Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

lunedì 30 agosto 2010

Centro Commerciale Naturale

di Luciano Granieri


E’ un po’ che non ci occupiamo della città ma gli eventi che si stanno evolvendo in questo finale d’estate ci spingono a dire la nostra. Non ci occuperemo delle dimissioni dell’assesore, ex cultura, post grandi eventi; Narciso Mostarda, né ci interessa il caso Venturi che tanto somiglia all’affaire Fini. A tali questioni dedichiamo solo qualche   breve riflessione: Ci ha colpito, leggendo i reso conti della conferenza stampa, in cui il dott.Mostarda annunciava le sue dimissioni, la volontà da lui espressa di “occuparsi di politica vera” . Se Narciso, in qualità di amico e session man (Abbiamo condiviso con lui, non disprezzabile chitarrista, un’esperienza musicale di registrazione in studio di alcuni soundtracks per un documentario) volesse    spiegare, in un prossimo incontro, con il suo “batterista preferito”, cosa intende per politica vera, offrirebbe un contributo chiarificatore non di poco conto. Per quanto attiene al caso Venturi, questo dimostra come, sia a livello locale che nazionale, sia nel centro destra come nel centro sinistra, la logica lottizzatrice prevalga su tutto. Per fortuna qualche straccio di regola ancora resiste per cui né il presidente di un consiglio comunale, né il presidente della Camera possono essere “cacciati” in nome del tradimento di un  vincolo di mandato che non sta né in cielo né in terra. Detto questo veniamo alla questione che più ci interessa. Ci riferiamo al progetto di riqualificazione del centro storico pomposamente denominato “Centro Commerciale Naturale” . L’obbiettivo del Comune è quello di incentivare l’apertura, tramite agevolazioni fiscali, di attività commerciali nella città alta per fare in modo che i cittadini tornino a frequentare gli storici vicoli. Niente di nuove sotto il sole, è un’operazione già attuata da altri Comuni. Ma la genialata risiede nella natura delle attività commerciali. L’idea è quella di aprire negozi d’èlite, griffe esclusive. Icone del lusso dovrebbero illuminare con le loro preziose vetrine le vie del centro storico. Si vorrebbe replicare il modello romano di via Condotti o via Frattina. Il guaio è che a Frosinone c’è una micragna mai vista, né il turismo è così diffuso come a Roma, tale che i prodotti di lusso possano essere acquistati dai tedeschi dai giapponesi o dagli americani. Per cui delle attività commerciali così concepite non avrebbero lunga vita, dopo qualche anno sarebbero destinate a chiudere per mancanza di clienti  e a cedere  i propri locali probabilmente alle banche. Già in via Aldo Moro e in altre zone appetibili della città stanno chiudendo diversi negozi per cedere il posto a banche e istituti di credito che proliferano sempre più unitamente alle agenzie che comprano oro. Ci pare quindi che, con tali prospettive si condanna il centro storico a diventare non già un sito commerciale naturale, ma l’ennesimo conglomerato di istituti di credito e finanziari funzionali alla gestione dei debiti della cittadinanza. Non sarebbe più utile ricercare, anziché il modello via Condotti, il modello Trastevere? Promuovere attività di artigianato locale,  apertura di librerie, piccole biblioteche, music club, spazi dove tenere rappresentazioni teatrali, ristoranti tipici. Saremo stupidi ma noi preferiamo le fettuccine a un gioiello di Bulgari... o no? Purtroppo la puzza sotto il   naso “radical chic” è una caratteristica tipica del centro sinistra frusinate ma anche di quello nazionale. Per questi nuovi compagni il proletariato è stato la rovina della rivoluzione. A proposito.... un consiglio ai   camerati di CasaPound: Qualora riuscissero ad aprire la loro stamberga, è fondamentale che si procurino mazze da baseball in oro tempestate di diamanti e catene in platino, altrimenti saranno considerati fuori brand e il Comune li farà inesorabilmente chiudere.  


Nella fotoclip che segue abbiamo provato ad immaginare come sarebbe il centro commerciale naturale. Prima con i negozi griffati e dopo con le banche a cui dovranno chiedere prestiti pure  i cani. Il brano musicale a commento è “Democratic Party” di  Daniele Sepe. Nel brano il buon Daniele descrive l’atmosfera che si respira a una festa del PD.  Consigliamo di seguire la sequenza fotografica anche dopo la fine della musica.



1 commento:

  1. Caro blogger... condivido e sottoscrivo quello che hai "postato". L'idea delle griffe nel centro storico è solo un'idea. L'idea da te proposta è presa assai in considerazione dal sottoscritto che la pensa più o meno come te.
    Frosinone per acquisire quella vocazione turistico-commerciale, che non ha, per affiancarla a quella industriale in declino... ha bisogno di "ricostruirsi" un'identità... semmai ne ha avuta una. E per questo stiamo lavorando. Credo che "trasteverizzare" il centro storico della nostra città sia geniale... e non impossibile. Convincere e stimolare gli operatori commerciali in tal senso... è compito della politica.
    A disposizione di tutte le idee... saluti
    Avv. Daniele Colasanti
    Assessore attività produttive, commercio e turismo del Comune di Frosinone

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