Questa proprio non me l’aspettavo! Secondo il fondatore del
quotidiano " la Repubblica" Eugenio Scalfari, un parte delle responsabilità
della dilagante corruzione è colpa del popolo sovrano . Cioè quella maggioranza
di popolo sovrano che ha abdicato alle
sue funzioni di popolo sovrano. Il
venerabile emerito terzo papa, esponente di quella ringalluzzita nouvelle
vague di novantenni che si sta adoperando per cambiare verso alla nazione,
sostiene che quel 40% di persone che si è astenuto alle ultime elezioni, alla
quale schiera mi onoro di appartenere, e
quell’altro 20% che ha votato per i demagoghi, così li definisce Scalfari, è responsabile di non aver
elettoralmente legittimato abbastanza la classe dirigente che ci governa. Al netto dei demagoghi , certi che Scalfari si riferisca a Grillo, Berlusconi e Salvini, (come se Renzi
qualche cazzata non l’avesse sparata), i
paladini del buon governo dovrebbero appartenere solo al Pd. La
scarsa legittimazione produrrebbe scarsa
autorevolezza con la conseguente impossibilità
di impedire la presenza di “sabotatori
inseriti nei posti di comando i quali impediscono
ai motori legislativi di spazzare via la corruzione “ Cioè se ancora non si è arrivati ad approvare
il ripristino del reato di falso in bilancio, se è lontana l’introduzione del reato di auto riciclaggio, se non si
riesce a modificare la legge Severino che depotenzia la concussione
annacquandola con l’induzione indebita,
se si partorisce un decreto legge sul rientro dei capitali dall’estero
in base al quale, chi decide di indirizzare il nero
rimpatriato al finanziamento di attività
di impresa, sarà esente da sanzioni per
mancata di dichiarazioni sul quadro Rw, non sarà punibile per i reati di frode
fiscale, di falso in scrittura privata e
falso in bilancio, è tutta colpa del popolo sovrano che ha abdicato alla sua
funzione. Il venerabile Eugenio dedica a
noi, popolo sovrano abdicante, anche la seguente poesia di Trilussa.
"Stai bene? Grazzie. E te?
e la Reggina?
Allatta. E er Principino? Succhia.
E er popolo? Se gratta.
E er resto? Va da sé...
Benissimo! Benone!
La Patria sta stranquilla;
annamo a colazzione...
E er popolo lontano,
rimasto su la riva,
magna le nocchie e strilla:
Evviva, evviva, evviva...
E guarda la fregata
sur mare che sfavilla".
Tralascio
il tema della corruzione. La corruzione è un fenomeno insito nel sistema
neoliberista, per cui per ridurla o eliminarla è necessario eliminare il suo
contesto. Vorrei invece fare presente
che quando nel 2011 un popolo di 27 milioni di persone, anziché grattasse, ha esercitato la sua
sovranità nelle forme e nei limiti della Costituzione, decretando a mezzo referendum l’impossibilità
di fare affari con l’acqua e con i beni
indispensabili alla vita delle persone, la reggina ha continuato a allattà, er
principino a succhià , ignorando ciò che la sovranità popolare aveva decretato.
E certo vedi mai che pe’ na stronzata
der popolo che se gratta venisse a mancà il latte alla reggina! Allo stesso modo quando il popolo, che magna
le nocchie, ha ulteriormente esercitato la sua sovranità popolare, nelle forme
e nei limiti della Costituzione, facendo approvare alla Regione Lazio una legge di iniziativa popolare sulla gestione
partecipata dell’erogazione idrica, la
Patria s’è stranita, la Reggina ha smesso de allattà e, incazzata,
ha fregato i magnatori de nocchie
annullando
la legge scippando di fatto il popolo stesso della sua sovranità. Come funziona questo fenomeno di
abdicazione? Il popolo abdica alla sua
funzione quando non ratifica la potenza della reggina? E poi grazie a questa ratifica la reggina po’ continuà a allattà come je pare con la benedizione der popolo? Mi pare una concezione molto particolare del
concetto di abdicazione. La verità è che
mo’ er popolo nun c’ha manco più le nocchie né po’ annà a colazione e se ‘ncazza a guardà la fregata che sfavilla
dove a bordo, ortre a re, reggine, cortigiani, ce stanno pure i servi scribi
che s’arricchiscono incensando la reggina e insultando er popolo.
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