Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

martedì 24 settembre 2013

Con la cultura si mangia

Luciano Granieri

Una domenica contraddistinta dall’invito alla riflessione sulla violenza sulle donne, suscitato  dall’evento “L’arte contro il femminicidio”,  ha portato alla ribalta della cittadinanza un patrimonio di eccellenze culturali e artistiche non comuni.  Libere espressioni  creative, intellettuali, si sono messe a disposizione della denuncia sociale, hanno elevato la discussione attorno alla piaga della violenza di genere e si spera, aumentato la consapevolezza  sulla gravità del problema.  

Ma si sa la nostra città è molto particolare e una rappresentazione di denuncia dal così alto valore civile non poteva non avere un degno contraltare. Così la notte di sabato questo evento  è stato preceduto da quella letale arma di distrazione di massa che è la notte bianca di Via Aldo Moro.  

Una  greve fiera da santo patrono  a cui  l’amministrazione comunale si ostina ad attribuire la   valenza  di evento culturale “A 360°” .  Il grande centro commerciale a cielo aperto anche quest’anno  ha invaso Via Aldo Moro,  indignando coloro i quali della cultura hanno tutt’altra idea.  Dalla libreria Ubik  si sono dissociati,  alcuni intellettuali, ma anche cittadini comuni ,  si sono arrabbiati. 

Personalmente mi meraviglio che ci si meravigli.  La grande esattoria nazionalpopolare-populista  che governa la nostra città, ha un’idea della cultura molto larga,  a 360° proprio come recitavano i manifesti e gli striscione affissi a promuovere la kermesse.  Tutto ciò che serve ad  sovra esporre  sindaco e membri della giunta al pubblico giubilo è cultura. 

Per   un sindaco perennemente  impegnato   a nascondere le politiche lacrime e sangue  che impone ai cittadini, il festival  dei conservatori,  e la porchetta hanno pari dignità culturale, l’importante è che costino poco e diano molta visibilità.  

Del resto è proprio Nicola Ottaviani a rivoluzionare l’idea di cultura del suo partito.  Fino a poco tempo fa per un autorevole rappresentante forzaitalioita, già ministro dell’economia,  con la cultura non si mangiava,  Ottaviani invece  ha dimostrato che con la cultura di mangia e come!, e vai allora col porchettaro, magari affiancato dalla bancarella di kebab, sai com’è bisogna tenere vivi gli scambi culturali fra mondo occidentale e mondo arabo!

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