Faraz Alam |
La nonna, sdraiata sul letto, respira a
fatica. Lo sguardo perso nella camera da presa.
Indossa una sottana di seta leggermente
lisa, ma si capisce che è una di quelle “buone” che durano una vita.
In piedi accanto a lei, Bella, una
bambina del colore del cioccolato misto alla vaniglia, le lava con delicatezza le braccia e il
collo con una spugna bagnata, canticchiando a bocca chiusa una filastrocca.
Accanto al letto, dove la nonna ora
sussurra parole incomprensibili alla bambina, un comodino con una sfilza di medicine una
dietro l’altra, raggruppate per i giorni della settimana e divise da foglietti colorati
che riportano i numeri da uno a sette. Bella prende la medicina n. 1,
attentissima conta 6/7 gocce su un cucchiaio, e si avvicina al letto con il fare di un’equilibrista
ancora un po’ incerta. E, “aamm”, dice Bella mentre la imbocca la nonna.
Dopo essersi presa cura della sua adorata
nonna, Bella esce di casa ancor prima che faccia giorno: attraversa correndo i
campi coltivati circostanti la cittadina in cui vive e torna indietro con tante belle rose rosse
tra le braccia, per dirigersi allegra verso il centro. Corre entusiasta, mentre ogni
tanto i suoi sandaletti un po’ consumati inciampano nelle pietre medievali che
coprono le strade e lei riprende il passo con più concentrazione affinché le rose non le
cadano.
Nel silenzio del mattino, Bella sente una
voce misteriosa che sussurra qualcosa, la segue fino ad arrivare alla sua fonte e,
incantata, si trova di fronte una donna con una travolgente aura di dolcezza e forza,
davanti alla quale la bambina resta a bocca aperta. La bellissima donna, dai capelli mossi e
gli occhi a forma di luna, è la chiromante. Seppur intenta a leggere la mano di una
donna, la chiromante sente la presenza della bambina, che non arriva per lei come una
sorpresa: sebbene la veda con la coda dell’occhio, finge di non accorgersi che
Bella sta cercando di origliare facendo capolino dal muro all’angolo.
CHIROMANTE
Le difficoltà che
stai incontrando, cara, ti arrivano perché ci sono delle possibilità in te.
E’ quello che
abbiamo dentro che crea la realtà fuori di noi.
La chiromante è la
rivelatrice di una verità importante, con cui per la prima volta la
piccola Bella si
trova a confrontarsi. Per quanto paradossale, colei che legge la mano, è anche
colei che apre il sentiero verso la consapevolezza dell’importanza delle
proprie scelte interiori per cambiare le circostanze esterne.
Il messaggio della
chiromante è un messaggio di umanità. In un mondo che è meccanico e che
sembra rendere tutti parte di un sistema che non si vuole più mettere in discussione.
La storia di Bella,
seppur “senza tempo”, si colloca in un momento che viene inquadrato in questa
allegoria, come inumano, in cui gli uomini e le donne non sono più capaci di scegliere
e di sentire, in cui è il fascismo che annebbia gli animi e impedisce alle persone di risvegliarsi. La chiromante è la
voce del cuore e della coscienza umana, la possibilità della comprensione, la
forza dell’umanità contro la menzogna del potere.
Quando la chiromante si volta verso Bella
e i loro sguardi si incontrano, la bambina scappa via.
Arrivando in piazza, la piccola Bella
prova a vendere le rose alle persone che incontra.
Ai tavolini di un bar è seduta una coppia
e Bella tenta di convincere l’uomo a comprare una rosa per la sua avvenente moglie, l’uomo
fa il gesto di cercare qualche moneta in tasca ma tira fuori solo banconote:
troppo per le rose di Bella, non le compra.
