Nessuna conquista è per
sempre. La storia ha ampiamente dimostrato che diritti acquisiti dai cittadini
con le lotte, se non adeguatamente difesi vengono perduti. E’ ciò che sta accadendo nella nostra
città. Il 14 settembre 2011 il Consiglio comunale di Frosinone votò
all’unanimità una delibera di iniziativa popolare, presentata da cittadini e
associazioni, nella quale si accoglieva la
proposta di rendere fruibile alla
collettività il complesso delle Terme
Romane e l’area adiacente alla Villa Comunale anch’essa di rilevante interesse
archeologico. Il sito allora era minacciato da una colata di cemento che il
grande costruttore edile, vero e
storico padrone della città, voleva riversare sull’area per realizzare un
complesso polifunzionale denominato “I portici”. Grazie all’approvazione della delibera e all’impegno di cittadini e
associazioni, la minaccia fu sventata. Oggi l’incubo si rinnova . Il sindaco e
la giunta, nel consiglio convocato in seconda seduta per l 23 luglio prossimo a
partire dalle 18,30, a distanza di 5
anni, riproporranno il piano edificatorio dell’area, con la conseguente
definitiva distruzione delle terme romane e dell’intero sito archeologico.
L’osservatorio Peppino Impastato rivolge un accorato appello ai consiglieri
comunali affinchè non votino lo scempio. Non si macchino della responsabilità
di calpestare la sovranità popolare ignorando la delibera approvata all’unanimità nel 2011
firmata da 750 cittadini. Non si rendano complici della cancellazione di una
immensa ricchezza. La valorizzazione delle terme romane, con la strutturazione
di un parco archeologico attrezzato, potrebbe costituire una occasione di
sviluppo fuori dal comune. Sfruttando la permanenza in serie A della squadra di
calcio, il sito potrebbe accrescere la sua notorietà, diventare una ricchezza
consolidata, fonte di buona e stabile
occupazione. Qualora il piano
edificatorio dovesse passare nel passaggio consiliare del 23 luglio, non solo
verrebbe sepolta un pezzo di storia della nostra città, ma sarebbe seppellita
definitivamente un grande opportunità di sviluppo basata sulla promozione
turistica. Se la sentono i consiglieri di assumersi la responsabilità di bloccare una
così grande fonte di ricchezza per la popolazione? Se la sentono i consiglieri
di sacrificare l’interesse di un’intera cittadinanza per tutelare l’interesse
del solito noto costruttore padrone di Frosinone? Non ne siamo certi. Per questo rivolgiamo un
appello a movimenti e cittadini, affinchè ricordino alle istituzioni comunali
di esprimersi nell’interesse della collettività. Invitiamo la cittadinanza a partecipare
agli eventi organizzati in tutti gli
angoli della città. Invitiamo inoltre tutti coloro che hanno a cuore le sorti
di Frosinone ad essere presenti alla manifestazione del 23 luglio 2015 in
Piazza VI Dicembre, in occasione del consiglio comunale con cartelli, striscioni ed altre espressioni
di contestazione. Salvare le terme romane significa salvare il passato, e
salvaguardare una grande opportunità di sviluppo per il futuro.
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