Federazione di
Frosinone,Dipartimento Lavoro PRC –SE.
Il
Titolo della relazione dello Svimez è questo: “Il mezzogiorno consolida la
ripresa permane l’emergenza sociale”.
La
relazione pone l’accento sul fatto che se pur qualche crescita c’è stata in
fatto di PIL ed occupazione, questa non hanno inciso sulla stato dell’emergenza
povertà ed occupazionale, in particolare quella giovanile.
I dati Istat sull’occupazione e sui dati dello Svimez,
diffusi dagli istituti nel mese di luglio, dimostrano che le politiche del
Lavoro messe in campo dal governo a guida PD non sono sufficienti per far
ripartire il paese e invertire la controtendenza rispetto al resto d’Europa.
Il dato impressionante da rilevare, che il governo omette di
rivelare, è l’occupazione giovanile, che in
Italia è ferma al 35%: un terzo dei
giovani è disoccupato!!!
In Europa la media europea è il 16%, con la Germania al solo
6,7%, peggio di noi solo la Spagna e la Grecia. In generale la disoccupazione
in Italia si attesta al 11,1% al terzultimo posto in Europa, anche qui, peggio
di noi solo la Spagna e Grecia.
Dati impressionanti, che non lasciano scampo ad una paese,
l’Italia, che sembra staccarsi di fatto dall’Europa. Ma non solo per colpa di
Bruxelles, sempre citata per comodità di attribuzione di responsabilità, ma per
ragioni riconducibili alle azioni governative italiane che nulla mettono in
campo per ridare dignità ai giovani e alla crescita.
Rispetto ad inizio anno l’occupazione in Italia cresce di 64mila
unità, con la prevalenza di contratti a termine concentrati, così scrive
l’ISTAT, quasi esclusivamente tra gli ultra 50enni e anche per gli effetti dell’allungamento
dell’età pensionabile.
E preoccupante quanto dichiara l’istituto:
“si
conferma il ruolo predominante degli ultracinquantenni nello spiegare la
crescita occupazionale, anche per effetto dell’aumento dell’età pensionabile.
Il calo della popolazione tra 15 e 49 anni influisce in modo decisivo sulla
variazione dell’occupazione nei dodici mesi in questa fascia di età,
accentuando il calo per i 15-34enni e rendendo la variazione negativa per i
35-49enni. Al contrario la crescita della popolazione degli ultracinquantenni
ne amplifica la crescita occupazionale, con un conseguente aumento del divario
generazionale.”
Insomma: i figli disoccupati e i
genitori , zii e nonni a lavoro!!!
Che dire della tanto sventolata
occupazione femminile da parte dell’On. Boschi ?
Anche qui siamo gli ultimi in Europa,
con un divario spaventoso tra la media europea e i dati Italiani: la media
europea è del 61,6%, con capofila la Germania al 71% e l’Italia al 48%, ben
lontana dall’occupazione maschile che si attesta al 66%.
Lo spiega bene la neo segretaria
della Fiom-CGIL Francesca Redavid in una intervista al manifesto: “solo lavoro
povero per le donne in Italia”. Lo hanno raccontato le donne con lo sciopero
internazionale dell’8 Marzo 2017 organizzato in italia da I sindacati Usi, Slai Cobas, Cobas,
Confederazione dei Comitati di Base, Usb, Sial Cobas, Usi-Ait, Usb, Sgb, Flc e
Cgil , al quale Il PRC-SE ha aderito
convintamente, quale è lo stato di arretratezza del lavoro femminile in Italia,
distrutto a colpi di macete dalla Fornero e dal governo Renzi.
Non si
capisce quindi come possa gioire, con tanto di intervista in pompa magna, il
ministro De Vincenti e relativi spettacoli pirotecnici mediatici del PD, dei dati diffusi dallo
Svimez?
Nella
sua relazione Svimez reclama un ricorso a strumenti contro la povertà, ad un
aumento di investimenti dello stato nel centro sud, fissandone una percentuale
equa nel 34% come quota di spesa in conto capitale del totale degli
investimenti nazionali.
Gli
investimenti vanno utilizzati per adeguate e modernizzate le infrastrutture e
in particolare quelle portuali, al fine di far ripartire l’industria e
l’occupazione.
Istituire
zone ZES (Zone Economiche Speciali) al fine di favorire lo sviluppo e
l’infittimento del tessuto produttivo attraendo investimenti da ogni parte del
paese.
Infine, lo Svimez conclude
dicendo.“abbandonare le politiche di austerità, rivedendo il Fiscal compact con
l’obiettivo di rilanciare investimenti pubblici ed assumere il mediterraneo
come orizzonte strategico”.
A questa fotografia del paese che
l’Istat e lo Svimez ci ha consegnato nel mese di Luglio.
Noi esprimiamo preoccupazione per
la provincia di Frosinone, che sembra brillare non per eccellenza negativa nel
panorama nazionale.
Il PRC-SE della provincia di
Frosinone, ritiene prioritario e si impegna a sostenere con tutte le sue forze,
la proposta del comitato “Vertenza Frusinate” al fine di istituire un Reddito
minimo garantito nella regione Lazio.
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