Ricordate il burrascoso consiglio comunale del
23 luglio scorso? Si dovevano votare delibere di carattere urbanistico ai sensi
dell’art.28 bis sull’edilizia inserito nel decreto sblocca Italia. Una di
queste riguardava il rilascio del titolo a costruire, su un’area vicino alla
Villa Comunale, a favore della Società Nuova Immobiliare Srl. Come è noto sotto quel terreno quasi
sicuramente prosegue il sito archeologico delle
Terme Romane. Non esiste l’evidenza dei reperti, perché quell’area non è
stata oggetto d’indagine, ma proprio questa mancanza da parte degli organi preposti, e l'estensione delle terme, fa ritenere che li sotto
qualcosa sicuramente ci sarà .
Per bloccare il definitivo occultamento di quei reperti, la
lotta di movimenti e associazioni è stata durissima, riuscendo perfino a
rimandare la discussione sulla delibera
assassina. Ma in quel maledetto 23 luglio, grazie all’opera di convincimento in
puro stile berlusconiano, da parte del sindaco Ottaviani verso qualche consigliere
con le doglie, la concessione a costruire, fu tranquillamente rilasciata con
una sorpresa. Grazie all’impegno dell'illuminato Primo Cittadino l’operatore (cioè la
Società Nuova Immobiliare srl) si impegnava a realizzare alcuni interventi
pubblici a proprie spese volti a riportare alla luce e valorizzare i reperti
delle terme romane sottostanti il parcheggio a raso antistante il palazzo dell’ex
Centro Pastorale. Da qui la beffarda esposizione di cartelli “Terme Romane, gli
altri le abbelano, noi le riapriamo”. Restano dubbi su come un operatore edilizio si impegni
a riportare alla luce una parte di un area archeologica, e seppellire definitivamente un’altra
porzione della stessa, ma tant’è.
Tutto quanto sopra descritto è sancito nero su bianco nelle delibere pubblicate sull’albo
pretorio. Siamo sicuri? In effetti la delibera n.41 del 23/07/2015 espone un
ordine del giorno nel quale fra le varie voci compare che: “ nell’ambito
dello stesso procedimento edilizio, è stata acquisita la disponibilità
dell’operatore a realizzare alcuni interventi pubblici a sue spese per la
valorizzazione di aree (archeologiche ndr) limitrofe al lotto dell’intervento”.
Quale sia il “procedimento edilizio”
in questione la delibera lo indica all’inizio quando il Presidente
rammenta che “nel
corso della discussione del punto precedente con oggetto :”Approvazione schema
di convenzione tra il Comune di Frosinone e la Soc. Nuova Immobiliare s.r.l.
per l’attuazione di un intervento edilizio di iniziativa privata, edificazione
diretta, nell’ambito della zona “B” di PRG. Località De Mattaeis” ai sensi
dell’art. 28 bis del T.U.E.” è stato presentato il seguente ordine del giorno” Se la matematica non ci inganna il punto
precedente al numero che identifica questa delibera (41) è il 40. Per cui il
documento in cui si descrive Lo schema di convenzione tra il Comune di
Frosinone e la Soc. Nuova Immobiliare s.r.l. per l’attuazione di un intervento
edilizio di iniziativa privata, edificazione diretta, nell’ambito della zona
“B” di PRG. Località De Mattaeis” ai sensi dell’art. 28 bis del T.U.E. dovrebbe essere il n.40. Provate a trovarlo? (Per eventuali tentativi cliccate QUI)
Scorrendo l’albo pretorio nella pagina
inerente le delibere del 23 luglio manca proprio la n.40. Dall’atto n.39 recante l’oggetto "RETTIFICA ED
INTEGRAZIONE DELLA D.C.C. N.11 DEL 27 FEBBRAIO 2015", Si passa al 41, quello relativo all’ordine del giorno da applicarsi ad
una delibera, la 40 appunto, di fatto INESISTENTE. La cosa interessante è che tutte le altre delibere
(43-44-45-46-47-53), riguardanti concessioni edilizie ad altri operatori effettuate
secondo le stesse modalità adottate per la Società Nuova Immobiliare srl, sono
presenti. Perché proprio il documento n.40 è sottratto alla consultazione dei
cittadini contravvenendo ai dettami della legge 69/2009 sulla trasparenza? Cosa c’è il dentro che non è consentito
leggere? Forse che l’operatore Nuova
Immobiliare srl non ha alcuna intenzione di applicare l’ordine del giorno
presente nella delibera 41,vanificando la buffonata dei cartelli esibiti dal sindaco
e da alcuni consiglieri di maggioranza?
Verrà mai pubblicata sull’albo la delibera 40? Forse quando la colata di
cemento di 35000 mq sarà ormai ben salda sopra le terme e quindi sarà tardi
impugnare il provvedimento con un eventuale ricorso al TAR? Bisogna sapere infatti che a far data dal 1
gennaio 2011, hanno valore legale solo gli atti pubblicati on-line e non più
in forma cartacea. Per cui qualsiasi contestazione non può essere
avanzata fino a che il provvedimento non
è sul sito.
La vicenda della mancata pubblicazione della delibera 40 sta dimostrare come questa giunta faccia ampio
uso di sotterfugi, finte dimenticanze, squallidi
giochetti per portare avanti il piano di spoliazione degli interessi pubblici a
vantaggio dei privati. Sindaco Ottaviani, mica siamo scemi su internet ormai ci
sappiamo andare, quindi ci risparmi questi deprimenti ed infantili espedienti
per tirare avanti. Che titoli ha Lei per prenderci in giro? Come si permette!
Noi, cittadini, a differenza di qualche suo sodale, non dormiamo da piedi e non meritiamo di
essere trattati come deficienti. Lo tenga ben presente.
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