Giovedì
11 giugno alle ore 18,00, in Piazza
Garibaldi a Frosinone, si terrà un’assemblea
pubblica sulla crisi degli enti locali
oggi resa ancora più grave
dall’emergenza sanitaria.
L’incontro intitolato :”Ci avete rotto…… il bilancio!”
vedrà la partecipazione, in video
conferenza, di Marco Bersani, economista, esponente dell’Associazione Attac
Italia.
La grave pandemia abbattutasi in tutto il mondo ha reso difficile, se
non impossibile, le capacità di tutela dei
cittadini garantita dai Comuni.
Istituzioni locali strette nei tentacoli
del patto di stabilità interna, che
limita -quando non sterilizza- la spesa
sociale, e la diminuzione del gettito fiscale imposto del taglio delle tasse determinato dall’emergenza
Coronavirus.
L’alienazione di spazi,
beni e servizi pubblici, o la loro cessione ad imprese private, rende i
cittadini sempre più privi di una decente tutela pubblica,
consentendo un accesso a servizi sempre meno efficienti e sempre più
costosi. Una situazione che l’emergere della crisi sanitaria ha reso
insostenibile.
In questo scenario alcuni sindaci si battono in difesa dei loro
concittadini, non applicando le regole
del patto di stabilità, richiamando la preminenza dei diritti inviolabili
dell’uomo e della collettività sulle ragioni degli equilibri di bilancio, così
come sancito dalla Costituzione. Altri
si adeguano, svendendo a privati pezzi di città pur salvaguardando qualche piccolo spazio utile alla collettività.
Altri ancora sono dei veri e proprio curatori fallimentari. Decidono
insindacabilmente a quale soggetto privato, e a quali condizioni, cedere il tal servizio, quanti e quali asili
nido chiudere, magari con relativa diminuzione degli scuolabus , come aumentare
le tariffe al massimo del consentito.
Spesso però la solerzia di tali curatori
fallimentari non garantisce gli equilibri di bilancio. Anzi li aggrava. E’ il caso dell’attuale
sindaco di Frosinone. Il quale, dovendo rientrare di un debito, accumulato dalle
precedenti consiliature, accertato dalla Corte dei Conti, concordò, nel 2013, con i giudici contabili un piano di rientro per la durata di 10 anni, secondo quanto
stabilito dall’art 243 del TUEL. La
ratio del piano era quella di alienare la spesa sociale attraverso
privatizzazioni e cessioni a privati impoverendo i cittadini.
Dopo otto anni di
questa cura da cavallo -passata attraverso la riduzione per la spesa del
personale, con blocco delle assunzioni e licenziamento di lavoratori,
affidamento a privati dei servizi comunali, tagli a scuola e servizi sociali, aumento sproporzionato della tariffa sulla
raccolta e smaltimento dei rifiuti, e dei servizi a domanda individuale - la
Corte dei Conti accerta che la condizione debitoria è rimasta la stessa identica
del 2013. Anzi è anche peggiorata.
Infatti nel 2015 il riaccertamento dei
residui attivi e passivi evidenzia un
buco di 27 milioni di euro. Un debito che il Comune provvede a spalmare in un
piano di rientro trentennale ,
trasferendo un ammanco provocato per
propria incapacità, su amministrazioni e generazioni future assolutamente incolpevoli. Una procedura che
già la Consulta, attraverso diverse sentenze, ha definito incostituzionale.
Sulla estrema difficoltà in cui versa la nostra
città, stretta fra le ferree regole del pareggio di bilancio e la
sconsideratezza di un’amministrazione, quantomeno approssimativa, ,chiamiamo i
cittadini a riflettere e ad esprimere la propria opinione.
Ci vediamo in piazza
giovedì 11. Sarà possibile, per chi lo vorrà seguire l’evento in video
conferenza accedendo al seguente link:
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