Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

giovedì 2 gennaio 2014

Valutazioni sui rilievi statistici concernenti le primarie del Pd.

Luciano Granieri


Cliccando sul link: Candidate & Leader Selection è possibile accedere ad una ricerca statistica che analizza  i profili  di chi  ha votato alle primarie per la segreteria del Pd.  Ignazio Mazzoli  redattore del   sito http://www.unoetre.it/ mi ha chiesto di commentare questi dati. Di seguito le mie valutazioni pubblicate anche su  unoetre.




Premetto che non ho votato alle primarie. Dalla lettura dei dati Civati  risulta il candidato ideale per un rinnovamento del partito, che rispetti un minimo le tradizioni ideologiche   (il famoso veniamo da lontano).  Leggendo il rapporto Civati ha una  maggiore incidenza del voto femminile,  e dei giovani (se aggreghiamo le tre fasce più giovani da 16 a 44 anni Civati batte nettamente gli altri contendenti). Anche fra gli studenti Pippo risulta il più votato. 

In relazione al titolo di studio Civati  raccoglie  preferenze  dai laureati, più di  Renzi e Cuperlo. In termini ideologici  Pippo  aggrega  maggiori consensi,  rispetto agli altri contendenti, dall’area della sinistra.  Se fossi del Pd mi preoccuperei della notevole adesione che Renzi ha avuto dalla destra (l’aggregato centro-centro e destra riporta il 22% il dato più elevato di gran lunga rispetto agli altri due candidati  ). Il profilo socio politico rivela che Civati ha un elettorato più qualificato.  E’ il candidato che ha ottenuto maggiori consensi dai non iscritti, i quali vengono tutti dall’area di sinistra,  molti avevano votato Sel alle precedenti elezioni. Inoltre raccoglie una  percentuale maggiore di veterani delle primarie dopo Cuperlo che notoriamente era il candidato della nomenclatura. 

Un altro aspetto importante indica come Civati rispetti meglio i valori di chi l’ha votato a differenza degli elettori di Renzi che condividono il suo futuro di  Pd, ma si sentono meno rappresentati nei loro  valori. Qui si potrebbe aprire una discussione  su quali valori debba rappresentare il futuro Pd. Un altro dato importante è che Civati risulta il più stimato da coloro che gli hanno preferito Renzi  o Cuperlo.  Se si sommano i voti di stima che gli elettori hanno dato ai candidati  a cui non hanno concesso  la preferenza  risulta che  Civati totalizza 125, Cuperlo 95, Renzi 83. 

In conclusione,  un segretario che ha i maggiori consensi fra donne, giovani, studenti e laureati, in più intercetta voti  dai non iscritti alla sinistra del Pd, rappresenta  meglio i valori di chi lo sceglie  ed è anche molto stimato da coloro che non lo hanno votato,  dovrebbe essere il  segretario ideale per un partito che aspiri a mantenere un minimo di substrato riformista, e a rinnovare il profilo  anagrafico sociale e politico dei propri iscritti. 

Ma gli elettori delle primarie, evidentemente, votando Renzi, hanno espresso altre priorità.  L’ultima domanda su chi si ritiene possa essere il miglior candidato  per battere il centro destra segna un plebiscito per il sindaco di Firenze.  Evidentemente chi è andato a votare ha pensato   a scegliere il prossimo candidato premier più che il segretario di partito. E il prossimo candidato premier designato è quello che più di tutti pesca consensi a destra. Inviterei gli amici del Pd a riflettere su questo. 

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