“Monda la polemica”, avrebbe gongolato Aldo Biscardi. In
effetti la polemica sulla riqualificazione del Casaleno, prossimo nuovo stadio
del Frosinone Calcio è divampata in modo aspro fra il segretario del circolo
cittadino del Pd Norberto Venturi, e, in sequenza: l’assessore al bilancio
Riccardo Mastrangeli e il fine
urbanista, nonché membro di Frosinone nel Cuore, schieramento principe della
truppe cammellate del sindaco , Marco Ferrara.
Dal lato democrat si accusa la Giunta Ottaviani di aver inopinatamente
e frettolosamente usato 4 milioni di euro, destinate dalla Cassa
Depositi e prestiti ad altre opere
d’interesse pubblico, per la
riqualificazione dello stadio, quando la manifestazione d’interesse da parte
del presidente del Frosinone Calcio per il totale finanziamento del nuovo
Casaleno era nota da tempo immemore.
Dall’altro il fine urbanista, nonché esperto archeologo, esponete di “Frosinone
nel cuore” , rimprovera al Pd locale il maldestro tentativo di bloccare la pratica stadio con un esposto
alla Cassa Depositi e Prestiti - denunciando il dirottamento dei fondi verso un obbiettivo
diverso dall’originario - e l’insipienza di non riconoscere che senza quei
quattro milioni l’interesse dei privati a finire l’opera sportiva sarebbe stato
nullo.
La storia fu una macchietta. Ricordiamo l’assessore
Mastrangeli accusare il Pd locale di aver provocato il blocco dei lavori al
Casaleno, proprio in virtù del ricevimento da parte della Cassa Depositi e Prestiti dell’esposto demoCratico. Con un piccolo particolare. All’epoca del
risentimento da parte dell’assessore l’esposto ancora non era partito e giaceva nella scrivania di Venturi. In quanto a brutte
figure, checché ne dica il consigliere Ferrara,
la giunta Ottaviani non è seconda a nessuno.
Ma torniamo alla realtà che è una ed incontrovertibile. Per il nuovo
stadio del Frosinone, la Giunta ha speso quattro milioni di euro, soldi che
potevano essere risparmiati se si fosse dato ascolto al Presidente Stirpe il
quale si era detto disponibile ad occuparsi autonomamente dell’opera. Soldi che
potevano essere spesi per completare il parco delle fontanelle e le altre
strutture a cui erano destinati. Perché dunque questa solerzia da parte del
sindaco nel voler mettere becco e
quattrini dei contribuenti nella vicenda stadio? Perché questa è una giunta “Grandi Firme”.
Sull’impresa calcistica del Frosinone, non poteva mancare la firma del sindaco.
A questo servono i quattro milioni, ad apporre un prezioso sigillo sul nuovo
stadio monumento all’impresa calcistica e, si spera, arena di ulteriori memorabili successi.
Ci sono
altre fulgide imprese della Giunta
Grandi firme: Il famoso festival dei
conservatori, una kermesse in cui la firma di questa giunta è ben visibile. Un
autografo da 40mila euro. Tanto è costata alla collettività la manifestazione. L’idea
di una competizione fra conservatori era ed è buona, ma la deriva che ha preso
quest’ultima edizione è stata imbarazzante. Si è assistito ad una sequela di pseudo cover band che ci hanno propinato di tutto.
Ottimi musicisti, niente da dire, magari qualcuno già professionista e questo
stride un po’ con lo spirito divulgativo, ma da quel palco contornato di sedie blindate, si
è sentito di tutto, musica leggera, da ballo,pseudo popolare, un po’ di jazz rigorosamente premasticato e
preconfezionato. Nulla - salvo poche eccezioni - che avesse a che fare con la musica classica,
quella propria dei conservatori. Mancava solo la rivisitazione in chiave
foxtrot del “ballo ro’ cavallo” di Giggione e il quadro era completo. Con il
costo del festival dei conservatori, contributo degli sponsor compresi, si può imbastire
, ad esempio, un discreto festival del jazz, della durata di pochi giorni, ma in grado di ospitare gente come Roberto Gatto, o Fabrizio Bosso,
piuttosto che Danilo Rea, per fare qualche nome.
I 25mila euro della passione vivente dello scorso dicembre, sono l’esosissimo costo
di un’altra grande firma del Comune di Frosinone. Come poteva mancare nella
lista degli eventi da vergare la rivisitazione religiosa? Sono invero programmate altre
perle, pronte a ricevere l’autografo della giunta grandi firme per un costo totale
di 7mila euro. Dal 21 al 29 agosto
presso i giardinetti della stazione andrà in scena “Ballando s’impara”, una
sorta di Ballando con le stelle de nonantri in cui sono previsti balli di gruppo. Costo delle firma euro 3500 . A Piazza Madonna
della Neve invece dal 12 al 14 agosto e dal 16 al 20 agosto sono previsti non
precisati spettacoli di musica e di
danza. Altri 3500 euro di firma.
Per organizzare invece la rassegna del “Cinema Sotto le Stelle” i soldi
non ci sono e bisogna ricorrere all’aiuto degli sponsor. Già ma il cinema all’aperto
è un evento firmato da altri, non dalla giunta grandi firme. E’ un falso, una
mistificazione e tali patacche non sono riconosciute dalla giunta grandi firme,
anzi se possibile andrebbero eliminate. Ma l’incivile popolazione frusinate
avvezza alle falsificazioni si incazza se gli togli il cinema, e allora
bisognerà trovare il modo di imbastire una rassegna cinematografica nuova che
meriti la firma autentica della giunta grandi firme. Quando potrà costare?
Forse lo sapremo l’anno prossimo.
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