Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

martedì 31 agosto 2010

Funerali di KoSSiga, ai nostri compagni furono negati anche quelli

dalla Rete Antifascista Antirazzista di Sora.


Esequie solenni a Kossiga...noi ricordiamo i funerali dei nostri compagni, come Valerio Verbano con i lacrimogeni tra le lapidi.
Facce contrite, onori solenni, all’exsuperministro di Polizia Francesco KoSSiga, mentre ministri e “gente perbene” fa la fila alla sua camera ardente. 
Poi un bel volo di stato e onori militari nella sua “amata “Sardegna, ritornando nei luoghi dove Gladio aveva i campi di addestramento. 
C’è anche il vescovo che ricorda l’amicizia col Santo Padre e la fede cattolicissima che ha sempre sorretto questo servitore dello Stato che  riceve così il beneplacito  dal Vaticano per un posto riservato nel Paradiso degli “ingiusti”.
Un’aria ben diversa quella che  riservò invece  quel KoSSiga  ai funerali dei compagni morti ammazzati, da sbirri, in divisa o in incognito, da prezzolati fascisti e mafiosi massoni , con le sue leggi di polizia che fecero scuola e resero  anche l’aria dei cimiteri irrespirabile ,nella nostra Italia, anche quando lui si era formalmente 
dimesso dall’incarico.
Ricordiamo tra tutti il funerale di Valerio Verbano ammazzato dai  fascisti a Roma  nel 1980.


Nessuna pietà è quella che ebbero quel giorno poliziotti e carabinieri che assaltarono il corteo funebre, che spararono i lacrimogeni nel cimitero, che costrinsero compagni e compagne a nascondersi dietro lapidi e cipressi quasi a costringerli a mimare il loro prossimo funereo destino se non si arrendevano…poi la fuga attraverso un cancello lasciato libero…ancora caccia all’uomo…si sparò dai blindati e dalle finestre del  commissariato San Lorenzo…il poliziotto,  immortalato nelle pagine di Lotta Continua del giorno dopo, che rideva soddisfatto con la canna del suo mitra fumante come un cacciatore appostato dopo aver fatto 
fuori un paio di quaglie…


La libertà di agire,  con la ferocia di Achille che fa scempio del corpo di Ettore,  l’avevano avuta  proprio nell’aprile di tre anni prima , nel 1977 quando Kossiga in Parlamento ebbe, con l’avvallo del PCI, mano 
libera con le sue super-leggi di polizia.

Archivio Storico Benedetto Petrone

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