Il 23 luglio prossimo, se il Popolo Ciociaro (generato dal
Popolo Volsco, annesso al Popolo della Roma Imperiale) non si darà una mossa,
il sindaco e la giunta daranno il via libera all’edificazione di un ecomostro
sul sito archeologico delle terme romane. Proprio il 23 è convocato il
consiglio comunale che dovrebbe ratificare l’eutanasia di questo immenso
patrimonio culturale. Per scongiurare il saccheggio
di una ricchezza pubblica, il Comitato “Io difendo le terme romane” ha organizzato
un programma di incontri con la
cittadinanza per informare e sensibilizzare sul genocidio storico che
una giunta ed un sindaco, pronti a svendere tutto ciò che valorizza culturalmente e socialmente Frosinone,
vogliono mettere in atto. E proprio da questi incontri il Comitato intende fare appello
alla popolazione affinchè intervenga in massa al consiglio incriminato per fare
pressione e convincere i consiglieri che il bene della città non si ottiene seppellendo
importanti reperti archeologici. All’eutanasia a mezzo cemento del patrimonio
archeologico, segue l’evaporazione della memoria. Con l’alienazione di
necropoli ed insediamenti abitativi volsci, sta evaporando la memoria frusinate del VI secolo avanti cristo, l’era dei Volsci.
Sta evaporando il II secolo dopo Cristo,
l’età imperiale con l’occultamento definitivo delle terme romane. Se si
continua di questo passo forse si
perderà la memoria del XV secolo, del XVII. Magari evaporerà anche il XXI secolo, se un giorno
qualcuno deciderà di abbattere il palazzo di De Mattheis, quella sorta di eco
mostro che ha sepolto una buona parte delle terme romane. Francamente però per quest’ultima
evaporazione non ci cospargeremo il capo di cenere, forse ce ne faremo una
ragione, o addirittura festeggeremo, perché non tutti i secoli sono degni di
essere ricordati. Qualche sparizione, magari parziale, potrebbe essere bene accetta.
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