Questo taglio dei parlamentari è un errore. Sappiamo
che la riduzione dei parlamentari è un impegno dell'accordo di governo, ma il
testo già votato dalla precedente maggioranza, respinto da una parte di quella
attuale, non è migliorato solo per questo.
Il testo di questa legge costituzionale nasce da
un'iniziativa che punta al taglio dei parlamentari essenzialmente per
risparmiare e in realtà scarica sul parlamento tutte le responsabilità degli
innegabili difetti di funzionamento del sistema democratico italiano,
sottovalutando che nella nostra Costituzione il parlamento ha un ruolo
fondamentale, pena la crisi del sistema istituzionale che caratterizza la
nostra democrazia. Questa legge dovrebbe essere respinta e i parlamentari
dovrebbero usare la loro autonomia nel voto, garantita dalla Costituzione, per
votare contro
Non è stato possibile discutere di alternative a
questa scelta. Lo stesso accordo di
maggioranza prevede altre modifiche costituzionali per riequilibrare gli
effetti del taglio. In realtà queste modifiche non correggono gli errori di
questa legge e ad oggi non è chiaro se siano frutto di un reale accordo
politico, né si comprende come si intenda modificare la legge elettorale
attuale.
Chiediamo al parlamento di rinviare la decisione,
anche per poche settimane, e di aprire un tavolo di confronto politico e
scientifico per consentire un esame delle alternative a questa riduzione dei
parlamentari, scelta che resta non necessaria in rapporto al rapporto
rappresentanti/rappresentati nel resto d'Europa.
Chiediamo di accelerare la riforma del sistema
elettorale vigente. Dopo il porcellum, dichiarato incostituzionale, anche il
rosatellum ha dato pessima prova e la nuova legge elettorale, voluta dalla
Lega, ne esalta i difetti in presenza del taglio dei parlamentari ed è
palesemente incostituzionale.
La Lega ha forzato nelle regioni dove è al governo per
promuovere un referendum che ha l'obiettivo non solo di tagliare la parte
proporzionale della legge elettorale ma di preparare le condizioni per
introdurre l'elezione diretta del Presidente della Repubblica, vagheggiata
addirittura per il 2029. Legge elettorale ipermaggioritaria e presidenzialismo
sono i due obiettivi centrali della Lega, sembra con il sostegno del resto
della destra. Contro questa pericolosa iniziativa referendaria - pur
probabilmente inammissibile secondo la giurisprudenza della Corte
costituzionale - è necessario mettere in campo una alternativa forte e chiara
che, tanto più dopo l'eventuale taglio dei parlamentari, porti a una legge
elettorale proporzionale, senza sbarramenti e con il diritto degli elettori di
scegliere direttamente i loro rappresentanti. E' centrale puntare sulla
ricostruzione di un rapporto di fiducia tra parlamentari e elettori sulla base
del capovolgimento della tendenza degli ultimi lustri che ha portato i
parlamentari ad essere di fatto scelti per fedeltà al capo e nominati dall’alto
e non dagli elettori. La crisi di fiducia ha portato ad un parlamento che ha
subito decreti legge a raffica, non motivati dall'urgenza, a voti di fiducia
come strumento di costrizione della libertà dei singoli parlamentari, a dure
sanzioni contro i singoli. Il risultato è stato un capovolgimento del rapporto
tra il governo e il parlamento, che è oggi subalterno al punto di
approvare leggi che non solo non può modificare ma neppure leggere. Si
giunge ora a proporre l'introduzione di un vincolo di mandato che la nostra
Costituzione esclude in radice.
Si conferma così che l’obiettivo è un parlamento
obbediente ai capi.
La centralità del parlamento, se la Camera il 7/8
ottobre deciderà il taglio dei parlamentari, è seriamente a rischio e potrebbe
essere l'inizio di una deriva centralizzatrice e autoritaria, di cui è
coronamento il presidenzialismo.
Per questo occorre un forte impegno per approvare
rapidamente una legge elettorale proporzionale con le caratteristiche citate.
La Presidenza del Coordinamento per la Democrazia
Costituzionale
5/10/2019
Nessun commento:
Posta un commento