La lotta per la salvaguardia delle Terme Romane dall’asfaltatura
degli Unni costruttori - che ha visto un primo round vinto da questi ultimi
spalleggiati dal sindaco Ottaviani- si è giocata e si sta giocando sull’esibizioni
di cartelli. Durante il consiglio
comunale indetto per approvare i programmi urbanistici utili alla concessione
del titolo edilizio agli Unni costruttori, che proveranno a seppellire sotto 35.000 metri cubi di
cemento i reperti archeologici delle terme romane, furono sequestrati i cartelli di protesta ai
cittadini che stavano contestando i provvedimenti. Per contro, una volta che la
delibera asfaltatrice fu approvata, altri cartelli furono esibiti con fare denigratorio
verso l’uditorio, dal sindaco e dalla giunta gongolante di aver confezionato il
bel regalo agli Unni di cui sopra. Dentro il consiglio comunale la legge non è
uguale per tutti. Ma fuori dalle stanze del potere c’è un mondo. Un mondo di
cittadini frusinati consapevoli che il patrimonio archeologico va salvaguardato
e sottratto alla logica devastatrice della speculazione. Quel mondo è armato di
cartelli che mostrano la determinata volontà di salvare le terme romane.
Manifesti che nessuno potrà mai sequestrare e che finiranno per seppellire
coloro i quali vogliono seppellire. Un grazie di cuore a Serena Vona che ha
lanciato l’idea di farsi fotografare esibendo il cartello “Io salvo le terme romane” La speculazione
edilizia ha vinto solo il primo round, ma sappiano i contraenti del patto
feroce ordito per distruggere il
patrimonio archeologico delle terme, che quel mondo di persone esiste. Guerrieri
armati semplicemente di cartello, che
faranno del tutto, dopo aver perso la
prima battaglia, per vincere la guerra.
video a cura di Luciano Granieri.
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