Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

giovedì 16 luglio 2015

Riprendiamoci le Terme Romane

Luciano Granieri, Osservatorio Peppino Impastato 

Nessuna conquista è per sempre. La storia ha ampiamente dimostrato che diritti acquisiti dai cittadini con le lotte, se non adeguatamente difesi vengono  perduti. E’ ciò che sta accadendo nella nostra città. Il 14 settembre 2011 il Consiglio comunale di Frosinone votò all’unanimità una delibera di iniziativa popolare, presentata da cittadini e associazioni, nella quale si accoglieva la proposta di rendere fruibile  alla collettività  il complesso delle Terme Romane e l’area adiacente alla Villa Comunale anch’essa di rilevante interesse archeologico. Il sito allora era minacciato da una colata di cemento che il grande costruttore edile,  vero e storico  padrone della città,  voleva riversare sull’area per realizzare un complesso polifunzionale denominato “I portici”.  Grazie  all’approvazione della  delibera e all’impegno di cittadini e associazioni, la minaccia fu sventata. Oggi l’incubo si rinnova . Il sindaco e la giunta, nel consiglio convocato in seconda seduta per l 23 luglio prossimo a partire dalle 18,30,  a distanza di 5 anni, riproporranno il piano edificatorio dell’area, con la conseguente definitiva distruzione delle terme romane e dell’intero sito archeologico. L’osservatorio Peppino Impastato rivolge un accorato appello ai consiglieri comunali affinchè non votino lo scempio. Non si macchino della responsabilità di calpestare la sovranità popolare ignorando  la delibera approvata all’unanimità nel 2011 firmata da 750 cittadini. Non si rendano complici della cancellazione di una immensa ricchezza. La valorizzazione delle terme romane, con la strutturazione di un parco archeologico attrezzato, potrebbe costituire una occasione di sviluppo fuori dal comune. Sfruttando la permanenza in serie A della squadra di calcio, il sito potrebbe accrescere la sua notorietà, diventare una ricchezza consolidata,  fonte di buona e stabile occupazione. Qualora  il piano edificatorio dovesse passare nel passaggio consiliare del 23 luglio, non solo verrebbe sepolta  un pezzo di  storia della nostra città, ma sarebbe seppellita definitivamente un grande opportunità di sviluppo basata sulla promozione turistica. Se la sentono i consiglieri di assumersi la responsabilità di bloccare   una così grande fonte di ricchezza per la popolazione? Se la sentono i consiglieri di sacrificare l’interesse di un’intera cittadinanza per tutelare l’interesse del solito noto costruttore padrone di Frosinone?  Non ne siamo certi. Per questo rivolgiamo un appello a movimenti e cittadini, affinchè ricordino alle istituzioni comunali di esprimersi nell’interesse della collettività. Invitiamo la cittadinanza  a  partecipare  agli eventi organizzati in tutti gli angoli della città. Invitiamo inoltre tutti coloro che hanno a cuore le sorti di Frosinone ad  essere presenti  alla manifestazione del 23 luglio 2015 in Piazza VI Dicembre, in occasione del consiglio comunale  con cartelli, striscioni ed altre espressioni di contestazione. Salvare le terme romane significa salvare il passato, e salvaguardare una grande opportunità di sviluppo per il futuro. 

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