Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

mercoledì 29 agosto 2018

Una prefetta di....classe

Luciano Granieri




Ve la ricordate la prefetta di Frosinone Emilia Zarrilli? Quella che ha sempre rifiutato un confronto con  gli ex lavoratori Multiservizi, accampati sotto una tenda per rivendicare il proprio sacrosanto diritto ad un posto di lavoro? Diritto  sacrificato dal sindaco Ottaviani sull’altare di una scombicchierante strategia di rapina dall’occupazione alla becera propaganda?  Ingiustizia , per altro,  sanata  dalla magistratura. 

Sua Eccellenza  Zarrilli! la funzionaria tutta inciuci  con il sindaco di Frosinone , che ignorò  l’inopinabile e disdicevole faccenda dell’arresto del vice sindaco De Santis  per una sordida storia  di corruzione relativa agli appalti sui rifiuti. Una vicenda così rumorosamente silente   da non interessare la prefetta sulle   proroghe illegittime che il comune accordava, nonostante lo scandalo,  alla stessa  ditta corruttrice.

La Zarrilli!  Quello stesso rappresentante del governo, a cui  non faceva né caldo né freddo   che un tale di nome Ciavardini, in detenzione presso il carcere di Frosinone -  estremista nero,    condannato  insieme ad altri suoi gaglioffi fascisti per la  strage di Bologna,  e di vari altri reati fra cui il concorso   nell’omicidio del poliziotto  Franco Evangelisti perpetrato il  28 maggio del 1980 davanti al Liceo Classico Giulio Cesare a Roma  -fosse costantemente fuori dalla galera  ed  esercitasse la  nobile funzione di operatore culturale . 

Quella prefetta, all’inizio di luglio ha lasciato il nostro territorio sostituita dal dott.  Ignazio Portelli. Non sappiamo se per Frosinone l’avvicendamento sarà proficuo, certo è che Sua Eccellenza  Zarrilli, non appena insediatasi nella nuova prefettura di Pistoia, ha cominciato a fare danni. 

Ha chiuso il centro di accoglienza per migranti di Don Massimo Biancalani, quello che fece adirare ed indignare leghisti  e  fascisti  postando su Facebook, le foto di alcuni richiedenti asilo, accolti  nel CAS della   sua parrocchia di Vicofaro , che si ristoravano con un bagno in piscina. La decisione della prefetta  Zarrilli ha subito suscitato  un tweet  entusiasta del ministro per la promozione della razza italica Matteo Salvini che così esultava: “Tempi duri per il prete che ama circondarsi di migranti, ancora un po’ e la canonica scoppiava…..” 

Ma perché la Zarrilli ha chiuso il centro di accoglienza di Don Biancalani? Perché è fascista? Forse.  Perché odia i poveracci ? Sia  bianchi (i lavoratori della Multiservizi di Frosinone), che  neri (i migranti della parrocchia di Vicofaro) .    Non lo sapremo mai. 

Il provvedimento di chiusura del CAS,  emesso da Sua Eccellenza , ufficialmente parla di un mancato adeguamento di sicurezza della  cucina. Resta da capire come l’insufficiente messa a norma  di un locale, sito da tutta altra parte rispetto alla zona  di accoglienza dei migranti, possa determinare la chiusura dell' area. Resta altresì da capire come il complesso del CAS di Vicofaro fosse regolare  per l’ex prefetto il Dott. Angelo Ciuni ma non per la sua sostituta  Zarrilli che ne ha insindacabilmente decretato la chiusura.  

Per chiarezza d’informazione bisogna aggiungere che in quella cucina, dotata di forno a legna, dodici ragazzi  immigrati, dopo aver frequentato un corso per pizzaioli certificato Haccp, gestivano la “Pizzeria dei Rifugiati” preparavano e servivano pizze per clienti entusiasti. Ma tutto ciò per Sua Eccellenza , a fronte della mancanza di qualche solaio ignifugo, non si sa quanto indispensabile, doveva essere bloccato, alienato  forse per sempre. 

Del resto come dubitare dell’esperienza  di un funzionario che fu capo dello sportello unico per l’immigrazione a Roma? In realtà da dubitare ci sarebbe perché nel 2009 la D.ssa Zarrilli ,nell’adempimento di questa funzione,    fu accusata di corruzione in atto pubblico. Secondo gli inquirenti a corrompere il  futuro prefetto di Frosinone sarebbe stato tale Luigi Di Maio (un omonimo del vice presidente del consiglio)  direttore dell’agenzia di consulenza China Service, il quale avrebbe pagato  una vacanza a Dubai, per Sua Eccellenza   ed  alcune sue amiche, in cambio del via libera ad una pratica di ricongiungimento familiare di due cittadini cinesi . Una vacanza che, secondo una verifica dei libri contabili, sarebbe costata a China Service poco più  di ottomila euro. Per dovere di cronaca l’inchiesta è ancora in corso . 

A proposito di legalità se non ricordiamo male, anche i grillini locali ebbero a che dire con la prefetta in merito all'esistenza  di una  ineluttabile ed in inindagabile zona grigia  presente in ogni territorio , dove la legalità si contamina  con l’illegalità. Naturalmente per quei grillini, ogni dubbio su Sua Eccellenza   Zarrilli sarà stato fugato dal suo provvedimento di chiusura del CAS  di Don Massimo con tanto di encomio cinguettato dall’alleato Salvini. 

A proposito,  a quando il gruppo 5S in consiglio comunale passerà in maggioranza a supporto dell’appena costituta compagine salviniana facente capo ai consiglieri fuoriusciti dalla lista Ottaviani,  Enrico Cedrone e Sara Bruni? Sarebbe un bel modo per suggellare il ferreo contratto di governo anche a Frosinone.

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