Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

mercoledì 6 febbraio 2013

Difendiamo la nostra dignità, il nostro territorio, il nostro futuro e quello dei nostri figli

Francesco Notarcola


Dal 1990 ad oggi i governi regionali e nazionali di centro-destra e di centro-sinistra hanno fatto terra bruciata del nostro territorio e delle nostre risorse, con la complicità di una classe dirigente locale che ha coperto e difeso l’immobilità e l’indifferenza dei poteri rispetto ad un processo di deindustrializzazione e di disgregazione sociale senza precedenti. Mentre la Valle del Sacco ci restituiva i frutti di una devastazione ambientale, ampia e profonda, che ha contaminato e ucciso animali e piante e messo a rischio la salute umana con l’aumento delle patologie oncologiche, al territorio ed alle popolazioni della Ciociaria e del Cassinate hanno tolto tutto: ospedali, scuole, posti di lavoro, gestione pubblica dell’acqua, Banca d’Italia, Distretto militare, Centro di addestramento reclute, Uffici postali periferici, ecc. ecc.
Ora, siccome siamo stati buoni e bravi, vogliono regalarci 450-500 tonnellate di rifiuti al giorno, vale a dire 4500-5000 quintali di monnezza  prodotta dalla Capitale e dal Vaticano.
QUESTO E’ TROPPO. Dopo aver assassinato la Valle del Sacco, in nome del potere e del profitto, vogliono assassinare anche la Valle del Liri e mettere in ginocchio l’intera provincia.  Da Colleferro al Castellaccio di Paliano, da Anagni a Colfelice, da Roccasecca a San Vittore del Lazio vogliono continuare  ad appestare terra,  acqua ed aria.
Occorre dire BASTA ad ogni costo.
Dire NO ai rifiuti di Roma significa chiedere il rilancio economico-sociale, civile e culturale del nostro territorio che ha bellezze e risorse naturali incomparabili, da salvaguardare e da valorizzare perchè rappresentano un patrimonio che può garantire la  crescita e lo  sviluppo.
Certo è  che queste bellezze e queste risorse non hanno una vocazione monnezzaria e di discarica.
L’Incapacità a gestire i rifiuti dal parte del Comune   e della Provincia di Roma non la possiamo e non la dobbiamo pagare noi.
La monnezza di Roma la scaricassero in Piazza del Campidoglio, o a Piazza San Pietro, oppure davanti alle Piazze di  Palazzo Madama e di  Montecitorio,  siti più consoni a questo uso.
L’esercito dei candidati al Parlamento, alla Presidenza della Regione  ed al Consiglio regionale del Lazio cosa intende fare per scongiurare questa calamità che sta per abbattersi sulla nostra testa?
A tutti loro noi proponiamo di chiedere un incontro urgente con il Governo e con  il  Presidente del Consiglio.
Ai Sindaci e ai Consiglieri provinciali l’onore e   l’onere di organizzare la rivolta delle coscienze per imporre un cambiamento radicale della politica, per difendere la nostra dignità e per favorire le possibilità di crescita e di rilancio del nostro territorio e delle sue popolazioni.
Per questo occorre dare una risposta coraggiosa, di massa, univoca e senza tentennamenti. Da San Vittore del Lazio a Colleferro scendiamo tutti sulla Casilina a bordo di ogni automezzo in grado di muoversi ( auto, trattori, veicoli commerciali e da trasporto di ogni tipo, ecc.) e andiamo a Roma a far sentire la nostra voce per rivendicare dignità e lavoro, rispetto e progresso.
Se non ci sarà una risposta forte la monnezza arriverà e non per colpa altrui.
E’ ora di decidere. Le sole parole non servono più.

Nessun commento:

Posta un commento