Mentre si aggira attorno ai tavolini del
bar nella piazza, Bella sente voci allegre di bambini gridare “più veloce, più veloce,
più veloce!”, si volta e vede la combriccola correre dietro ad un cerchio fino ad
arrivare nella piazza a tutta velocità. Bella ha il sussulto di ogni bambino quando vede
qualcosa che vorrebbe fare e si avvicina sorridendo: “Ciao!”, ma nessuno dei
bambini la guarda: “CIAO!”, ripete più forte ma nessuno sembra farci caso. Bella ingoia
le lacrime, volta le spalle e se ne va.
Prova ancora a vendere qualche rosa ma
gli affari sembrano proprio non andare per il verso giusto.
Per non tornare a casa con tutte le rose,
Bella si ferma dal fioraio. Lui la guarda a malapena e capisce, come se fosse cosa
frequente, che lei vuole fargli comprare le rose; accigliato, le lancia una monetina che
Bella ovviamente non riesce ad acchiappare al volo perché ha ancora tutte le rose tra
le braccia. Bella gli dà le rose una alla volta con cura, poi si china a prendere la monetina
e torna a casa.
Il giorno dopo all’alba, Bella si
affretta per andare a vedere se la chiromante è ancora lì, ma fortuna vuole che la misteriosa
signora non sia seduta al suo posto.Bella,senza pensarci due volte, si avvicina al tavolo
sul quale sono disposti con cura cristalli colorati, un mazzo di tarocchi e una
mappa delle linee della mano: Bella la guarda, apre la sua mano cercando di capire e di
confrontare le linee con quelle della “mappa” quando, silenziosa come una farfalla,
arriva alle sue spalle la Chiromante. Quando Bella sente una presenza dietro di sé si volta
e, prima che la chiromante possa dire nulla, corre via all’impazzata.
Alla sera, di nuovo a casa, mentre la
nonna già dorme, Bella seduta sul letto, canticchiando a bocca chiusa la solita
filastrocca, si guarda la mano e prova ad allargare le linee con due dita; poi fa lo stesso
sulla mano della nonna. Ad un certo punto le viene un’idea. Balza giù e tira
fuori una vecchia scatola di latta da sotto al letto. La apre con cura finché
sul coperchio si rivela una foto di matrimonio color seppia di una coppia
sorridente, l’uomo è nero e la donna bianca, lei tiene tra le mani un mazzo di
rose rosse. Bella inizia rovistare nella scatola tra tanti piccoli oggetti che
hanno evidentemente più valore affettivo che materiale: tra vecchi bottoni,
alcune perline, delle cartoline, un vecchio rossetto, c’è anche una crema
antirughe.
Nella tinozza in cui fa il bagno, Bella
prova a spazzolare vigorosamente il palmo della sua mano, ma le linee sono sempre lì,
anzi le sue mani sono ancora più rugose per via dell’acqua! Bella si siede sul bordo
della tinozza, avvolta da un grande asciugamano, e comincia a spalmare la crema antirughe
con il dito indice su ogni singola linea della mano.
Il giorno dopo, dopo aver dato la
medicina alla nonna, Bella esce di casa. Si lascia la cittadina alle spalle e corre tra i campi
in un pittoresco scenario bucolico con greggi di
pecore che brulicano indisturbate.
Bella arriva ad una casa isolata nella
campagna, di fronte alla quale c’è un bellissimo giardino di rose rosse; si guarda intorno
e comincia a coglierne una, due, tre e ancora finché può nasconderle nel suo giacchino.
Tornando in paese, Bella vede un limone
rotolare giù per la strada e, pur avendo le rose tra le braccia, riesce ad acchiapparlo e
a metterlo nel cestino che una signora sta tirando su dalla finestra con una
cordicella. “Buongiorno, signora!”, dice Bella allegra, ma la signora non risponde e chiude la
finestra dopo aver tirato dentro il cestino.
Bella continua a camminare per le
stradine quando vede un uomo che sta attaccando delle locandine del partito fascista.
