi frasi ripetute più di tre volte nel
corso di un assolo (In termini jazz, i
riff).
E’ anche
vietata l’esasperazione del basso negroide sulla triade arpeggiata (In termini jazz il boogie woogie)
Strumenti
vietati:
E’ vietato
l’impiego di strumenti primitivi, come la quijada (mascella d’animale serrata ritmicamente) dei negri cubani e
il washboard dei negri americani. Non è altresì permesso l’uso per gli ottoni
di sordine in gomma e in metallo, accompagnate o meno da specifici movimenti
della mano (In termini jazz, plunger,
wah wah e tutte le altre sordine) . Vietati sono altresì i prolungati assolo
di batteria e l’interruzione dell’accompagnamento durante gli assolo (In termini jazz, i break e gli stop
chorus) . E’ inoltre vietata l’abnorme accentuazione del secondo e
quarto tempo nella battuta 4/4 (In
termini jazz gli accenti sul levare o un effetto prolungato di offbeat)
Tale esempio di stupida e ottusa pignoleria tedesca è stata redatta, evidentemente, da qualcuno esperto di jazz. Il problema è che anche gli agenti della Gestapo avrebbero dovuto essere jazzisti,altrimenti come avrebbero potuto scoprire e condannare chi avesse infranto questi divieti?
Anche questa piccola storia mette in rilievo l’enorme
stupidità della propaganda nazifascista, una stupidità che purtroppo ha
causato stragi e sterminio.
Documenti tratti dall'opera "il jazz in Italia dallo swing agli anni '60"
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