Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

domenica 29 luglio 2012

Al fianco degli operai Jabil in lotta

cronaca dal presidio
a cura di Pdac Milano e Pdac Bergamo

Comincia a salire la tensione nel tardo pomeriggio di mercoledì al presidio permanente di Cassina de Pecchi in provincia di Milano per un probabile arrivo in massa delle forze dell’ordine per facilitare il recupero di materiale ritenuto interessante dalla dirigenza  Jabil e bloccato nei magazzini da più di un anno per volontà dei lavoratori in lotta.

Mercoledi 25 è “pre allarme”; il 26 si vigila
Nononstante ci si avvii verso il periodo vacanziero, l’attività al presidio è più che mai evidente e con il passare delle ore la tensione mista alla preoccupazione si fanno ancora più insistenti nei pensieri degli operai (con ancora negli occhi la mattanza organizzata dalla polizia al presidio di Basiano, poco distante, dove era presente anche una delegazione ex Jabil).
La tranqullità delle prime ore della calda notte martesana ci fanno capire che almeno di lì a poche ore non succederà nulla e cosi è anche se lavoratori e sostenitori esterni si danno appuntamento alla serata successiva .
Ritorniamo al presidio la sera di giovedi 26 e dopo un pasto con i presidianti di turno condividiamo il dato che la notte entrante o al massimo l’alba successiva sarebbe stata l’occasione giusta per la “simpatica visita” delle bande armate del capitale. Naturalmente e logicamente la tensione aumenta.

Venerdì 27 ore 5: ci siamo!
Qualche minuto prima delle 5 arriva il primo drappello di poliziotti. Tutti ci piazziamo davanti ai cancelli per cercare di resistere il più possibile intanto arrivano altri carabinieri e il tratto di strada Padana Superiore viene chiuso al traffico creando non pochi disagi alla circolazione e ai solidali intenzionati a raggiungere il presidio per dare man forte.
Con l’arrivo degli ultimi blindati del reparto celere in tenuta anti sommossa la tensione è alle stelle, cominciano gli spintoni e vola anche qualche manganellata sugli operai in prima linea.
Solo con l’uso della forza e in numero spropositato riescono a sradicarci dai cancelli: le lavoratrici, più determinate di tutti, sono le ultime a lasciare la postazione.
Comincia a questo punto un teatrino che ha del tragicomico quando,seguendo l’invito dei lavoratori stessi, entriamo nella fabbrica, scavalchiamo una recinzione e ci rendiamo conto che la situazione sta sfuggendo di mano alla polizia; con passo spedito ci dirigiamo al magazzino dove i crumiri arruolati per l’occasione stanno cercando di caricare il materiale preteso dalla direzione aziendale.
Il pronto intervento dei lavoratori e l’intelligente supporto degli esterni ha fatto in modo che di lì a poco i tir uscissero carichi solo di poche carte inutili.
Ancora una volta la determinazione del presidio ha premiato la volontà di andare fino in fondo in questa lotta ad oltranza.  

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