Bella si ferma: “Ciao signore, ti regalo una rosa!”; l’uomo la ignora mentre lei gli lascia
una rosa sul secchio della colla con cui sta lavorando.
In piazza, un montaggio di immagini in
cui Bella cerca di vendere le rose ma viene ignorata.
Alla sera, ancora con tutte le rose con
sé, Bella passa davanti al fioraio, lo guarda da lontano mentre con i suoi modi sgraziati
l’uomo aggiusta i fiori nei vasi. Bella volta le spalle e se ne va. Tornando a casa,
decide di fare miglior uso delle rose, anziché darle per una monetina a quel burbero: la
bambina lascia una rosa su una porta, una sulle gambe di un signore che sonnecchia sotto
un cappello di paglia, una sotto l’immagine
di San Sebastiano, protettore del paese.
Bella si avvicina di nuovo al posto della
Chiromante e, di nuovo nascosta dietro l’angolo sente la bella signora bisbigliare ad un
altro cliente. L’aura della donna è luminosa e si contrappone alle ombre che accompagnano
tutti gli altri personaggi. E’ lei che indica la via del risveglio della coscienza, la
voce che rivela la coscienza profonda dell’umanità
in tutta la sua luce.
CHIROMANTE
Devi sapere, mio
caro, che più sono oscure le situazioni che ti trovi ad affrontare, più
grande è la luce che
puoi e che devi far splendere dal tuo cuore.
Non immagini quante
cose meravigliose stanno per succederti.
E’ quello che
abbiamo dentro che crea la realtà fuori di noi.
Bella ripete a memoria l’ultima frase
della chiromante, bisbigliando anche lei tra sé e sé ma continuando a guardare la scena
affascinata.
Una volta a casa, Bella ripete la stessa
frase mentre dà la medicina alla nonna. Poi prende la crema antirughe e la mette con
il dito indice sul palmo della mano della nonna, che la lascia fare sorridendole
con tenerezza. Finita l’operazione, si infila sotto la coperta accanto alla nonna e si
addormenta canticchiando la sua solita filastrocca.
Al mattino dopo, appena sveglia Bella si
guarda la mano e salta fuori dal letto: le linee
sono sparite! Si veste al volo, fuori di
sé dalla gioia e, senza voltarsi, urla “Ciao Nonna!”
e chiude la porta dietro di sé. La camera da presa rivela la nonna
immobile con la bocca semi-aperta. E’ morta.
(Inizia qui la parte strumentale della
canzone Bella Ciao).
Bella corre per le strade affollate di
gente, con l’aria fiera e le sue belle rose rosse tra le braccia. Tutti la fermano per comprare le
rose, le signore la salutano, un uomo con il cappello di paglia ne vuole addirittura
cinque: “Queste rose sono belle come te”, le dice.
Bella è radiosa dalla felicità: “Grazie,
grazie”. Le rose finiscono e Bella, con il suo
entusiasmo di sempre, si volta verso la piccola folla e grida “Torno subitissimo!”. Un bambino
le passa la sua bicicletta blu e Bella comincia a pedalare fino alla casa delle rose, ne
raccoglie altre ma… è pieno giorno e il padrone di casa la vede e si catapulta fuori.
Bella, dopo aver messo le rose nel cestino della bici, comincia a pedalare per scappare via, poi
volta e gli fa ciao con la sua manina liscia. L’uomo le sorride e la lascia andare.
Bella torna in paese pedalando per le
strade, la gente lancia petali di fiori dalle finestre, la chiromante la guarda e scatta in piedi
battendo le mani e lanciandole uno sguardo di una dolcezza tale che Bella si ferma un
istante a guardarla, le sorride e riparte.
La piazza è gremita, sono tutti vestiti
di rosso, bandiere rosse, rose rosse, i bambini vogliono giocare con Bella, tutti la
prendono per fare girotondi, la folla la solleva in aria e Bella ride a crepapelle, mentre la
banda suona e tutti cantano Bella Ciao.
FINE
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